Tra la Lega Nord e il presidente Enrico Rossi è ormai bagarre. Ad accendere la miccia questa volta sono le ultime dichiarazioni del Presidente della Regione secondo cui la Lega Nord Toscana sarebbe commissariata e, di fatto, il segretario nazionale del Carroccio toscano, onorevole Claudio Morganti, avrebbe “un badante, ovviamente bergamasco… La ‘Lega Nord Toscana ai Lombardi’ sarà il loro prossimo slogan?”. L'onorevole Giacomo Stucchi, legato federale per il Carroccio toscano e Segretario dell’Ufficio di Presidenza di Montecitorio: «Noi non commissariamo nessuno – ha detto Stucchi –, ma organizziamo il Movimento per vincere e quindi esorto tutti a mettersi a lavoro nell’ambito dei propri compiti e competenze.
Il Carroccio – ha aggiunto l'onorevole – si candida a vincere ovunque presenti proprie liste e candidati. La battaglia per le amministrative costituisce un banco di prova importantissimo: sia perché cade in una fase storica irripetibile, che vede la nostra riforma sul federalismo fiscale diventare una realtà, sia perché arriva dopo tre anni di Lega Nord alla guida del Paese. Le polemiche inutili e pretestuose, come quelle sollevate dal presidente Rossi, non ci interessano, saranno le urne a mettere tutti a tacere».
A mettere i puntini sulle 'i' è anche l'onorevole Morganti che, oltre a rassicurare Rossi che tuttora è segretario del Carroccio, lo informa che attualmente in Toscana c'è «un legato il cui compito, concertandosi con il sottoscritto, è quello di ristabilire l'armonia all'interno del nostro Movimento, inclinato dall'entrata di arrivisti e affaristi che hanno visto nella Lega, un partito in forte crescita, solo un'opportunità per accomodarsi». Inoltre, l'europarlamentare del Carroccio toscano evidenzia come il Governatore toscano sia «un comunistello, amico dei clandestini per i quali il suo partito in Toscana ha fatto una legge ad hoc per assicurar loro sanità, vitto e alloggio gratis, alla faccia dei toscani da anni in attesa di una casa popolare» e che sia «totalmente senza coraggio e polso perché si nasconde dietro il suo profilo Facebook dove diventa facile comunicare, oltre che cancellare i commenti discordanti al suo.
La sua incapacità al confronto l'ha dimostrata a più riprese sia quando disertò il confronto in Consiglio Regionale, dove era stato invitato per spiegare le offese dirette alla Lega Nord, sia quando cancellò l'appuntamento con i parlamentari a Bruxelles perché i suoi compagni di partito non erano presenti». Non solo, ma l'europarlamentare leghista fa notare anche che «quasi tutti gli immigrati sbarcati a Lampedusa non sono libici e, quindi, non sono profughi politici, bensì provenienti da altri Paesi e, quindi, clandestini nel nostro Paese.
Il ministro Maroni sta facendo quanto gli è possibile. Sembrerebbe, inoltre, che i profughi si siano lamentati dell'impossibilità di connettersi a internet. Probabilmente – commenta il segretario del Carroccio – dovevano contattare il loro Governatore preferito». E sulla la battuta infelice di Rossi “Lega Nord Toscana ai Lombardi” è secca la replica di Morganti. «La Lega Toscana – afferma – fa parte a tutti gli effetti del progetto Padania, un progetto che è stato sponsorizzato anche dal sindaco di Livorno, Alessandro Cosimi, nell'incontro con il sindaco di Verona, Flavio Tosi.
Il problema – spiega Morganti – non sono io che sono nervoso, bensì Rossi che vede nella Lega Nord un pericolo per il suo regime rosso che fino ad ora ha avuto in Toscana un'opposizione inesistente. Mentre Rossi sbraita contro la Lega, il suo leader di Partito, Bersani, si astiene in Aula sulla votazione del Federalismo regionale, ammettendo di fatto, che è un ottima riforma che salverà questo Paese. Tutto questo senza considerare le dichiarazioni del segretario del Pd su "La Padania" dove invitava la Lega a fare il Federalismo con il Pd e dove sosteneva che Pd e Lega sono gli unici movimenti autonomisti.
I toscani si ricordano bene dei suoi 10 anni come assessore alla sanità e allo stesso modo si ricordano quando il Presidente sosteneva che il fiore all'occhiello della Toscana era la sanità. I continui buchi delle Asl, in particolare quella di Massa, ci dimostrano i risultati della sua amministrazione. Ma non dimentichiamoci la chiusura dei piccoli ospedali, con l'intento di risanare i buchi creati nelle varie Asl attraverso il progetto di creazione di un unico grande ospedale per provincia. Tutto questo – termina Morganti – dimostra l'incapacità gestionale e amministrativa di Rossi».