«I punti critici sono tre - spiega Gian Luca Lazzeri, consigliere regionale Lega Nord Toscana - i posti nelle Residenze Sanitarie Assistite ci sono, ma non ci vengono mandati gli anziani che ne hanno diritto perché mancano i fondi. Le liste di attesa non sono pubbliche, ma, purtroppo, nella Sanità non lo è niente. Coloro che hanno diritto all’esenzione sono pochi in quanto il calcolo del reddito tiene conto ingiustamente del reddito dei figli creando un popolo di falsi ricchi. La Lega Nord propone tre iniziative concrete sul fronte delle liste di attesa: "la prima è che venga attribuito un codice ad ogni persona inserita in detta lista e che questi vengano resi pubblici sul sito internet in modo da tutelare la privacy e rendere più difficile le “furbate” dell’ultimo momento e l’intervento degli amici". "Sul fronte dei finanziamenti avevamo presentato degli emendamenti che tolgono soldi ai capitoli di spesa per interventi non prioritari a favore dell’integrazione e delle spese correnti della Regione, per aumentare il finanziamento del fondo per la non autosufficienza di 10 milioni di euro.
L’assessore Scaramuccia dice di confermare i finanziamenti dell’anno scorso che già erano insufficienti, però continua a prevedere spese per attività a nostro avviso non prioritarie come sono, invece, quelle a favore degli interventi per gli anziani". "Per quanto riguarda il calcolo del reddito sul quale viene quantificato l’eventuale finanziamento pubblico della quota sociale, abbiamo già presentato a suo tempo una mozione che chiede l’abolizione del cumulo del reddito dell’anziano con quello dei familiari.
Analoghe iniziative sono state intraprese anche da altri gruppi di opposizione, ma niente si muove". L’Assessore ha proposto di inserire dei codici rossi: "ma a nostro avviso il problema non si può risolvere così, poiché il posto in una R.S.A. per un anziano è di grandissima importanza e temiamo che queste liste vengano gestite in modo non corretto ed è per questo che insistiamo nel renderle pubbliche: se questo non verrà fatto, è chiaro che non si vuole affrontare il problema". L’ultima osservazione riguarda il nuovo Piano Sanitario Regionale che prevede la chiusura di molti posti letto in una logica di intensità di cura, ovvero meno giorni in ospedale dopo gli interventi chirurgici.
"Questo è possibile grazie alle nuove tecniche di intervento, però, ed è noto all’assessore, oggi i posti letto negli ospedali dal pronto soccorso di Careggi servono anche ad ospitare anziani in difficoltà e senza assistenza a casa. Chiudere questi posti letto senza creare una alternativa reale a queste persone è un atto gravissimo che da solo sarebbe sufficiente per far cadere una maggioranza di governo e rimandare i toscani a votare un nuovo Presidente di Regione e un nuovo Assessore alla Sanità.
Pertanto, anche in una prospettiva futura, il problema diventerà sempre più drammatico, ma in Regione Toscana si fa finta di non vedere e di non sapere, confidando nei sacrifici delle famiglie che dovranno sempre di più supplire alle carenze pubbliche nonostante il pesantissimo carico fiscale".