"Secondo i sindaci revisori dell’Asl di Pistoia, ci sarebbe un buco di 8 milioni di euro, ma la cifra è destinata a salire. Questa è la sanità toscana tanto decantata dal governatore Enrico Rossi che per dieci anni è stato assessore regionale al diritto alla salute. Serve una commissione d’inchiesta anche sull’Asl di Pistoia, ma sarebbe opportuno estenderla a tutte le aziende sanitarie toscane per monitorare la situazione attuale". A dichiararlo è il capogruppo della Lega Nord Toscana, Antonio Gambetta Vianna, membro della commissione regionale di inchiesta sui servizi pubblici locali di rilevanza economica. Della stessa opinione è anche il consigliere Gian Luca Lazzeri, membro della commissione sanità.
"Rossi ha detto che per quanto riguarda l’Asl di Massa Carrara il primo segnale di anomalia fu la relazione dei sindaci revisori. Anche per Pistoia sono sorti problemi grazie al controllo di questo collegio. L’ospedale di Santa Chiara a Pisa, l’Asl di Livorno e la stessa Careggi stanno ritardando il pagamento dei fornitori e questo è un classico sintomo di deficit. C’è l’esigenza di un’accurata verifica perché la situazione appare critica e il Consiglio Regionale sta facendo un notevole sforzo.
La Lega Nord, pertanto, chiede che vengano convocati in commissione tutti i presidenti del collegio e i sindaci revisori per relazionare sullo stato di salute di tutte le Asl, delle Estav e delle Aziende Ospedaliere. La verifica – conclude Lazzeri – è fondamentale per l’approvazione del bilancio perché non si può farla sulle dichiarazioni propagandistiche di Rossi, bensì su basi certe e documentate". E il Pdl chiede a Barducci di smantellare la Società della Salute Con una sentenza della Corte Costituzionale (la n.326/2010) sarebbe stata di fatto dichiarata l'illegittimità del Consorzio “Società della Salute”.
Il consigliere provinciale del Pdl Filippo Ciampolini, con Samuele Baldini, Piergiuseppe Massai, Enrico Bosi, Carla Cavaciocchi ed Erica Franchi, hanno a riguardo presentato una mozione in Consiglio provinciale con la quale invitato il presidente della Giunta ad "intraprendere iniziative, nelle materie di competenza della Provincia, affinchè venga smantellato l’intero sistema gestionale sanitario e sociale legato al consorzio illegittimo della Società della Salute".
Quindi si chiede di elaborare "una valutazione effettiva delle problematiche e del danno erariale che questa situazione potrebbe comportare sia per quanto riguarda il passato, sia per quanto riguarda la gestione e la riorganizazione futura del Sistema sanitario regionale". "La Corte dei Conti - spiega Ciampolini - si è espressa recentemente ponendo forti dubbi sulla reale utilità dell’istituzione 'Società della Salute', criticandone direttamente la reale creazione di una fonte di spesa nel complesso sistema di organizzazione amministrativa e di programmazione del sistema sanitario toscano". Società della Salute, nessun arretramento da parte della Regione Un tavolo con Anci e Uncem "per superare insieme l'ostacolo tecnico-giuridico conseguente alla recente sentenza della Corte Costituzionale, sentenza che non ha inficiato né messo in discussione i principi ispiratori dei consorzi tra aziende sanitarie locali e i Comuni della zona distretto, ma che impone la revisione normativa della legge istitutiva (legge regionale 40/2005) e delle successive modifiche che disciplinano la costituzione delle SdS". Lo ha affermato l'assessore regionale al diritto alla Salute Daniela Scaramuccia, annunciando l'insediamento del tavolo che è avvenuto nel pomeriggio di oggi presso l'assessorato in via Alderotti, "un segnale preciso - ha detto - della volontà della Regione e dei Comuni di non arretrare rispetto alle Società della Salute.
Insieme ai Comuni intendiamo procedere su questo percorso che ha raccolto la sfida di ottimizzare le risorse disponibili, migliorando al tempo stesso la qualità dell’assistenza ai cittadini. E abbiamo scelto di farlo seguendo la strada dell’integrazione delle funzioni e dei ruoli, secondo un approccio globale, e coinvolgendo in maniera effettiva gli enti locali e tutti i soggetti che hanno un ruolo in relazione ai determinanti di salute dei cittadini". La necessità di procedere ad una revisione normativa dell’assetto giuridico delle SdS, si è posta in seguito al recente cambiamento della normativa nazionale.
"Si sta lavorando a ritmi serrati - ha aggiunto l'assessore Scaramuccia - all'individuazione di una soluzione tecnico-normativa che consenta alle Società della Salute di funzionare al massimo delle potenzialità che sono proprie di questo strumento, realizzando quindi la piena integrazione delle attività sanitarie e socio-sanitarie con le attività assistenziali di competenza degli enti locali ed evitando le duplicazioni di funzioni". Tale soluzione sarà presentata e discussa il 20 dicembre alla prossima Conferenza dei Presidenti delle Società della Salute.
In seguito, gli orientamenti saranno discussi con i direttori delle SdS, le parti sociali e i soggetti del Terzo Settore, con l'obiettivo di individuare una soluzione condivisa ed efficace. E per la Asl di Pistoia nessun buco di bilancio "Non c'è nessun buco di bilancio della Asl di Pistoia. Le pressanti dichiarazioni sul presunto buco della sanità toscana sono prive di fondamento, e procurano allarme e sfiducia immotivata nei cittadini e negli operatori. Non risponde peraltro al vero quanto dichiarato oggi in un comunicato dai consiglieri regionali della Lega Nord". Lo afferma l'assessore regionale al diritto alla salute, Daniela Scaramuccia.
Nella relazione al bilancio 2009 dell’Asl di Pistoia (del 10.9.2010) i Sindaci Revisori dichiarano infatti la conformità delle modifiche in merito agli ammortamenti e ai crediti non riconciliati, e prendono atto delle variazioni apportate dall’azienda al Bilancio (con delibera n. 443 del 20.8.2010) per consentire il processo di certificazione. La relativa perdita d’esercizio, di circa 8 milioni di euro, trova pertanto copertura a livello regionale e ministeriale. Per quanto riguarda i tempi di pagamento dei fornitori, l'assessore precisa inoltre che, contrariamente a quanto affermato dai consiglieri regionali della Lega nord, l’ASL di Pistoia li effettua nei termini previsti dalla normativa vigente, ovvero entro 90 giorni. "E’ fondamentale che i Collegi Sindacali svolgano in modo puntuale i loro controlli di legge – prosegue Scaramuccia –.
Ribadiamo peraltro che, a conferma dell'importanza che la Regione attribuisce al controllo del sistema, la Toscana è l’unica ad aver intrapreso percorsi di certificazione in modo volontario e aggiuntivo rispetto a quelli già previsti".