Firenze – Una riduzione complessiva di spesa pari a 83 milioni 676 mila euro, di cui circa 58 milioni di spese di funzionamento; ricorso al commissariamento per gli Ato inadempienti nel settore dei rifiuti e per arrivare a un gestore unico regionale nel servizio idrico; individuazione di un ambito unico per i trasporti pubblici regionali. Queste le principali misure annunciate dal presidente della Regione, Enrico Rossi, che ha illustrato in Consiglio regionale il Documento preliminare per la formazione del bilancio 2011, del bilancio pluriennale 2011-2013 e della legge finanziaria 2011.
“La situazione a livello nazionale è estremamente incerta – ha detto Rossi – Non mi sono mai trovato davanti ad un impegno così gravoso, tale da far pensare ad un mutamento irreversibile dello scenario. La manovra governativa è sbagliata e avrà effetti recessivi. Ma non vogliamo andare in esercizio provvisorio: sarebbe una rinuncia al controllo della spesa. E non possiamo fermarci alla protesta. Vogliamo entrare nel merito di un processo di riforma complessivo, accompagnato da una nuova sobrietà che sappia coniugare insieme rigore, sviluppo ed equità”.
Il complesso degli interventi imposti dal Governo, ha detto Rossi, comporta per la Toscana una riduzione delle spese di funzionamento di 11 milioni 840mila euro; ma l’azione della Giunta, basata sul Piano di governo e sul Dpef 2011, porta tale riduzione fino a 57 milioni 727mila euro, ed ulteriori tagli su altre politiche (sociale, cultura, caccia, cooperazione internazionale e edilizia residenziale) permettono di arrivare alla cifra di 83 milioni 676mila euro di risparmi. “Nonostante si tratti di una cifra ragguardevole – ha detto Rossi – siamo ancora lontani dai 320 milioni di tagli che subiscono i trasferimenti statali alla Regione nel 2011.
A questa situazione si aggiunge l’impossibilità di ricorrere alla leva fiscale. Il processo di razionalizzazione va quindi accompagnato da un lato con un ulteriore inasprimento della lotta all’evasione fiscale, sulla quale chiamiamo tutti gli enti locali a contribuire, e dall’altro con un processo riformatore complessivo”. Queste le motivazioni che portano a “spingere avanti la riforma soprattutto nei servizi pubblici, dove dobbiamo recuperare ritardi”: nel settore dei rifiuti si tratterà di completare l’attuazione della normativa anche attraverso il commissariamento, che consenta di procedere alle gare negli Ato che ancora non le hanno previste; ma anche nel settore dei servizi idrici è ipotizzabile un commissariamento che conduca ad una dimensione regionale, “senza escludere un’apertura al privato che consenta di reperire risorse per gli investimenti”, ferma restando la maggioranza delle quote in mano pubblica.
Quanto ai trasporti: “A fronte di tagli pesantissimi e insostenibili – ha detto Rossi – sarà necessario individuare un ambito regionale per il trasporto pubblico su gomma e su ferro, e procedere verso l’individuazione di un soggetto unico che doti la Toscana di un servizio più moderno”. Infine, Rossi ha citato la razionalizzazione nel settore turistico, con la necessità di eliminare la frammentazione, mantenendo però gli investimenti nel settore. Il tutto “senza dimenticare l’equità e la solidarietà che stanno nel Dna di questa Regione”, senza quindi tagliare nulla nei settori della sanità e dell’istruzione, e pensando anche ad una riforma degli indicatori Isee, considerati insufficienti per valutare l’effettiva situazione delle famiglie.
Un pacchetto di riforme, ha concluso Rossi, “che non si possono ottenere in un giorno”, in virtù delle quali la Regione potrebbe rivolgersi al Ministero dell’economia per vedersi riconosciuta “la possibilità di costruire un ponte tra l’attuale situazione e la riforma a regime”. “L’impressione è che c’è, sì, una situazione difficile, ma che tutto sommato al presidente Rossi la cosa non dispiaccia, perché i provvedimenti governativi sono una buona occasione per dare finalmente una direzione diversa a questa barca, che sta andando dritta verso gli scogli per un naufragio sicuro”.
Questo il commento di Alessandro Antichi (Pdl), che ha evidenziato l’aumento del 41% delle spese delle pubbliche amministrazioni dal 2000 al 2009: “I tagli della manovra erano inevitabili”, ha detto. “Le propongo una sfida – ha aggiunto rivolgendosi a Rossi – Per una volta, non facciamo tagli selettivi che rispondono a logiche emergenziali, ma costruiamo un bilancio a base zero, prendendo tutte le singole voci per valutare il reale merito degli interessi da perseguire.
E’ un’operazione difficile che si scontra con privilegi consolidati; ma consentirebbe alla politica di assumersi davvero una funzione di governo”. “Fermo restando che era l’unico strumento possibile, ci auguriamo un ripensamento generale anche sulla scorta di quanto hanno fatto regioni come Lombardia, Umbria e Sicilia”. Così il consigliere Nicola Nascosti (PdL) nel suo intervento e riferendosi al “provvedimento ponte” e al commissariamento per l’imminente cancellazione degli Ato.
