Se 100 son troppe, due o tre sarebbero poche e provocherebbero ingiustizie. E' questo in sintesi il giudizio di Riccardo Nencini, assessore al bilancio della Regione Toscana a proposito del “bestiario fiscale” pubblicato da Confesercenti che enumera 100 “balzelli” a carico del contribuente. «Rispetto al dossier – dice l'assessore Nencini - che pone certamente una serie di questioni da analizzare seriamente, si può però osservare che si tratta di un coacervo non omogeneo dentro al quale, certo con spirito, sono mischiate tasse e imposte, contributi ed oneri di varia natura, ma senza distinzione fra Stato ed altri enti pubblici, quali ad esempio le Regioni.
Per quanto riguarda la Toscana, per esempio – continua Nencini – una serie di questi “balzelli”, che stanno nella disponibilità dell'ente, non sono stati mai imposti ai cittadini. Mi spiego meglio: la Regione ha scelto che questi balzelli non dovevano esserci, oppure li ha lasciati così come lo Stato li aveva fissati, senza aggiungere nulla e ha fatto risparmiare i Toscani.” Quali sono questi balzelli? “La tassa – spiega l'assessore - numerata come n.39 sulla “disoccupazione”, che in Toscana non è mai stata applicata; la tassa numerata come n.49, chiamata nel dossier di Confesercenti “ghigliottina fiscale”.
Questa è l'addizionale regionale all'Irpef, che in Toscana è ferma allo 0,9% come fissato dallo Stato, mentre in altre regioni è salita fino all1,4%. Ancora: la tassa n. 73, imposta regionale benzina per autotrazione. Anche questa la Regione Toscana non l'ha istituita. Anche la tassa n.86, chiamata tassa sugli aerei, che sarebbe l'imposta regionale sulle emissioni sonore degli aerei, in Toscana non esiste. Infine la tassa n. 100 sulle concessioni regionali. Anche in questo campo la regione ha fatto piazza pulita di tutte le concessioni regionali, con la sola eccezione della caccia e pesca.” “Infine – conclude Nencini – due parole sul numero delle tasse.
Certo, sono d'accordo che 100 sono troppe, ma anche 2 o tre soltanto non porterebbero ad un sistema più equo, ma genererebbero ingiustizie perchè sarebbe difficile rispettare la progressività e il sistema si rivelerebbe non efficiente rispetto ad un moderno sistema di welfare come il nostro. Probabilmente la giusta risposta sta nel mezzo e un mix, che certamente va ridotto e meglio articolato di quello attuale, di imposte, tasse e tariffe risponderebbe meglio alle esigenze senza gravare eccessivamente sui cittadini.”