Firenze – Richiesta di comunicazione da parte del gruppo consiliare del Pdl e ben tre interrogazioni su un unico tema: il fondo regionale per la non autosufficienza e la decisione di attingere 30 milioni di euro da questo stesso fondo, per coprire il deficit finanziario della Asl n. 1 di Massa. Cosa accadrà in futuro, il fondo sarà ricostituito? A quanto ammonterà l’assegnazione alle aziende Usl delle risorse per la copertura della parte sanitaria di un adeguato numero di quote aggiuntive per il 2011? E ancora: quale lo stato dell’arte dei progetti attuati attraverso il fondo? Perché la Giunta ha attinto alle risorse destinate alla non autosufficienza per coprire il deficit dell’Asl 1 di Massa? Infine: quali i tempi della ricostituzione dei singoli capitoli e, soprattutto, la somma dedicata rimarrà pari a 80 milioni di euro, come da bilancio di previsione 2011? Questi gli argomenti di tre interrogazioni – presentate dai gruppi consiliari Udc, Pdl e Fds-Verdi – per fare il punto sulla non autosufficienza, alla luce di recenti variazioni e storni di bilancio.
“La Regione Toscana ribadisce l’impegno, a tutti i livelli, per garantire i servizi ai cittadini non autosufficienti”. Parola dell’assessore alla Sanità Daniela Scaramuccia, che oggi in aula ha risposto alla richiesta di comunicazione formulata dal gruppo Pdl e ai quesiti delle interrogazioni. Da qui una premessa: “il momentaneo storno di risorse, dai capitoli del fondo non autosufficienza, si è reso necessario per riportare l’azienda Usl 1 di Massa in linea con le altre del Servizio sanitario regionale”, ma tale “mero passaggio tecnico di natura contabile, per adempiere a scadenze ministeriali”, nulla toglie alla strategia politica della giunta.
Il fondo, infatti, non solo è stato ulteriormente perfezionato nel corso dell’anno passato con il progetto di “Assistenza continua alla persona non autosufficiente”, confermando la presa in carico da parte delle strutture territoriali preposte – Società della Salute e Aziende Usl – e proponendo un piano di assistenza personalizzato; ma i dati contabili relativi alla ricostituzione dello stesso ammontano a 80 milioni di euro, di cui 20 già impegnati. Inoltre, all’interno di tale importo è previsto, come lo scorso anno, il finanziamento di 1305 quote aggiuntive destinate alle Ausl, per azzerare le liste di attesa in Rsa.
A ciò si aggiungono, solo per il 2011, ulteriori risorse a fronte di progetti ministeriali, pari a 3,1 milioni di euro. Sullo stato di attuazione del fondo l’assessore Scaramuccia ha ricordato la recente predisposizione di una proposta di delibera, riferita al 2010, iscritta nella seduta di Giunta del 23 maggio prossimo, per la successiva presentazione in aula consiliare. La Toscana, non a caso, ha aderito pienamente alle finalità del Fondo nazionale e nel 2010, in particolare, ha approvato il progetto di assistenza continua alla persona non autosufficiente, le nuove procedure valutative multidimensionali ed ha avviato la sperimentazione del progetto “Vita indipendente”.
Nel febbraio scorso, il Governo ha bocciato gli emendamenti al Milleproroghe che la Conferenza delle Regioni aveva approvato all’unanimità e che prevedevano il ripristino di 400 milioni di euro per il Fondo nazionale. “La Regione Toscana ha colmato questo vuoto, salvaguardando l’erogazione dei servizi ai cittadini – ha affermato l’assessore – pur nella necessità di rivedere le modalità di presa in carico e nonostante l’incertezza sui finanziamenti nazionali in materia”. Sulla criticità della realtà fiorentina, in merito alla non autosufficienza, l’assessore ha ricordato che la Regione Toscana ha chiesto alla Società della salute dell’area e all’Azienda Usl del territorio, di lavorare ad un progetto – in corso di definizione - di revisione e riallineamento nella gestione della presa in carico degli anziani, per far fronte alle quotidiane problematiche legate da un lato alla carenza di risorse e dall’altro all’aumento della richiesta di prestazioni.
