Prato - E' morto in un laboratorio clandestino, colpito da un malore mentre dormiva dopo il turno di notte. Il suo corpo è poi stato abbandonato in un piazzale poco distante, probabilmente trasportato fuori da due connazionali, nel tentativo di evitare controlli. E' quanto ricostruito dalla procura di Prato dopo il ritrovamento, ieri, del cadavere di un cinese di 29 anni, morto nella branda ricavata nel sottoscala del magazzino dove la polizia ha trovato un laboratorio clandestino di confezioni. “Per la seconda volta in tre giorni un cadavere di un giovane operaio cinese è stato trasportato in strada, a Prato, per evitare i controlli sul luogo di lavoro,lontano da aziende evidentemente non in regola.
E’ la dimostrazione, purtroppo, di quello che andiamo ripetendo da mesi – commenta l’assessore alle riforme istituzionali della Toscana, on. Riccardo Nencini -. L’illegalità diffusa a Prato in buona parte del distretto tessile cinese non è solo un problema di concorrenza sleale, tasse violate e doveri non onorati: un problema dunque per l’altro spicchio di cielo dell’economia pratese e toscana, il che rimane comunque un aspetto importante. Di questa illegalità diffusa le prime vittime sono gli stessi cinesi, costretti a lavorare in turni massacranti o a vivere in fabbriche dormitorio con bambini e famiglie, privi delle coperture riconosciute a tutti i lavoratori e senza la garanzia, come in questo caso, ad un pronto soccorso sanitario”. “Anche per questo – con clude l’assessore – è importante combattere l’illegalità economica del distretto.
Lo abbiamo ripetuto più volte in questi mesi e abbiamo infatti deciso di farne una priorità di questa legislatura per la giunta regionale. I due morti di questi giorni, abbandonati per strada, sono una situazione inaccettabile”.