Da Palazzo Medici parte l’invito per la partecipazione alla fiaccolata che si svolgerà a Firenze domani, lunedì 29 novembre, in occasione della Giornata mondiale Onu per la solidarietà con il popolo palestinese. L’iniziativa ha già raccolto l’adesione di numerose personalità, organizzazioni e partiti politici. La fiaccolata di solidarietà con il popolo palestinese prenderà avvio alle ore 18 da Palazzo Medici Riccardi, sede della Provincia, e si snoderà per le vie e le piazze del centro, fino a raggiungere Palazzo Vecchio.
Ma la Provincia di Firenze dedica l’intera giornata di lunedì alla solidarietà con il popolo palestinese, in programma, infatti, oltre alla fiaccolata anche un convegno internazionale (dalle ore 9.30) nella Sala Luca Giordano di Palazzo Medici Riccardi, alla presenza anche della delegazione palestinese in Italia. Sarà assente, poiché gli è stato negato il visto, il Sindaco di Nablus Adli Yaish. Carla Fracci, Ass. Cultura Provincia Firenze e Ambasciatrice di Buona Volontà della Fao leggerà il messaggio del Segretario Generale Onu Ban Ki Moon.
Nella Sala Sonnino sarà allestita una mostra fotografica COSPE sulla storia della Palestina e la presentazione del “Progetto Tulkarem” promosso dall’ITIS Leonardo da Vinci - Firenze. Dal 1977 tutti gli anni, ogni 29 novembre, si ricorda il giorno in cui nel 1948 il Consiglio di Sicurezza dell’Onu stabilì la ripartizione del territorio in due Stati autonomi e indipendenti: Israele e Palestina. “Da allora, nonostante i continui richiami delle Nazioni Unite e della comunità internazionale – ricorda il Presidente Barducci – il popolo palestinese sta ancora aspettando la nascita del proprio Stato”. In previsione della fiaccolata, i Sindaci dei Comuni fiorentini e il Presidente della Provincia hanno lanciato un appello, già sottoscritto da centinaia di persone.
“Due popoli, due stati, pari dignità e diritti per tutti – si legge nel testo del documento –. Questa è l’unica soluzione per il conflitto tra Israele e Palestina, l’unica garanzia per la sicurezza reciproca e la convivenza pacifica tra i due popoli”.