Andando più nel dettaglio, tra le azioni di breve periodo ricordiamo la rivalutazione delle 360 persone in lista di attesa; la rivalutazione dei 1500 soggetti in aspettativa per il contributo badante; la modifica dei regolamenti di accesso con riferimento alle prestazioni di tipo residenziale; la revisione dei moduli destinati a chi è affetto da deficit cognitivo comportamentale. Tra i progetti di medio periodo ricordiamo la creazione di posti per le “cure intermedie”, nonché la sperimentazione di forme nuove e diverse di risposta, come i “gruppi di appartamento assistiti”.
Si è parlato di fondo per la non autosufficienza e di buco dell’Ausl 1 di Massa al Consiglio Regionale odierno. Per il consigliere della Lega Nord Toscana, Gian Luca Lazzeri, è venuto fuori “il naso lungo del Presidente Rossi sull’impatto del buco dell’Asl di Massa. Bisogna, invece, chiudere con le Società della Salute ed aumentare le quote per gli ultrasessantacinquenni non autosufficienti”. Lazzeri, che è membro della commissione d’inchiesta sull’Ausl 1 di Massa Carrara e membro della commissione Sanità, critica anche l’intervento in Aula sul fondo per la non autosufficienza dell’assessore al Diritto alla salute, Daniela Scaramuccia, definendolo “deludente e di stampo ragionieristico.
Vengono date Assicurazioni di ogni tipo ma questo vuol dire che alle Società della Salute e Ausl non vengono mandati fondi per coprire i servizi in essere. Mi risulta che siano state soltanto girate le risorse per l’assistenza domiciliare, ma con i primi cinque mesi dell’anno sono state pressoché utilizzate tutte le risorse. E come facciamo per gli altri mesi?”. Per Lazzeri, sarebbero in ritardo “anche le altre erogazioni a saldo 2010. Ma, oltre al cronico ritardo nelle erogazioni, esiste un finanziamento non sufficiente per garantire quei servizi che ai sensi della Legge 66 del 2008 sono un diritto per i cittadini toscani.
Si continua a voler far finta di dare tutto a tutti. Dobbiamo avere il coraggio di fare delle scelte di priorità e di rispettarle. Per la Lega Nord Toscana, per esempio, una priorità sono gli anziani toscani e non le Società della Salute. Riportiamo nella gestione diretta delle Ausl e dei Comuni le attività delle Società della Salute. Chiudiamole – conclude Lazzeri – e con i relativi risparmi potremo ampliare il numero dei servizi resi ai cittadini toscani ultrasessantacinquenni invalidi”. “Dopo lo scandalosa variazione di bilancio – ha commentato il consigliere dell'Udc Marco Carraresi - , con la quale nei giorni scorsi la Giunta regionale aveva effettuato uno storno di 30 milioni di euro previsti in bilancio per gli anziani non autosufficienti per ripianare la voragine del bilancio dell’Asl di Massa, era lecito attendersi che sulla mozione di Udc, Rifondazione-Verdi e IDV (primo firmatario Marco Carraresi) si potesse addirittura esserci il consenso unanime da parte del Consiglio regionale.
La mozione chiedeva infatti al Governo regionale semplicemente di prevedere “un urgente rifinanziamento del fondo per la non autosufficienza attraverso idonei interventi che consentissero di ricostituire la disponibilità in bilancio di 80 milioni di Euro esattamente come previsto nello stanziamento originario”, con “l’immediata successiva assegnazione alle Aziende USL, per l’anno 2011, di un numero di quote sanitarie aggiuntive in RSA non inferiori a quelle finanziate nel 2010 (cioè 1305, di cui 600 nell’area fiorentina) e comunque con uno stanziamento complessivo almeno pari a quello dell’anno precedente”, cioè oltre 28 milioni di Euro.
Purtroppo la mozione è stata respinta per il voto contrario del Pd al quale si è aggiunta l’astensione di Pdl e Lega, che sarebbero stati viceversa determinanti per approvare la mozione (l’astensione vale infatti come voto contrario). Una cosa è certa: gli oltre 350 gli anziani non autosufficienti in lista di attesa per il ricovero in RSA e le loro famiglie –e sono solo i numeri dell’area fiorentina- non hanno certo motivo per dirsi soddisfatti. Il rischio è infatti che le risorse vengano rimesse in bilancio ma con grave ritardo.
