Si aggrava la situazione occupazionale e salariale dei 21 lavoratori di Canale 10. "La nuova proprietà - secondo i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi - violando gli impegni assunti in materia di corresponsione degli stipendi e arretrati, rilancio delle attività produttive e salvaguardia occupazionale, accentua le politiche di precarizzazione e di sfruttamento mettendo così a rischio l’intero patrimonio produttivo, professionale della rete televisiva".
Sindacati e lavoratori hanno proclamato altri due giorni di sciopero. Rifondazione Comunista, nell’esprimere solidarietà ai lavoratori e sostegno alla vertenza, chiede "un impegno straordinario della Provincia di Firenze affinché sia recuperato un profilo di grande responsabilità sociale della proprietà obbligandola ad onorare tutti gli impegni presi nei confronti dei lavoratori in materia di occupazione, lavoro e salari". Il problema è affrontato in una domanda d'attualità. Di seguito il testo.
"Da un comunicato sindacale Slc Cgil Firenze apprendiamo che si aggrava la situazione occupazionale di Canale 10, la nota emittente televisiva regionale con sede a Firenze. I lavoratori, 21 (nel 2009 erano 34), già segnati da scarse retribuzioni e mesi di cassa integrazione , devono ancora ricevere il primo stipendio che la nuova proprietà dichiara di non volere corrispondere. Nei giorni 23, 24, 25 marzo si sono tenuti altri tre giorni di sciopero al termine del quale i lavoratori, nel presidio attuato davanti alla sede della televisione, hanno annunciato altri due giorni di sciopero per la settimana fine marzo inizi di aprile.
I programmi di Canale 10 offrono anche notiziari sui principali avvenimenti della Toscana e si occupano di comunicazioni istituzionali. A sostegno di questa vertenza il gruppo provinciale di Rifondazione Comunista è più volte intervenuto non solo per difendere i diritti contrattuali dei lavoratori ma per sostenere il forte valore professionale degli operatori e contrastare il rischio di vedere a breve disperso il patrimonio occupazionale, produttivo e informativo rappresentato nella nostra regione da Canale 10.
Da oltre due anni le difficoltà della rete televisiva stanno pesantemente ricadendo sulle spalle dei lavoratori. Prima per mano del gruppo PROFIT interessato da una grande crisi finanziaria ( verso il quale era stata attivata una dura e controversa vertenza in merito al piano industriale, rilancio delle attività, mantenimento dei livelli occupazionali e pagamento degli stipendi) e ora a seguito del recente affitto di ramo d’azienda che ha visto subentrare dal 1 febbraio u.s. la IASU Ltd la situazione si è ulteriormente aggravata.
La nuova proprietà al momento del subentro si era impegnata ad un rilancio produttivo ed occupazionale dell’emittente e a parte le solite dichiarazioni di circostanza i lavoratori sono ancora in attesa di percepire lo stipendio di febbraio e di uscire fuori da una situazione di insostenibile precarizzazione. Non solo la IASU Ltd ha violato ogni clausola dell’accordo ma ha anche fatto venire meno le condizioni minime e indispensabili per garantire le attività dell’emittente (strumentazione, telepass, benzina, ecc.).
Al termine del presidio del presidio i lavoratori hanno lanciato un nuovo appello alle istituzioni affinché la vicenda si sblocchi e la proprietà assuma un contegno responsabile e rispettoso degli impegni assunti. Gli scriventi Consiglieri provinciali nell’esprimere la propria solidarietà ai lavoratori di Canale 10 e nel riaffermare il proprio impegno politico e istituzionale a sostegno della vertenza, a fronte di un comportamento irresponsabile e socialmente iniquo da parte della proprietà che allo stato attuale non sta onorando gli impegni assunti e sottoscritti verso i lavoratori al momento del subentro nell’affitto del ramo di azienda chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente di riferire riferire sugli esiti della vicenda, sul comportamento illegittimo tenuto dal gruppo Iasu Ltd inadempiente agli impegni sottoscritti in materia di rilancio delle attività,salari, corresponsione degli stipendi, lavoro e occupazione.
La scarsa attendibilità del gruppo societario e il basso profilo manageriale tenuto a tutt’oggi e verificabile non solo nella non corresponsione degli stipendi e arretrati ma anche nella non presentazione del nuovo piano industriale rendono la situazione grave e allarmante motivo per il quale chiediamo di sapere quali iniziative intende adottare la provincia di Firenze unitamente alle altre Amministrazioni Locali per salvare le attività produttive della rete televisiva, tutelare l’occupazione e il grande valore delle professionalità degli operatori evitando così l’ennesimo dramma sociale giocato sulla pelle dei lavoratori".
Sulla crisi aziendale di Canale 10, il consigliere provinciale della Lega Nord Marco Cordone ha presentato una domanda d'attualità, con la quale chiede al Presidente della Provincia e all'Assessore Competente di sapere "che cosa possa e intenda fare la Provincia, per quanto di propria competenza, per sbloccare la grave situazione di Canale 10, che vede i lavoratori ancora in attesa dello stipendio di febbraio da parte della nuova proprietà ed il venire meno delle condizioni minime per gli stessi, indispensabili per garantire l'attività dell'importante emittente televisiva fiorentina".