Fa scalpore qQuanto succede alla scuola media statale di Reggello, dove da oltre un anno, una quindicenne fiorentina segue le lezioni di musica costretta dal padre a indossare delle cuffie. I compagni di scuola suonano e solfeggiano, ma lei non può neanche ascoltare. Il tutto per non turbare il padre, imam di Reggello e marocchino di provenienza, perché la musica occidentale “rende mia figlia impura”. Può un imam costringere la figlia a tapparsi le orecchie a scuola durante le lezioni di musica? Il gruppo consiliare della Lega Nord Toscana ha presentato in Regione una mozione sul caso della bambina di Reggello costretta dal padre a non seguire le lezioni di musica perché “roba da infedeli”. "Una storia che ci deve far riflettere - dichiara Stefania Fuscagni Consigliere Regionale del PDL e Portavoce dell’Opposizione in Consiglio Regionale- non solo perché l’atteggiamento del padre è lesivo del diritto all’istruzione visto che la musica è una materia non opzionale, ma perché – ed è ben più grave- significa che questa ragazzina è davvero a rischio segregazione.
Del resto- prosegue Fuscagni - il nostro è un mondo avvolto dalla musica: c’è musica a scuola, alla radio, in televisione. C’è musica nei locali, al cinema, nei musei, nei negozi. C’è musica nell’aria quando d’estate ci sono feste paesane o luoghi di aggregazione. La musica è per noi un elemento fondamentale che accompagna la nostra vita, è parte integrante della nostra cultura e del nostro sapere. Tappare le orecchie alla ragazzina – continua Fuscagni- è il primo passo per volerla espellere dal mondo.
Quelle cuffie, che sono il frutto del buon senso degli insegnanti che hanno fatto fronte ad una emergenza, non vanno però tollerate perché sono una dichiarazione di impotenza verso la futura segregazione di questa ragazzina. E se domani in ossequio a qualche altro fondamentalismo si dovesse esonerare qualcuno dallo studio della storia, della filosofia, della letteratura perché magari tacciate di essere infedeli e devianti noi permetteremo che si tappino gli occhi a chi non deve leggere o la bocca a chi non deve raccontare? No - conclude Fuscagni- c’è un limite a tutto ed il rispetto per gli altri non deve mai perdere di vista le cose che sono e questa è una cosa assurda che non va avallata.
Se lo facessimo vorrebbe dire che siamo disposti a sopportare donne con le orecchie tappate, con gli occhi coperti, con la bocca chiusa. Donne appunto e forse non è un caso".