Domani, domenica 18 novembre, al cinema Gambrinus (via Brunelleschi 1) e all’Istituto Stensen (Via Don Minzoni 25) si svolgerà la terza giornata del 48° Festival dei Popoli.
Il programma del Gambrinus comincia alle 15.00 con La vita come viaggio aziendale di Paolo Muran, storia di una coppia di agenti di commercio e dei loro viaggi aziendali nei paesi più esotici e lontani.
Si continua alle 16.45 con la prima mondiale Don’t ask who I am, uno dei documentari più interessanti del Concorso internazionale, in cui si raccontano le difficoltà di Liu Xuanyi, cinese che da poco ha completato il passaggio da uomo a donna.
Alle 18.15 andrà in scena Uku Ukai di Audrius Stonys, non un film da raccontare, ma da vivere come un’esperienza meditativa sul tempo e sullo spazio, sul paesaggio e sul movimento. Alle 19.00 Apa Khabar Orang kampung, documentario che mostra la vita quotidiana in un paese della Tailandia meridionale, dove alcuni membri del partito comunista malese vivono in esilio.
Alle 21.00 spazio a Worldstar, film che racconta con sguardo tenero e intenso un caso emblematico delle dinamiche del sistema dell’arte contemporanea: la scoperta da una parte di una celebre galleria di Berlino dell’opera fotografica di MiroslavTichy, che ha trascorso la sua vita appartato e solitario in una cittadina della Repubblica Ceca, lontana dalle rotte del mercato dell’arte.
Al Gambrinus chiude il sipario The gates alla presenza del regista Antonio Ferrera (sezione “Schermo dell’arte”): nel febbraio del 2005 il Central Park diventa lo scenario dell’ultima opera realizzata da Christo e Jeanne-Claude: 7500 cancelli color zafferano installati lungo i sentieri del parco ne cambiano per 16 giorni fisionomia e atmosfera.
Allo Stensen si comincia con Exporting harm, documentario che investiga il tema scottante dell’e-waste, grande ombra della rivoluzione tecnologica.
In Asia le sostanze tossiche rilasciate dall’enorme massa di rifiuti esportati dagli Stati Uniti hanno conseguenze mortali per gli abitanti. Dalle 16.10 spazio a tre documentari della sezione Danza.doc: Sally gross, Pina Bausch e La danse de l’enchanteresse.
Alle 21.00 Cocalero racconta la campagna elettorale del presidente boliviano Evo Morales e la sua strenua difesa delle foglie di coca come risorsa fondamentale per il suo popolo. Conclude la serata Usa mot al-arian, storia di Sami Al-Arian, rifugiato palestinese arrivato negli Usa nel 1975 che viene accusato di sostenere organizzazioni terroristiche che operano contro Israele.