Fanno meno errori ortografici, scrivono con maggiore fluidità, i risultati alle prove INVALSI sono superiori alla media italiana e toscana: i bambini di Montespertoli (10 sezioni di scuola d’infanzia, 27 classi di scuole primarie, 14 di scuole secondarie di primo grado) hanno un rendimento decisamente buono da quando hanno incontrato un progetto (“Senza zaino”) nato in Toscana e che coinvolge 25 scuole di tutta Italia con capofila il V Circolo di Lucca. E questa esperienza d’eccellenza è stata raccontata a Scandicci – insieme ad altre 11 in varie zone toscane – nella seconda tappa di “Stati Generali della Scuola” un “percorso di idee, progetti, esperienze per costruire il futuro della Toscana” voluto dalla Regione in collaborazione con tutte le Province.
a Scandicci, presso l’Istituto Superiore “Russel-Newton”, sono stati presentati progetti in tre fra le tante aree dell’intero programma: edilizia scolastica, rapporto scuola/lavoro, mondo dell’infanzia. “Tutti noi ci rifiutiamo di arrenderci al pessimismo secondo cui, per la scuola, oggi non ci sarebbe più nulla da fare – spiega Stella Targetti, assessore regionale con delega all’Istruzione nonché vicepresidente di Regione Toscana – e vogliamo dimostrare che innovare si può, puntare sull’eccellenza è un’impresa bella da combattere e da vincere anche nella prospettiva di una organizzazione scolastica adeguata alle nuove competenze istituzionali già previste nel Titolo V della Costituzione”. Introdotti da Emanuele Barbieri, del Comitato Scientifico che nei mesi scorsi ha valutato i circa 450 progetti arrivati negli uffici regionali dopo il bando pubblico lanciato da Stella Targetti e dai colleghi assessori provinciali, i 12 progetti che hanno animato la tappa fiorentina del tour toscano sono stati illustrati da singoli insegnanti.
A Firenze, ad esempio, una scuola per l’infanzia – la “Margherita Fasolo” ispirata ai metodi dell’educazione attiva – lavora sulla continuità educativa: con insegnanti, consulenti, specialisti di neuropsichiatria infantile i genitori imparano a essere sempre meglio tali. Sul sostegno alla genitorialità puntano anche al CIAF di Livorno: molti i laboratori con i genitori strutturati con le tecniche dei “gruppi di parola”. Non mancano giochi, simulazioni, brainstorming, giochi di ruolo. “Con questa iniziativa – sottolinea Giovanni Di Fede, assessore provinciale all’Istruzione – metteremo in evidenza i migliori progetti della scuola reale, quella che già esiste, in modo da costruire insieme un comune modello di scuola.
Siamo davanti ad iniziative concrete, dove ascolteremo le esperienze dei protagonisti di queste storie, e non discuteremo solo su documenti”. Ancora a Livorno il Comune propone un progetto di “alternanza scuola-lavoro”: circa 120 studentesse e studenti delle terze, quarte e quinte di un liceo psicopedagodico frequentano nidi e scuole per l’infanzia dove sperano di poter andare a lavorare. Tornando a Scandicci, proprio nel “Russell-Newton” è nato un progetto per recuperare i debiti formativi attraverso le tecniche dell’e-learning: è basato sullo streaming video gratuito di lezioni svolte su un sito web dedicato (www.TVscuola.it) e sul canaleTVscuola di YouTube.
Sul rapporto scuola-lavoro opera, a Pontedera, un Istituto (il “Fermi”) che da oltre mezzo secolo forma generazioni di ragionieri e geometri. Esiste un progetto (“Impresa in azione”) promosso da Junior Achievement che ha la missione di promuovere e diffondere la cultura d’impresa fra i giovani. Nell’arco di sei mesi gli studenti individuano l’idea imprenditoriale, la realizzano e la rendono commerciabile partecipando anche a fiere ed esposizioni. Non mancano ricerche che dimostrano come questi studenti, uscendo da scuola, siano “più motivati e più ottimisti rispetto al loro futuro imprenditoriale”. E sempre nello stesso Istituto di Pontedera è presente un altro progetto (“Fermi in movimento”) che consente di consolidare i rapporti di sinergia soprattutto con le Facoltà di Economia, Ingegneria e con i Dipartimenti di Matematica delle Università di Pisa.
A Prato, presso il “Datini”, i diplomandi con indirizzo servizi socio-sanitari imparano per tempo come rendere direttamente spendibile sul territorio il loro specifico titolo di studio. Altri progetti – presentati nel tour fiorentino degli “Stati Generali” da Scandicci, dal Chianti e da Livorno – hanno riguardato la fascia 0-6 anni e la continuità educativa. All’incontro – che si è concluso con uno spettacolo tratto da uno fra i testi milaniani più noti, “L’obbiedienza non è più una virtù” - sono intervenuti gli assessori all’Istruzione della Provincia di Firenze (Giovanni Di Fede) e del Comune di Scandicci (Sandro Fallani) oltre al direttore generale dell’Ufficio Scolastico regionale per la Toscana Angela Maria Palamone.
Il giro delle eccellenze scolastiche toscane con gli “Stati Generali della Scuola”, avviato a Siena lo scorso 25 gennaio, prosegue fino al 29 marzo: l’ultima tappa, prima di un incontro conclusivo regionale, si terrà al “Gramsci-Keynes” di Prato il 29 marzo. I prossimi appuntamenti, in febbraio, ad Arezzo (martedì 15), Livorno (mercoledì 16), Pisa (martedì 22). “Ancora un coro ad una voce sola. Se le cantano e se le suonano, si auto incensano, e magari, se avanza tempo, tirano una stoccata al Governo.
Ma sono gli Stati generali della scuola o gli Stati generali dell’opposizione al Governo Berlusconi e al ministro Gelmini?”. Così il consigliere regionale del Pdl Tommaso Villa e il coordinatore della Giovane Italia Firenze Andrea Badò in merito al secondo incontro degli ‘Stati generali della scuola’. “L’assessore Targetti persevera nell’errore di non cercare il contraddittorio e non considerare voci diverse da quelle del centrosinistra. Più che ‘Stati generali’ avrebbero fatto meglio a ribattezzare l’iniziativa ‘Compagni di classe’ – ironizzano gli esponenti del PdL -.
E’ curioso che l’opposizione non venga minimamente coinvolta in questa iniziativa che vorrebbe apparire come neutra. Evidentemente lo scopo è far apparire il sistema scuola toscano come un monolite produttore di buone cose, in contrapposizione ad un Governo reo di voler distruggere l’istruzione pubblica. Ancora una volta sarebbe stato corretto se, magari su sollecitazione dell’assessore Di Fede, gli organizzatori avessero rivolto l’invito ad intervenire a rappresentanti del PdL in Consiglio provinciale.
Sarebbe stato un segnale di apertura gradito, ma purtroppo nessun invito. Confidiamo nei prossimi appuntamenti – concludono Villa e Badò - ma l’esperienza ci dice che con ogni probabilità l’amministrazione regionale non si contraddistinguerà per propensione al dialogo e al confronto”.