L'accordo siglato ieri da Tremonti e Chiamparino è un modo, forse l'unico, per cercare di gestire gli effetti di una manovra che per i comuni rappresenta un ostacolo serio per continuare a svolgere una funzione utile per le comuità locali. Non si tratta di un accordo sulla manovra, ma di un accordo per trovare vie d'uscita dalle misure contenute nella manovra. “In particolare - sottolinea Oreste Giurlani, presidente Uncem Toscana - va messo in evidenza la possibilità di spesa per i piccoli comuni (anche montani) virtuosi, anche al di fuori del Patto di Stabilità.
E questo potrà consentire ai comuni virtuosi di mantenere fede agli impegni assunti con i cittadini per l’erogazione di servizi”. Non solo, ma si ritorna al concetto del decentramento del catasto. Nei giorni scorsi Oreste Giurlani, in qualità di vicepresidente nazionale Uncem e Presidente Uncem Toscana, aveva espresso il suo disappunto ad un accennato cambiamento di direzione rispetto allo scenario che prevedeva il ecentramento delle funzioni catastali. Oreste Giurlani, pertanto, dopo l’incontro col governo si dichiara soddisfatto per la possibilità di poter ricondurre la discussione sul modello “sostenibile” di decentramento delle funzioni catastali che tenga conto anche dei piccoli comuni montani e delle specificità della montagna nelle sedi istituzionali preposte, evitando fughe in avanti. Qeusti i punti essenziali dell’incontro con il governo: - Il Governo si impegna ad approvare entro il 31 luglio in Consiglio dei Ministri lo schema di decreto legislativo attuativo della legge n.42/09 in materia di entrate dei comuni ed entro settembre lo schema di decreto legislativo attuativo della legge n.42/09 in materia di entrate delle province, previo accordo in Conferenza Unificata. - Il Governo si impegna ad aprire un tavolo di monitoraggio presso la conferenza stato città ed autonomie locali che entro il 30 ottobre verifichi la possibilità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di misure volte a: aumentare la percentuale di residui passivi da poter sfoltire; assorbire i tagli dei trasferimenti all’interno degli obiettivi del patto di stabilità interno, da rimodulare secondo criteri di merito e di virtuosità da definire congiuntamente in sede di conferenza stato città ed autonomie locali; prevedere che la funzione amministrativa catastale sia attribuita ai comuni e siano riservati all’Agenzia del territorio i compiti di coordinamento e vigilanza. - Il tavolo di monitoraggio di cui al punto 2, fermi restando i saldi a carico di ogni singolo comparto, verificherà la possibilità di rimodulare nel profilo temporale anche in relazione agli effetti attesi positivi del federalismo fiscale, le somme previste per ogni singolo anno. - Le parti concordano sulla necessità di riconoscere a Comuni e Province massima autonomia nella gestione delle risorse umane, per i comuni e le province che hanno una spesa di personale virtuosa, fermi restando gli effetti economici dell’applicazione del DL n.78/10.