“Specialmente in periodi di crisi come quello che stiamo attraversando i “saldi” rappresentano per molti esercenti un momento nel quale rifarsi, almeno in parte, di stagioni con i bilanci in profondo rosso e per i cittadini di cogliere l'occasione per rifornire il guardaroba a prezzi convenienti. Ma la “querelle” sta sempre nella data di inizio e figuriamoci se chi riveste, come me, un ruolo nelle istituzioni non è ben consapevole della delicatezza di questo tipo di scelte. Per questo vorrei provare a spiegare nel merito le ragioni della scelta della Giunta regionale”. Così l'assessore alla cultura e turismo (che ha anche la delega al commercio) Cristina Scaletti interviene sulla questione della data di inizio dei saldi con l'intento di spiegare le ragioni della scelta.
"Voglio cominciare proprio dalla concertazione – dice Scaletti, che aggiunge - Figuriamoci se non sono d'accordo sulla necessità di una concertazione il più possibile tempestiva ed il più possibile capillare e coinvolgente. Ma, come ben si sa, c'è anche da evitare il cosidetto “turismo dei saldi”, per evitare la concorrenza fra regioni vicine. Allora l'unica strada era quella di fare una concertazione a livello nazionale, dove fossero presenti tutte le associazioni di categoria, ma anche le Regioni, proprio per evitare che ciascuno, magari confinante, scegliesse una data diversa da quella dei vicini.
Così abbiamo fatto e la data del 6 gennaio è stata scelta, a partire da una proposta delle associazioni di categoria a livello nazionale rivolta alle regioni e fatta propria dalle Regione Marche che coordina la commissione commercio del comitato delle regioni. Tantochè le regioni vicine a noi, Liguria, Emilia Romagna e Umbria, (oltre alla Lombardia, Abruzzo, Veneto e Marche) hanno accettato di iniziare i saldi nella stessa data: il 6 gennaio. La Toscana ha aderito a questa proposta dopo aver raccolto le preoccupazioni di comuni e categorie delle zone più di confine della Toscana presentateci fin dall’inizio della legislatura.
Vincolando la scelta – precisa ancora Scaletti - essendo un giorno festivo, alla concertazione a livello locale. Lo so che i commercianti avevano già messo mano ad iniziative di comunicazione per il 7 gennaio, ma cosa avremmo dovuto fare? Far partire i saldi in Toscana il 7 gennaio e nelle regioni vicine accettare che partissero prima? Invece mi è parso che questo fosse un accettabile punto di incontro per tutte le esigenze, visto anche che, proprio per il carattere nazionale dell'accordo ci saranno iniziative di comunicazione, a supporto dei commercianti, di carattere nazionale.
Infine – conclude l'assessore regionale - vorrei ripetere quello che in Toscana facciamo da sempre: la concertazione più ampi a e capillare possibile e ribadire a tutti gli operatori che siamo disponibili sempre quando c'è da condividere un percorso che porti alla migliore soluzione per tutti. Sperimentiamo questa soluzione dandoci da fare per affrontare al meglio questa novità poi faremo una valutazione e decideremo per il futuro, la mia porta è aperta”. di Laura Pugliesi