“Quali sono le prospettive certe per i ricoverati nelle Residenze Sanitarie Assistite? – si domanda il Consigliere Comunale Tommaso Grassi – Visto che da oltre un anno non vengono erogate le quote sanitarie regonali per i nuovi ricoveri nell’area della ASL 10 di Firenze, e che il Comune nel 2011 è intenzionato a ridurre drasticamente, se i dati di bilancio anticipati ieri in Commissione fossero confermati, i contributi finora erogati e persino revocarne alcuni, facendo lievitare il peso economico che grava interamente sulle famiglie con persone non autosufficienti alle stelle, arrivando anche a oltre 3000 euro, col rischio che molte persone non riuscendo più a sostenere i costi a rinuncino al ricovero stesso per il proprio familiare.” “Un quadro devastante, angosciante ed incerto che getta seri dubbi sulla sostenibilità e sulla tenuta dell’intero sistema di sostegno socio-sanitario a Firenze e che viene ancora peggiorato se si considera che vi sono a Firenze, seconda città per presenza di anziani nel Paese, oltre 350 famiglie in lista d’attesa su un totale di 2000 posti disponibili per un ricovero in RSA.
Le previsioni demografiche dell’Ufficio statistico del Comune, che viene aggiornato annualmente, non rassicurano per la situazione futura e dovrebbero servire al Comune per avviare un’analisi e una programmazione intelligente fra bisogni espressi dai cittadini e risposte che la Società della Salute ha il compito di dare.” “Fino al 2010 una risposta, seppur parziale, alla lista d’attesa per le RSA era rappresentata dal contributo badante che ha visto il Comune erogare 500 contributi, per un totale di 3,2 milioni di euro, a fronte di una lista d’attesa di altre 1500 richieste: cosa succederà nel 2011 visto che è annunciato la sua netta contrazione dei fondi o persino ’azzeramento completo ?” “In questa situazione che va avanti da anni aggravandosi sempre di più nonostante la legge regionale sulla non autosufficienza, nessuna ipotesi di soluzione, nessuno studio, nessun progetto diverso per la non autosufficienza, per interrompere l’esclusivo monopolio delle RSA nella gestione delle risposte per gli anziani, sono state avanzate dal Comune.
– conclude Grassi – E’ stato un grosso errore nel passato permettere che i centri di indirizzo e di governo degli interventi socio-sanitari e delle marginalità fossero spostati dal Consiglio Comunale a soggetti terzi, come la Società della Salute e l’Azienda Servizi alla Persona, non consentendo più all’organo rappresentativo della cittadinanza di governare e di avere la situazione e lo stato della propria popolazione sotto controllo. C’è davvero da aver paura per il nostro futuro e per il rischio emergenziale a cui potremo essere esposti.”