Firenze - Il governatore della Toscana Enrico Rossi è a Roma per presentare al Ministro Maroni il piano alternativo della Regione: piccoli centri di accoglienza sparsi nelle varie province e gestiti da associazioni e alle istituzioni locali. La tendopoli sarà allestita nell'ex centro radar americano di Coltano, a Pisa. Sono già in corso contatti tra la protezione civile e i vertici locali della Croce Rossa, ente al quale sarà affidata la gestione dell'accampamento. “Non so ancora quando sarà pronto il campo – ha dichiarato il prefetto di Pisa, Antonio De Bonis -, ma noi dobbiamo procedere immediatamente con i lavori di impermeabilizzazione e messa in sicurezza e già in queste ore stiamo ultimando le procedure necessarie”.
Circa 300 persone hanno preso parte nel pomeriggio al presidio di protesta organizzato dai partiti del centrosinistra e dagli abitanti davanti all'ex centro radar di Coltano (Pisa) che dovrebbe ospitare una tendopoli per 500 migranti arrivati a Lampedusa. Il presidio proseguirà anche nella notte, con la presenza di una ventina di persone pronte a interdire l'accesso all'area ai mezzi incaricati di effettuare alcuni lavori per predisporre l'accampamento. Intanto il sindaco di Pisa ha fatto un appello al prefetto perche' ''non faccia partire i lavori''.
“La vicenda dell’accoglienza dei profughi dalle coste africane – ha dichiarato il segretario toscano dell'Idv Fabio Evangelisti, on. Fabio Evangelisti - sta assumendo contorni grotteschi ed evidenzia l’incapacità di affrontare l’emergenza con raziocinio e una malcelata inazione propagandistica da parte del Governo. La vicenda dell’ex base di Coltano, a Pisa, è esempio eclatante di questa inadeguatezza culturale, organizzativa e politica”. “Sono più di dieci giorni – spiega Evangelisti – che il Governatore toscano, Enrico Rossi, e il Presidente dell’Anci Toscana, Alessandro Cosimi, hanno dato la disponibilità dei nostri territori a ospitare non cinquecento, come quelli che si vorrebbero ammassare a Coltano, ma ben oltre tremila profughi, sulla base di un’equa ripartizione tra le dieci province toscane che non avrebbe creato nuove Lampedusa, nuovi lager moderni quali sono i Cie, nuove pericolose concentrazioni di disperati, ma avrebbe posto le basi per un graduale processo di integrazione e sostegno.
Un vero patto di solidarietà, dunque, e un forte segnale di collaborazione inter istituzionale che, come al solito, è rimasto inascoltato”. “Invece, nel teatrino della propaganda politica – prosegue Evangelisti – abbiamo dovuto assistere ai veti di quelle stesse amministrazioni di centrodestra, come a Prato, che hanno rispedito al mittente le richieste di solidarietà del loro stesso Governo. L’unica soluzione rimasta in cantiere è quella di Coltano: un nuovo campo di concentramento che non solo è inumano e aberrante, ma ridimensiona notevolmente la disponibilità di accoglienza della nostra regione”. “Dinanzi a questa incapacità e mancanza di volontà a trovare una soluzione – conclude Evangelisti – siamo costretti anche ad ascoltare i deliri farseschi di Berlusconi, che promette una Lampedusa libera in due giorni dagli immigrati e zona franca dalle tasse, frottola riciclata dal terremo de L’Aquila.
Dopo l’operaio, il vigile e il capo stazione, abbiamo anche il Presidente Immigrato… Si farà prestare la kefiah dall’amico Gheddafi?”. Non è stata votata in Consiglio Regionale la mozione sull’emergenza immigrati contro il Governo e contro la Lega Nord presentata da Pd, Idv, Fds, Udc e Gruppo Misto per l’assenza del numero legale. "La maggioranza e l’Udc, a quanto pare, preferiscono rimanere a casa piuttosto che sposare le tesi di Rossi. Non so se Rossi – chiosa il consigliere regionale della Lega Nord Toscana, Gian Luca Lazzeri – si rende conto della situazione: la sua posizione di critica al ministro Maroni sulla gestione dell’emergenza profughi è sostanzialmente isolata.
Infatti, nel Consiglio Regionale in cui si doveva votare la mozione di appoggio al Governatore e di condivisione su quanto espresso dal medesimo viene a mancare il numero legale. Un vero e proprio scivolone della maggioranza. Questo ricomprende gli “àscari” dell’Udc, ossia gli alleati inutili". Un monito alla regione Toscana è arrivato da parte di UIL Toscana: "A Lampedusa da settimane assistiamo a un gravissimo problema che deve essere risolto sia nell'interesse della popolazione locale, sia nell'interesse dei migranti".
