"La parola d'ordine sul multiplex è: avanti tutta. Non importa se ci sono stati abusi, non importa se c'è un procedimento penale in corso, non importa se tuttora non ci sono le autorizzazioni non solo all’apertura ma nemmeno alla costruzione" dichiara sconcertata la consigliera Ornella De Zordo capogruppo in Palazzo Vecchio di perUnAltracittà. "Bazzecole, pinzillacchere, siccome i potentati hanno deciso che quell'investimento deve rendere in quella forma e in quella misura, si fa finta di niente.
E il sindaco, dopo aver fatto fuoco e fiamme - a parole - si accoda. Certo ha una sua logica che nell'Italia di oggi un lauto affare di una società condivisa dal cavaliere al 50% con Benetton non si fermi davanti a piccolezze come la regolarità e la liceità. Lacci e lacciuoli, diceva qualcuno. Colpisce di più che il partito che dovrebbe essere di opposizione si butti a capofitto a difendere quegli interessi e quella logica, guardandosi bene dal rispondere alle dieci domande che gli abbiamo rivolto.
Noi continuiamo a pensare che le regole valgano per tutti, e che nove sale da cinepanettone non siano la miglior soluzione per dare vivibilità al quartiere, oltre ad essere una sentenza di morte per le altre sale nella zona ed in tutta la città. Quanto al rispetto delle volontà dei residenti espressa con la raccolta di firme, ci chiediamo: gli abitanti delle altre zone che ne pensano? e soprattutto, i dirigenti del PD che in coro oggi la invocano, dov'erano nel 2006, quando DS e Margherita hanno affossato in consiglio regionale la proposta di Legge di iniziativa popolare per la ripubblicizzazione dell'acqua, sostenuta da ben 43.000 firme? Evidentemente le firme contano solo se si vogliono far contare".