"Quote sanitarie aggiuntive da parte della Regione per pagare le rette delle Rsa non se ne sono viste. Come se non bastasse, le liste d’attesa per l’inserimento nelle strutture sono ancora del tutto inaccessibili all’utenza. Insomma: su ciò che il Consiglio aveva disposto il 15 marzo scorso votando all’unanimità una mozione (n. 188) che impegnava la giunta a procedere in questo senso, la Regione ad oggi non ha proceduto granché". A darne testimonianza tramite lettera ai Consiglieri regionali è l’Associazione per la difesa dei diritti delle persone non autosufficienti A.Di.N.A., che spiega quanto la situazione delle Rsa soprattutto ma non solo nella Asl 10 di Firenze si faccia via via sempre più insostenibile per quelle famiglie che hanno necessità di un simile percorso assistenziale per i loro congiunti anziani. «In particolare nell’area fiorentina ma anche in altre zone della Toscana – attacca il Vicepresidente della Commissione Sanità Stefano Mugnai (Pdl) – il pianeta Rsa rappresenta per le famiglie degli utenti un vero e proprio incubo quanto ad accessibilità, costi e trasparenza delle liste.
Come Consiglio regionale, dopo mesi e mesi nei quali abbiamo a più riprese sollevato il problema con ogni mezzo a nostra disposizione, finalmente siamo riusciti ad approvare una mozione che all’unanimità impegna la giunta regionale a porre mano alla questione, ed è stato un successo. Certo che se poi la giunta, governatore Enrico Rossi in testa e assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia al seguito, non dà poi gambe agli impegni indicati dal Consiglio anche su una materia così delicata come la tutela dei cittadini più deboli, allora qui siamo alla frattura dei buoni rapporti istituzionali, oltre che del buon amministrare a vantaggio dei cittadini soprattutto deboli, cosa che dovrebbe rappresentare la priorità di un organo di governo regionale». Sì perché il fatto è grave sotto due profili.
E’ grave in sé perché, come testimoniato dall’A.Di.N.A., «i cittadini di Firenze si apprestano a pagare la quota sanitaria per il quinto mese dell’anno in corso, considerato che le strutture di ricovero degli anziani non autosufficienti emettono fattura anticipata». Inoltre, scrive ancora l’Associazione ai Consiglieri regionali, «la lista d’attesa rimane assolutamente inaccessibile ai cittadini, i quali hanno fatto procedere una richiesta formale di accesso gli atti, ancora senza risposta». Ma poi c’è la gravità della questione istituzionale: «Ancora una volta – attacca Mugnai – la giunta si rende responsabile di una lacerazione nei rapporti istituzionali con il Consiglio, del quale snobba le indicazioni anche quando scaturiscano da voto unanime.
Si tratta di un comportamento che tende a svilire l’autorità e l’autorevolezza dell’Assemblea toscana che rappresenta tutti i cittadini di ogni orientamento politico. Non sudditi, caro presidente Rossi, ma suoi amministrati».