Non a caso la delibera di finanziamento delle 1305 quote sanitarie aggiuntive per il 2011, che potrebbero rappresentare una preziosa boccata di ossigeno per tante famiglie in gravissima difficoltà finanziaria -e che lo scorso anno fu approvata dalla Giunta i primi di marzo- ancora non si sa se e quando verrà approvata. Così come nessun impegno è stato preso affinché il finanziamento di queste quote sanitarie aggiuntive sia di 28 milioni di euro, cioè esattamente come lo era stato lo scorso anno.
Ma soprattutto c’è il rischio che i 16 milioni di euro che arriveranno a fine anno dallo Stato non siano risorse aggiuntive per la non autosufficienza, ma vadano a sostituire le risorse regionali che erano state previste inizialmente in bilancio, e che verranno inevitabilmente destinate per altre finalità forse meno necessarie ed urgenti. Purtroppo la maggioranza di coloro che governano la nostra Regione, con il soccorso della quasi totalità dell’opposizione, oggi hanno operato contro gli interessi di tanti cittadini, i più deboli fra i deboli, cioè gli anziani non autosufficienti e le loro famiglie.
Che attendono semplicemente prestazioni e aiuto economico a cui hanno diritto per legge. E che invece dovranno ancora aspettare e chissà per quanto per gli errori di un sistema che da qualche parte non ha funzionato come doveva. Da aggiungere che alle operazioni contabili già denunciata se n’è aggiunta un’altra proprio la scorsa settimana: cioè la Proposta di legge “Bilancio di Previsione per l'anno finanziario 2011 e Pluriennale 2011/2013 – Assestamento” approvata dalla Giunta regionale il 2 maggio scorso, con la quale sono state “prenotate” due variazioni in diminuzione di Euro 27.801.034,65 e di Euro 26.897.164,95, rispettivamente sui capitoli di bilancio 23026 e 23036 –quelli appunto del fondo per la non autosufficienza-, variazioni solo parzialmente compensate dal reintegro di Euro 20.000.000,00 sempre sul capitolo 23026 “prenotato” in aumento con la precedente Proposta di legge “Bilancio di Previsione per l'anno finanziario 2011 e Pluriennale 2011/2013 - Prima variazione” approvata dalla Giunta regionale l’11 aprile 2011”. COMUNICATO STAMPA Fondo non autosufficienza, Magnolfi e Mugnai (Pdl) «Dopo le spiegazioni della giunta ne sappiamo meno di prima Qui si fa il gioco delle tre carte con giustificazioni inquietanti» «Dopo le spiegazioni fornite dalla giunta regionale, francamente ne sappiamo meno di prima.
Anzi: il poco che sappiamo è assolutamente inquietante». E’ una stroncatura senza appello, quella che oggi il Presidente del Pdl in Consiglio regionale Alberto Magnolfi e il Consigliere Stefano Mugnai (Vicepresidente Commissione sanità) hanno opposto in aula replicando alla comunicazione dell’assessore al diritto alla salute Daniela Scarmuccia sul Fondo per la non autosufficienza. La comunicazione era stata richiesta dal Pdl all’indomani della decisione della giunta di stornare da quel fondo 30 milioni di euro per ripianare il bilancio della Asl 1 di Massa in vista della presentazione al ministero.
Tutto, naturalmente, in sordina. «Stando ai chiarimenti offerti dalla giunta – ha esordito Magnolfi – ora ne sappiamo quanto prima, forse anche un po’ meno. La verità è che il nostro giudizio politico è ampiamente confortato dai fatti: la giunta non ce l’ha mai raccontata né tutta né chiara. Addirittura manca la risposta al primo quesito della nostra interrogazione: la giunta è o no in grado di coprire la voragine nel bilancio della Asl 1 di Massa Carrara? No perché le risposte – osserva Magnolfi – sono discordi.
