di Chiara Bini La Toscana approva le nuove regole antismog. La giunta regionale ha deliberato oggi l'adeguamento delle norme locali a quelle della direttiva europea del 2008 recepita dal governo nazionale con ritardo, nel 2010. Cos¨¬ si modificano i criteri per valutare la qualit¨¤ dell'aria nel rispetto dei principi di efficienza efficacia e economicit¨¤, come recita la direttiva europea stessa, e sulla scorta di una migliore informazione ai cittadini.
In sostanza, il cambiamento pi¨´ consistente riguarda la modalit¨¤ di calcolo dei limiti del Pm10: in base alle indicazioni europee e statali, il superamento delle polveri sottili diventa significativo solo se avviene nelle stazioni di rilevamento installate nei cosiddetti ¡°siti di fondo urbano¡± cio¨¨ quelli dove si pu¨° registrare la reale esposizione media della popolazione allo smog, e non nelle stazioni collocate nelle strade di maggior traffico. Quindi si ¨¨ proceduto e disegnare una mappa della Toscana sovrapponendo le caratteristiche geografiche delle aree alla pressione subita dalla densit¨¤ di abitazioni, di industrie e del traffico.
A questi dati sono state aggiunte le informazioni meteoclimatiche. Risultato: una serie di zone omogenee soggette a un maggior rischio di superamento dei Pm10. E' su questa base che insieme ad Arpat e alle Province ¨¨ stata concordata la nuova rete regionale della qualit¨¤ dell'aria. Con le sue 32 centraline la rete risponde ai requisiti europei e statali e, dando pi¨´ importanza alle centraline urbane fondo, predispone che queste siano il doppio di quelle urbane traffico.
E infatti in Toscana ce ne sono 17 di urbane fondo contro le 8 di urbane traffico. Nella delibera si sollecita anche il Governo ad adottare provvedimenti che limitino la velocit¨¤ a 90 km/h sui tratti autostradali in prossimit¨¤ dei centri urbani. Inoltre, dato che con un ritardo di ben 8 mesi rispetto a quanto richiesto dall'Europa, lo Stato italiano ha recepito che il numero consentito dei superamenti di Pm10 salga a 35 giorni all'anno (in precedenza erano 7), la delibera regionale fissa che i Comuni debbano comunque intervenire entro il quindicesimo giorno di sforamento con provvedimenti che vanno dall'incentivazione dell'uso dei mezzi pubblici, alla limitazione dell'uso del mezzo privato fino alla riduzione temporanea dell'uso del riscaldamento o il blocco del traffico, a seconda dei casi.
Ma potranno intervenire anche prima se lo riterranno opportuno. In caso di inadempienza dei sindaci, la Regione potr¨¤ esercitare il potere sostitutivo. ¡°Questa - ha dichiarato l'assessore regionale all'ambiente Anna Rita Bramerini - ¨¨ l'occasione per avviare un nuovo corso con i Comuni e far s¨¬ che a rivelazioni certe e tecnicamente valide sulla qualit¨¤ dell'aria, facciano seguito interventi efficaci da parte dei Comuni e, quando occorre, interventi contingibili e urgenti¡±.
Infine, sulla base di indicazioni di Arpat, vengono individuati i 14 Comuni in cui esiste il rischio di superamento dei valori limite di Pm10 e delle soglie di allarme e quindi le ¡°spie¡± per gestire l'emergenza. I Comuni interessati sono 8 nella provincia di Firenze cio¨¨ Bagno a Ripoli, Firenze, Scandicci, Lastra a Signa, Signa, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio e Calenzano che verrano monitorati da tre stazioni urbane fondo, Boboli, Bassi e Scandicci Buozzi; uno nell'area Pistoia -Prato e cio¨¨ Montale che verr¨¤ monitorato dalla stazione di Montale; quattro nel Valdarno pisano e nella piana lucchese e cio¨¨ Capannori, Lucca, Porcari e Montecatini terme che verranno monitorati dalla stazione di Capannori e infine Viareggio che avr¨¤ a riferimento la stazione di Viareggio 2. Nel 2011 sono ben 14 su 16 i giorni in cui il pm10 ha sforato a Firenze.
E malgrado l'invito che ¨¨ venuto dalla Provincia ai comuni di emettere ordinanze antismog con limitazioni del traffico, il comune di Firenze - unico insieme a Scadicci - non ha promosso nessun intervento e soltanto oggi ha varato l'ordinanza. Ha disatteso finora la norma regionale in vigore che impone ai Comuni di prendere provvedimenti a partire dal richiamo a non usare l'auto dopo i primi due giorni di sforamento, e a far scattare limitazioni nell'uso dell'auto in seguit. "Che succede a Firenze? -domanda la consigliera comunale perUnaltracitt¨¤ De Zordo- Perch¨¦ il sindaco, che ¨¨ la massima autorit¨¤ sanitaria cittadina, e dunque responsabile in tal senso, nelle scorse settimane non ha applicato la norma di tutela della salute della cittadinanza? L'impressione ¨¨ che si aspetti il cambiamento della normativa regionale, che nel caso di Firenze potrebbe per¨° avere l'effetto di rendere accettabili valori di pm10 molto pi¨´ alti del passato.
Secondo la nuova direttiva le centraline su cui basarsi per misurare il pm10 presente in citt¨¤ non dovrebbero pi¨´ essere quelle posizionate nelle zone di maggior traffico (ora viale Gramsci e via Ponte alle mosse) ma nel cosiddetto fondo urbano che qui a Firenze per¨° sono incredibilmente nel viale Ugo Bassi dentro il giardino dell'Istituto dei ciechi e dento il giardino di Boboli. Gi¨¤ a suo tempo criticammo molto questa scelta fuorviante, che ora diventa addirittura pericolosa se proprio quelle centraline dovessero valere per far scattare i superamenti e le conseguenti misure antismog.
Se cos¨¬ fosse si dovrebbe innanzitutto cambiare la localizzazione delle due centraline di viale Bassi e di Boboli e posizionarle in due luoghi che corrispondano davvero al fondo urbano, che ovunque tranne che a Firenze non coincide con aree verdi ma con normali vie cittadine. E si accetti l'idea che a volte si devono anche prendere misure impopolari se risultano utili alla salute, tanto pi¨´ che, come ci dice lo studio EpiAir-Inquinamento atmosferico e salute: del Dipartimento di epidemiologia del Servizio sanitario regionale della RegioneLazio, per ogni 10 ¦Ìg/m3 in pi¨´ di PM10 nell¡¯aria, laddove ci sarebbero normalmente 1.000 decessi se ne registrano 7 in pi¨´.
E questo per ogni 10 ¦Ìg/m3 di aumento. senza contare l'aumento di ricoveri per malattie cardiache e respiratorie, specie a carico di anziani e bambini".