Intervento al sito www.waterpolodevelopmentworld.com da parte del tecnico della Menarini Fiorentina Waterpolo Gianni De Magistris che ha messo in evidenza alcune lacune importanti del palinsesto televisivo che, sembra osteggiare una visione completa della pallanuoto femminile, soprattutto nei suoi avvenimenti piu’ importanti’ ‘Ho finito da poco di vedere la Coppa Italia su Rai Sport e mi fa estremamente piacere che quest’anno la manifestazione abbia riacquistato interesse, visto il grande impegno che hanno profuso le quattro squadre partecipanti - ha esordito nel suo intervento l’allenatore della squadra vicecampione d’Italia della pallanuoto femminile - in questo week end, tuttavia, c’era un’altra partita che avrebbe meritato le telecamere della Rai.
Sto parlando di Catania-Vouliagmeni, semifinale di Coppa Campioni femminile. In acqua due tra le squadre più forti al mondo: la formazione greca ha vinto le ultime due edizioni della manifestazione, il Catania di Formiconi non ha certo bisogno di presentazioni. Volendo fare un paragone con il calcio, è come se si fossero affrontate Inter e Real Madrid oppure Barcelona e Manchester United. Eppure il risultato finale di Catania-Vouliagmeni, che ha portato una squadra italiana nella Final Four di Coppa Campioni, l’ho saputo guardando su internet.
In televisione nemmeno un minuto di trasmissione. Stesso discorso per Rapallo-Szentes, gara che ha consentito alla squadra di Sinatra di rappresentare l’Italia nella finale di Coppa Len. Lungi dal sottoscritto l’intenzione di criticare la Rai, sappiamo tutti che la tivù di stato ogni anno ci regala un gran numero di telecronache. La Rai bisogna ringraziarla. Ma non riesco proprio ad accettare il fatto che fino ad ora non abbiamo visto in televisione partite femminili. Perché? Non riesco a trovare una ragione plausibile.
Eppure la pallanuoto femminile contribuisce nella stessa misura di quella maschile alla promozione del nostro sport. Anche le società che si occupano di pallanuoto femminile investono nei vivai per costruire atlete d’interesse nazionale e hanno addirittura rinunciato ai playoff nella prossima stagione pur di salvaguardare gli interessi del Setterosa, impegnato a conquistare un posto tra le otto squadre che prenderanno parte alle Olimpiadi di Londra 2012. Per non parlare del cosiddetto “doppio arbitraggio”, che continua ad essere una chimera.
E in cambio di questo impegno, di questa abnegazione, cosa hanno ricevuto fnora le società femminili? Zero minuti di televisione, che è il veicolo principale per ripagare gli sponsor dei loro investimenti. Forse qualcuno, evidentemente, crede che gli sponsor della pallanuoto femminile non siano all’altezza di quelli delle squadre maschili. Oppure ritiene che i soldi che ci danno non siano buoni. Non è così. E poichè non è così, le società hanno il dovere di ripagare chi ha creduto in loro investendo denaro.Se l’accordo Federazione-Rai continuerà ad escludere la pallanuoto femminile dai palinsesti televisivi, le squadre non avranno la possibilità di ripagare la fiducia degli sponsor, e li perderanno.
E senza i soldi degli sponsor non potranno più investire nel settore giovanile, non potranno più produrre giocatrici per la nazionale. Mi auguro che questo mio intervento serva a far capire a chi di dovere che non conviene a nessuno continuare a fare discriminazioni’.