Campi Bisenzio è il Comune della Provincia di Firenze con il maggior numero di immigrati in rapporto alla popolazione residente. Secondo i dati diffusi dall'amministrazione comunale, al 31 dicembre 2010 gli stranieri che abitano a Campi erano 6.923 su un totale di 43.901 residenti (il 15,77%). Campi è anche la seconda città dell'area fiorentina, dopo il capoluogo, per densità di popolazione (1.567,9 abitanti/kmq) e, insieme a Vicchio, quella con il più alto tasso di natalità (11,6%).
I cittadini stranieri che vivono a Campi provengono da 89 Paesi diversi. Di questi e altri dati si discuterà in una tavola rotonda su immigrazione e integrazione, intitolata “Le esperienze di Campi Bisenzio e Santa Croce sull'Arno”, che si svolgerà durante il convegno “Le vie dell'inte(g)razione” che si terrà il 25 febbraio al teatro Dante. All'incontro parteciperanno il sindaco Adriano Chini, l'imprenditrice Sara Lin (è anche la prima cittadina di origine cinese eletta in un'assemblea di partito nell'area fiorentina), il sindaco di Santa Croce Osvaldo Ciaponi e Osmani Abedin dell'associazione multiculturale “Uniti per l'uguaglianza”. La nazionalità più presente a Campi si conferma quella cinese (3015 persone), seguita a molta distanza da quella albanese e rumena: tra il 2009 e il 2010 il numero dei cittadini di origine cinese è aumentato di 329 unità, ma la loro presenza è ormai stabilmente sotto il 50% (il 43,58%).
Un dato significativo sopratutto se paragonato alla situazione del 1990, l'anno in cui la popolazione di San Donnino raddoppiò quasi, nel giro di pochi mesi, per l'affluenza di persone provenienti dalla Repubblica popolare cinese. Allora i cinesi rappresentavano il 62,2% dei cittadini stranieri di Campi. Non solo: nel 2010, a vent'anni di distanza, i cinesi non sono più concentrati in una sola frazione ma distribuiti in tutto il territorio comunale e il numero di coloro che vivono in centro (2193) è sensibilmente più alto di quelli che abitano a San Donnino (1404). Senza contare che oggi Campi ha un assessore di origine cinese, Hongyu Lin, che ha la delega ai rapporti con la comunità dei suoi connazionali: un fatto impensabile solo fino a pochi anni fa. “Vent'anni fa – dice il sindaco di Campi, Adriano Chini – facemmo la scelta di non lasciare che la popolazione di origine cinese si concentrasse in una sola zona della città.
Per questo, qualcuno arrivò anche a definirci “razzisti”. Ora i fatti ci danno ragione. Da quello che ci risulta, oggi per i cinesi Campi è molto più un luogo di residenza che solo di produzione, com'era in passato. Segno che il processo di integrazione sta andando avanti”. Nel 2003 il Comune di Campi ha firmato un protocollo d'intesa con la Provincia per la diffusione di conoscenze e sensibilità positive sull'accoglienza, la cooperazione e l'integrazione sociale. “La strada che stiamo seguendo – commenta l'assessore all'Immigrazione, Nadia Conti – è quella di tenere insieme identità e differenza in un rapporto costante di interazione.
Sopratutto da due anni a questa parte, a Campi sta succedendo un fatto importante: le persone di origini non italiane sono state stimolate ad incontrare l’amministrazione e a incontrarsi, a stabilire un rapporto fiduciario con chi li rappresenta, a partire da un punto chiaro: le regole devono essere uguali per tutte e tutti”.