Da un lato il governatore Enrico Rossi ha assicurato di poter ricorrere per questo a un tesoretto. Dall’altro si scopre poi che il tesoretto non c’era e che si è provveduto altrimenti. Insomma, qui la giunta non ce la conta giusta e l’assessore Scaramuccia è completamente isolata. Sarà anche uno splendido isolamento, ma dubito». Mugnai entra poi nel merito: «Questo Fondo per la non autosufficienza è stato a suo tempo sbandierato mediaticamente come punto qualificante della politica sociale della Regione Toscana.
Peccato che poi lo si sia saccheggiato per ripianare lo sbilancio della Asl 1 di Massa Carrara. Tutto ciò ha veramente dell’inquietante. Innanzitutto perché tutta l’operazione era stata condotta sotto silenzio, con le sole giustificazioni portate dalla giunta solo dopo che qualche consigliere di buona volontà, scartabellando gli atti, ha denunciato la cosa. Ma inquietanti sono anche i contenuti di quelle giustificazioni: sì perché l’assessore Scaramuccia, per tranquillizzare soprattutto la popolazione fiorentina che sul fronte sociale attraversa una vera e propria emergenza, ha definito l’operazione un “puro intervento contabile” finalizzato a pareggiare i conti massessi in vista della loro presentazione al ministero.
E questo lascia perplessi, perché allora io vorrei capire bene se si va al ministero con pareggi contabili in quanto tali o in quanto frutto di altri “puri interventi contabili”. C’è poi un altro aspetto a dir poco spiacevole – prosegue Mugnai – ed è che ancora una volta la decisione di sfilare risorse dal fondo per la non autosufficienza contraddice ciò che il Consiglio regionale all’unanimità ha stabilito il 15 marzo scorso votando la mozione 188 che prevedeva, tra l’altro, l’integrazione del fondo da cui poi si è attinto.
Eppure il bisogno c’è. Perché, come afferma l’assessore, non arrivano i progetti? La verità è che per la sanità toscana oggi è in ponte una sfida difficile. Ed è chiaro che la giunta regionale, che sta evidentemente navigando a vista, non è strutturata ad affrontarla». Sanità: Scaramuccia, 80 milioni a fondo regionale per non autosufficienza (2) Firenze – Sullo stato di attuazione del fondo l’assessore Scaramuccia ha ricordato la recente predisposizione di una proposta di delibera, riferita al 2010, iscritta nella seduta di Giunta del 23 maggio prossimo, per la successiva presentazione in aula consiliare. La Toscana, non a caso, ha aderito pienamente alle finalità del Fondo nazionale e nel 2010, in particolare, ha approvato il progetto di assistenza continua alla persona non autosufficiente, le nuove procedure valutative multidimensionali ed ha avviato la sperimentazione del progetto “Vita indipendente”.
Nel febbraio scorso, il Governo ha bocciato gli emendamenti al Milleproroghe che la Conferenza delle Regioni aveva approvato all’unanimità e che prevedevano il ripristino di 400 milioni di euro per il Fondo nazionale. “La Regione Toscana ha colmato questo vuoto, salvaguardando l’erogazione dei servizi ai cittadini – ha affermato l’assessore – pur nella necessità di rivedere le modalità di presa in carico e nonostante l’incertezza sui finanziamenti nazionali in materia”. Sulla criticità della realtà fiorentina, in merito alla non autosufficienza, l’assessore ha ricordato che la Regione Toscana ha chiesto alla Società della salute dell’area e all’Azienda Usl del territorio, di lavorare ad un progetto – in corso di definizione - di revisione e riallineamento nella gestione della presa in carico degli anziani, per far fronte alle quotidiane problematiche legate da un lato alla carenza di risorse e dall’altro all’aumento della richiesta di prestazioni.
Andando più nel dettaglio, tra le azioni di breve periodo ricordiamo la rivalutazione delle 360 persone in lista di attesa; la rivalutazione dei 1500 soggetti in aspettativa per il contributo badante; la modifica dei regolamenti di accesso con riferimento alle prestazioni di tipo residenziale; la revisione dei moduli destinati a chi è affetto da deficit cognitivo comportamentale. Tra i progetti di medio periodo ricordiamo la creazione di posti per le “cure intermedie”, nonché la sperimentazione di forme nuove e diverse di risposta, come i “gruppi di appartamento assistiti”.
