“E’ stato un viaggio importante – ha detto il presidente Enrico Rossi – soprattutto perché fatto con tanti giovani, gli studenti delle scuole superiori e i loro insegnanti e gli studenti universitari. Giovani che si sono preparati, che hanno studiato e alla fine hanno visitato il luogo dell’orrore vissuto dalla civiltà europea. Abbiamo visto gli esiti di un regime che ha segregato e distrutto ebrei, minoranze, oppositori. Il dovere – prosegue il presidente – è quello di non dimenticare e in questo le istituzioni hanno un ruolo preciso e importante”. “Devono infatti tenere insieme una comunità coesa sui valori della democrazia e del rispetto della persona.
Ricordare è fondamentale per giudicare meglio altri episodi terribili, quello che &egr ave; accaduto in Ruanda, ad esempio, le guerre, il terrorismo. Ricordare è un modo per costruire un futuro pregno di valori di democrazia e di rispetto”. La Toscana è impegnata con questa iniziativa, con il Meeting sui diritti umani, con la Festa che celebra l’abolizione della pena di morte. E’ una attività fondamentale di educazione civica, per coltivare una convivenza civile pacifica, rispettosa, fondata sui diritti.
L’idea del nemico riferita al diverso – conclude il presidente Rossi – è stata alla base della catastrofe dell’olocausto. Dobbiamo essere attenti e vigili, perché i pensieri di segregazione, di emarginazione, di svalutazione rendono la società più cattiva. Bisogna reagire”.