Da tre anni in Toscana la cancelleria è telematica: grazie ad un accordo tra Regione, sistema giudiziario e Ministero della giustizia basta un clic di mouse e l'avvocato, ma anche magistrati e procuratori, possono vedere al proprio computer tutto quello che fino a ieri potevano consultare solo recandosi presso la cancelleria del Tribunale. Risultato: meno code e meno tempo perso. Ora quell'accordo cresce. Stamani nel suo studio di Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze il presidente della Toscana Enrico Rossi ha firmato infatti un protocollo d'intesa con il il presidente della Corte d'appello Fabio Massimo Drago, con il procuratore generale di Firenze Beniamino Deidda e con la direzione generale per i sistemi informativi automatizzati del Ministero della giustizia, rappreppresentato dal direttore generale Stefano Aprile, per ampliare l'accordo già siglato nel 2008 e che l'anno prossimo sarà rinnovato.
Si lavora per potenziare l'informatizzazione ed acquistare nuovi computer e l'hardware necessario per ospitare il software Digit-Sidip messo a punto proprio dal Ministero per l'archiviazione centralizzata dei contenuti dei prcoedimenti e provvedimenti giudiziari: la Regione Toscana metterà per questo a disposizione un finanziamento da 100 mila euro. Si lavora per l'allargare l'esperienza dal settore civile a quello penale e per abbandonare defitivamente la carta dando alle comunicazioni on line, in futuro, valore legale.
Tutto questo servirà naturalmente per avvicinare la pubblic a amministrazione al cittadino e a rendere più veloci alcune procedure. “Gli investitori stranieri che si avvicinano al nostro paese sono spaventati per lo più dall'eccessiva burocrazia – chiosa il presidente Rossi a margine della firma del protocollo - Ma al secondo posto, quasi a pari merito, sono scoraggiati dalle tasse, giudicate troppo alte, e dalla lentezza e dal funzionamento della giustizia. Fare squadra tutti assieme, come nel caso di questo progetto, è l'unico modo per cercare di risolvere questo come altri problemi e diventare più competitivi”.