(ps) – fine – Marco Carraresi (Udc): “Una mozione sulla questione dei 30 milioni di euro stornati dal fondo per la non autosufficienza per coprire il buco di bilancio dell’Asl di Massa: respinta dal Consiglio regionale grazie ai voti della maggioranza e dell’opposizione”. Dopo lo scandalosa variazione di bilancio, con la quale nei giorni scorsi la Giunta regionale aveva effettuato uno storno di 30 milioni di euro previsti in bilancio per gli anziani non autosufficienti per ripianare la voragine del bilancio dell’Asl di Massa, era lecito attendersi che sulla mozione di Udc, Rifondazione-Verdi e IDV (primo firmatario Marco Carraresi) si potesse addirittura esserci il consenso unanime da parte del Consiglio regionale. La mozione chiedeva infatti al Governo regionale semplicemente di prevedere “un urgente rifinanziamento del fondo per la non autosufficienza attraverso idonei interventi che consentissero di ricostituire la disponibilità in bilancio di 80 milioni di Euro esattamente come previsto nello stanziamento originario”, con “l’immediata successiva assegnazione alle Aziende USL, per l’anno 2011, di un numero di quote sanitarie aggiuntive in RSA non inferiori a quelle finanziate nel 2010 (cioè 1305, di cui 600 nell’area fiorentina) e comunque con uno stanziamento complessivo almeno pari a quello dell’anno precedente”, cioè oltre 28 milioni di Euro. Purtroppo la mozione è stata respinta per il voto contrario del Pd al quale si è aggiunta l’astensione di Pdl e Lega, che sarebbero stati viceversa determinanti per approvare la mozione (l’astensione vale infatti come voto contrario).
Una cosa è certa: gli oltre 350 gli anziani non autosufficienti in lista di attesa per il ricovero in RSA e le loro famiglie –e sono solo i numeri dell’area fiorentina- non hanno certo motivo per dirsi soddisfatti. Il rischio è infatti che le risorse vengano rimesse in bilancio ma con grave ritardo. Non a caso la delibera di finanziamento delle 1305 quote sanitarie aggiuntive per il 2011, che potrebbero rappresentare una preziosa boccata di ossigeno per tante famiglie in gravissima difficoltà finanziaria -e che lo scorso anno fu approvata dalla Giunta i primi di marzo- ancora non si sa se e quando verrà approvata.
Così come nessun impegno è stato preso affinché il finanziamento di queste quote sanitarie aggiuntive sia di 28 milioni di euro, cioè esattamente come lo era stato lo scorso anno. Ma soprattutto c’è il rischio che i 16 milioni di euro che arriveranno a fine anno dallo Stato non siano risorse aggiuntive per la non autosufficienza, ma vadano a sostituire le risorse regionali che erano state previste inizialmente in bilancio, e che verranno inevitabilmente destinate per altre finalità forse meno necessarie ed urgenti. Purtroppo la maggioranza di coloro che governano la nostra Regione, con il soccorso della quasi totalità dell’opposizione, oggi hanno operato contro gli interessi di tanti cittadini, i più deboli fra i deboli, cioè gli anziani non autosufficienti e le loro famiglie.
Che attendono semplicemente prestazioni e aiuto economico a cui hanno diritto per legge. E che invece dovranno ancora aspettare e chissà per quanto per gli errori di un sistema che da qualche parte non ha funzionato come doveva. Da aggiungere che alle operazioni contabili già denunciata se n’è aggiunta un’altra proprio la scorsa settimana: cioè la Proposta di legge “Bilancio di Previsione per l'anno finanziario 2011 e Pluriennale 2011/2013 – Assestamento” approvata dalla Giunta regionale il 2 maggio scorso, con la quale sono state “prenotate” due variazioni in diminuzione di Euro 27.801.034,65 e di Euro 26.897.164,95, rispettivamente sui capitoli di bilancio 23026 e 23036 –quelli appunto del fondo per la non autosufficienza-, variazioni solo parzialmente compensate dal reintegro di Euro 20.000.000,00 sempre sul capitolo 23026 “prenotato” in aumento con la precedente Proposta di legge “Bilancio di Previsione per l'anno finanziario 2011 e Pluriennale 2011/2013 - Prima variazione” approvata dalla Giunta regionale l’11 aprile 2011.