L'appello del segretario generale della Uil Toscana, Vito Marchiani, è rivolto alle istituzioni europee affinché l'Italia non sia lasciata sola nella gestione dell'emergenza profughi. "Deve farsene carico l'Unione Europea, che spesso critica il nostro Paese perché non fa politiche di accoglienza e nello stesso tempo lascia l'Italia in balia di questa invasione di profughi e anche di clandestini. E' chiaro che queste due categorie debbano essere trattate con la dovuta specificità, ma è impensabile che queste persone, che ormai sono numericamente esplose (e cresceranno ancora), debbano restare necessariamente in Italia.
La politica dell'accoglienza deve essere un impegno comune. Ci aspettiamo che anche altri Paesi, come Francia, Germania e Regno Unito, diano finalmente il loro contributo". E sulla scelta dell'ex area militare di Coltano (Pisa), dove dovrebbe sorgere la tendopoli per i migranti di Lampedusa, Marchiani spiega:"Non ho gli elementi di conoscenza territoriale e tecnica per giudicare le caratteristiche del sito dove ospitare i profughi. Certo è che le Regioni, compresa la Toscana, in accordo con i Comuni, dovrebbero proporre siti d'accoglienza all'interno del proprio territorio, evitando polemiche e ritardi.
E soprattutto per raccogliere l'appello del Presidente della Repubblica. Invito quindi la Toscana a fare le sue proposte. Per ora mi sembra che le dichiarazioni abbiano soltanto il tono propagandistico, con aggettivi altisonanti e senza valutazioni specifiche. Insomma, stiamo assistendo alla tecnica del'albero di Bertoldo". "Per i profughi e i rifugiati - conclude il segretario della Uil Toscana - c'è bisogno di politiche di accoglienza e di stabilizzazione, evitando l'eccessiva permanenza in campi che rischiano di diventare lager ed evitando inoltre che questi campi si moltiplichino". Dario Danti, coordinatore provinciale SEL Pisa ed Alberto Bozzi, coordinatore Comunale SEL Pisa intervengono nella questione sottolineando: "Non c’è nulla da fare: questo Governo è davvero un disastro.
In qualsiasi ambito si muova produce soltanto lacerazioni e difficoltà. E il metodo è sempre lo stesso: assenza di confronto, scelte d’imperio, nessun percorso partecipato. Rifiuti, nucleare, gestione dell’acqua, legalità, immigrazione: sempre il medesimo metodo. Scelte imposte, calate dall’alto: segno evidente di una precisa cultura politica. Adesso, dopo aver condotto l’Italia in una guerra sciagurata, arrivano nuovi diktat per le Regioni e gli enti locali. Per la Toscana, oltre che a Massa, il Ministro Maroni impone che i profughi siano accolti a Pisa, nell’ex-base Nato di Coltano. SEL sta al fianco della Regione Toscana, che si è da subito manifestata disponibile a un’azione di solidarietà, come tradizione di questa terra e della sua gente, tanto da individuare sul proprio territorio un tessuto di piccoli centri di accoglienza, gestiti dalle associazioni di volontariato, presso cui garantire un’ospitalità rispettosa della dignità umana; ribadisce il proprio no ai CIE (Centri di Identificazione ed Espulsione), che ritiene strutture inefficaci e vessatorie, e di cui si impegna a contrastare la costituzione.
Sarebbe inaccettabile che la concentrazione in pochi luoghi dei profughi africani nascondesse il mezzo attraverso cui il Governo mira a istituire CIE anche in Toscana: l’accoglienza non può trasformarsi in segregazione. Ritiene infine indispensabile che il Governo torni sui suoi passi, aprendo un confronto franco e leale con le Regioni, le Province, i Comuni: l’emergenza immigrazione esige la capacità di sapersi mettere in sinergia, ascoltare e raccogliere le esigenze dei territori. La Lega Nord Toscana indica una location nell'Isola di Pianosa: "La Lega voterà contrariamente alla mozione numero 204 presentata da Pd, Idv, Fds, Gruppo Misto e, addirittura, dall’Udc dal titolo “rispetto all’accoglienza in Toscana dei migranti provenienti dal Nord Africa” per la demagogia e le falsità espresse al suo interno.
