“Al sistema imprenditoriale italiano serve l’ampliamento dei canali di finanziamento alternativo al credito bancario”. A dirlo è Giovanni Gentile, presidente di Confindustria Firenze, in apertura del convegno sul tema del credito e della patrimonializzazione come strumenti a sostegno delle imprese, organizzato dalla associazione industriali fiorentina e da Sace. “E’ importante che le nostre imprese dispongano di un sistema di garanzie - ha sottolineato Gentile - pubblico e privato efficiente e fortemente collaborativo”.
Secondo il presidente di Confindustria Firenze l’impresa italiana per avere maggiore competitività nel mercato internazionale non può reggere la sfida da sola, ma necessita di maggiori strumenti per il credito e la patrimonializzazione. La strada da percorrere indicata è quella “di un rapporto più stretto tra imprese e soggetti che erogano il credito”. Per raggiungere questi obiettivi Confindustria si è rivolta a SACE e a Cassa depositi e prestiti per proporre “un sistema di controgaranzia diretta alle imprese, con un pacchetto specifico per la patrimonializzazione - ha spiegato Gentile - affidando, ad esempio, ai Confidi la gestione delle garanzie e la valutazione del patrimonio minimo, insieme alla banca che fornisce lo strumento e all’impresa che ne assume la paternità”.
Riguardo al Fondo italiano di investimento il presidente di Confindustra Firenze ha annunciato l’apertura dello sportello Fondo italiano alle imprese con un funzionario dedicato alla pre-analisi dei progetti di partecipazione. Il presidente di Confindustria Firenze ha affermato di contare molto su questi strumenti, denunciando tuttavia la necessità di un incremento, da parte delle imprese, “di cultura finanziaria” oltre che di una “maggiore cultura d’impresa da parte dei soggetti che erogano il credito”.
SACE - Durante la conferenza l’Amministratore delegato del gruppo SACE, Alessandro Castellano, ha annunciato la prossima apertura di un nuovo ufficio a Firenze, che insieme a quello già operativo di Lucca, andrà a consolidare il rapporto tra il gruppo e l’imprenditoria della nostra regione. “La nostra attenzione è oggi rivolta alle imprese della toscana – ha affermato Castellano – soprattutto quelle di piccola e media dimensione”. “Ammonta a 1,4 miliardi di euro il totale dei finanziamenti ad oggi disponibili” - ha sottolineato l’amministratore delegato di SACE- “le imprese toscane possono contare sui programmi di finanziamento che abbiamo avviato in collaborazione con numerosi gruppi bancari per sostenere progetti di internazionalizzazione ed esigenze di capitale circolante”.
Sul piano dei rapporti tra imprese e Pubblica Amministrazione, il recente accordo concluso tra SACE e la Provincia di Firenze, mira a dare un altro importante contributo alla liquidità delle imprese attraverso servizi di factoring per lo smobilizzo dei crediti nei confronti della Amministrazione Pubblica. Cassa depositi e prestiti - Di particolare interesse per gli imprenditori toscani gli strumenti di sostegno alle imprese della Cassa depositi e prestiti (CDP). Di particolare rilievo “ il Plafond PMI – presentato da Matteo Del Fante, direttore generale di Cassa - da 8 miliardi di euro, finalizzato al finanziamento delle spese di investimento e alla copertura delle esigenze di incremento del capitale circolante delle imprese di piccola e media dimensione”.
Uno strumento finanziario che in poco più di un anno ha dato risultati positivi a livello nazionale. Secondo quanto dichiarato da Matteo Del Fante “degli 8 miliardi di euro, messi a disposizione da Cassa, sono già stati erogati circa 4,5 miliardi, di cui oltre 1,7 nei soli primi due mesi del 2011”. Si tratta di risorse cui le PMI possono accedere - grazie ad una Convenzione tra la CDP e l'Associazione Bancaria Italiana - rivolgendosi alla propria banca, che ottiene a tassi competitivi il finanziamento da CDP e può quindi concedere il prestito all'impresa a condizioni vantaggiose.
La Toscana è al 5* posto nell'assorbimento delle risorse messe a disposizione da CDP: si stima infatti che la percentuale delle somme erogate assorbite dalle PMI regionali superi il 6% del totale. di Lucia Nappi