Non è assolutamente paragonale la situazione che stanno vivendo attualmente i libici con quella degli abitanti del resto del Maghreb. In Libia c’è la guerra e i libici sono dei profughi che vanno accolti secondo le modalità sancite dalle varie carte e direttive internazionali e leggi nazionali. I tunisini, invece, non vivono lo stesso status e, quindi, sono degli irregolari che vanno respinti secondo le attuali norme. Viene tirata in mezzo la Convenzione di Ginevra del 1951, ma la stessa nel preambolo afferma che “considerando che dalla concessione del diritto d’asilo possano risultare oneri eccezionalmente gravi per determinati Paesi e che una soluzione soddisfacente dei problemi, di cui l’Organizzazione delle Nazioni Unite ha riconosciuto l’importanza e il carattere internazionali, non può essere conseguita senza solidarietà internazionale”. Solo l’Italia si è fatta carico finora del problema dovuto ai profughi, coi quali inizierà poi l’iter per la concessione dell’asilo.
L’Unione Europea è del tutto latente e non aiuta l’Italia nell’assistenza umanitaria, mentre la Francia, con estreme arroganza e disumanità, respinge tutti a prescindere. Conosciamo benissimo la procedura per la verifica dei presupposti dello status di rifugiato o di protezione sussidiaria: infatti, tali presupposti non sono estendibili agli immigrati tunisini che sono clandestini e devono, quindi, essere rispediti al proprio Paese. La sinistra, che confonde i CARA (Centri d’Accoglienza per Richiedenti Asilo) con i Cie, pertanto, deve smetterla con la demagogia e dire chiaramente che vuole dare lo status di rifugiato o la protezione sussidiaria anche ai clandestini provenienti dalla Tunisia e da altre parti del globo. Nell’incontro del 23 marzo tra il Ministero dell’Interno e i rappresentanti delle Regioni è stata presentata una lista stilata dalle Prefetture di tutta Italia sulle eventuali location per adibire dei campi attrezzati per i profughi.
Tra questi, il Prefetto di Pisa indicava anche Coltano, ma la decisione, per risultare effettiva, deve ricevere l’ok d’intesa del Ministero dell’Interno e della Regione Toscana. Se Rossi non è d’accordo, Coltano salta. Se è d’accordo, verrà allestita la tendopoli a Coltano. Senza l’intesa, non si procede, nonostante l’area sia di proprietà dello Stato e nonostante il Governo, se volesse, potrebbe benissimo imporla. Ma non lo faranno. Il sindaco di Pisa Filippeschi parla di denunce in base a una sentenza della Consulta del 1995: tale sentenza, però, non parla di emergenza e il 23 marzo già fu preventivata la possibilità di Coltano, ma non c’è alcuna decisione definitiva.
Forse Rossi non è stato molto attento, ma a tale riunione è stato anche fatto presente che, a causa di vari problemi, tra cui quelli di controllo e di sicurezza, non possono essere adibiti campi di piccole dimensioni o di grandi. Rossi ha dato la disponibilità ad accogliere 4.000 persone per non più di sei mesi. Adesso, invece, torna sulle proprie posizioni per una tendopoli che, secondo quanto afferma la Cisl, accoglierebbe soltanto 500 persone. Forse non è d’accordo con Coltano perché dista pochi chilometri da casa sua o perché ha problemi politici con la segreteria pisana del suo partito o forse perché 500 immigrati son troppo pochi.
Quella della sinistra è tutta una scusa studiata a tavolino: sì a tutti gli immigrati e apertura col Governo per farsi belli con l’opinione pubblica, per poi disattendere i patti dando la colpa alla (falsa) imposizione ministeriale; quindi, no a queste condizioni perché il Governo è cattivo e disumano. Peccato che da sinistra non vengano fornite delle possibili alternative e delle soluzioni. La Lega non crea paura, ma guarda in faccia la realtà. Attualmente gli sbarchi a Lampedusa hanno evidenziato la scarsa presenza di profughi libici e l’alto tasso di clandestini tunisini che stanno sfruttando l’occasione della guerra in Libia per venire in Italia.
Tra tutti i migranti, ci potrebbero essere benissimo dei terroristi. Sono dati di fatto comprovati dai Servizi. Se l’area di Coltano non è idonea a ospitare i profughi, non lo è nemmeno per il campo rom abusivo per il quale il sindaco Filippeschi ha tutti gli strumenti per intervenire. La Lega, come ha detto lo stesso Governatore della Regione Veneto, Luca Zaia, dice sì all’accoglienza dei profughi libici, i quali scappano da una guerra, ma no a quella dei clandestini opportunisti.
Per noi l’area di Coltano è idonea perché vicina all’aeroporto, al porto e non nei pressi di centri abitati. Altrimenti proponiamo l’Isola di Pianosa, nella struttura dell’ex carcere. Visto che Rossi ha detto che possiamo ospitare gli immigrati solo per sei mesi, a Pianosa possono farsi tutta la stagione estiva"