Preoccupazione è stata quindi espressa sul fronte Carta dei Servizi sulla quale Nascosti ha chiesto “chi controlla e chi garantisce”. Punti che evidentemente non possono essere tralasciati. E poi il trasporto pubblico locale per cui il consigliere ha chiesto una “riorganizzazione complessiva” anche per “individuare le zone dove intervenire per compensare deficit o mancanze”. A toccare il capitolo Sanità, Stefano Mugnai (PdL): “La mezza pagina riservata ad un settore che assorbe i tre quarti del bilancio, ci sembra francamente esigua”.
Sui tagli imposti dalla Finanziaria nazionale, Mugnai ha osservato che potrebbero essere lo “spunto necessario per rimettere mano all’intero apparato amministrativo”. Da qui il suggerimento a riflettere “sull’opportunità di accorpare soggetti a supporto”. Citando un articolo apparso venerdì 1 ottobre sul Sole 24 Ore, il consigliere ha ricordato come siano “ingenti le spese non sanitarie del settore” (circa il 14 per cento). “Si parla di contenimento – ha detto – ma solo per contingenza.
Non c’è una scelta convinta mentre la direzione da intraprendere sarebbe diametralmente opposta a quella tracciata dall’Esecutivo”. Di “smantellamento dello stato sociale così come lo conosciamo” ha parlato Monica Sgherri (Fed-Sin/Verdi) riferendosi ai tagli della Finanziaria che avranno “ripercussioni pesanti anche nel 2011”. Di contro, per la consigliera non si è dato alle regioni uno strumento di scelta necessario, il federalismo fiscale. Il documento della Giunta è per Sgherri “coraggioso per non rinunciare al dovere di governare”.
Semmai occorre prestare maggiore attenzione al trasporto pubblico. Un settore definito decisivo” su cui gli indirizzi tracciati “non bastano”. “Il Tpl – ha detto – è la condizione necessaria per il raggiungimento dei diritti fondamentali”. Da qui l’inciso che “occorrerà ritoccare il modello di sviluppo, magari inventando anche una task force come è stato fatto nella scorsa legislatura per l’economia”. E sul fronte degli altri servizi, Sgherri ha auspicato una “ripubblicizzazione della sfera decisionale” anche attraversò un’autorità che sappia valorizzare la partecipazione dei cittadini. Una stigmatizzazione dei “tagli lineari” previsti sul trasporto pubblico locale è arrivata da Giuseppe Del Carlo (Udc), tagli che vengono fatti “sulla base di meccanismi già usati in precedenza e che vedono un trattamento differenziato da provincia a provincia e da azienda a azienda”.
Il meccanismo della Giunta, per il consigliere non può essere quindi “di replica”. Soddisfazione è stata espressa per i tagli annunciati su agenzie ed enti. Sul fronte degli altri servizi pubblici, Del Carlo ha sottolineato che manca una sottolineatura maggiore per “indirizzo e controllo”. “Il settore rappresenta un problema urgente da risolvere. Coniugare rigore e sviluppo va bene, ma a patto che lo sviluppo sia reale”. Da Fabrizio Mattei (Pd) un “apprezzamento” al documento illustrato in Aula dal presidente Enrico Rossi.
“Le linee tracciate – ha detto sono coraggiose, le scelte serie. Indicano una strada di riforme per una nuova e avanzata riorganizzazione dei servizi”. Mattei ha quindi criticato l’atteggiamento dell’opposizione: “Da tempo chiedete una riforma in questo senso. Stiamo procedendo anche se su una strada stretta”. Per il consigliere i tagli imposti dal governo centrale rappresentano una “sfida che la Toscana fa bene ad accettare” anche per superare “problemi noti”. Da Mattei, infine, anche l’appunto a “non dare della Toscana un’immagine irreale”.
Il riferimento era alla Sanità, criticata dall’opposizione eppure “settore preso a modello e su cui è riconosciuta la virtuosità”. “L’organizzazione del Trasporto pubblico locale è l’elemento di centralità del bilancio, per l’entità dei tagli che lo investe e che ne mette a rischio l’esistenza così come fino ad oggi lo abbiamo conosciuto”. Lo ha detto l’assessore ai Trasporti, Luca Ceccobao, aggiungendo che “ogni riforma ha però bisogno di tempo e di risorse certe e in questo caso, invece, sono certi solo i tagli che partiranno da gennaio”.
Ceccobao ha parlato di sfida che la Regione intende comunque affrontare. “Trasformeremo la legge di settore – ha spiegato. – Per farlo servirà qualche mese di tempo ma nel frattempo cercheremo di ridurre al minimo l’impatto dei tagli decisi dal governo, anche perché non possiamo pensare chiusa una volta per tutte la partita delle risorse che il governo deve trasferire alle Regioni”. Claudio Marignani (Pdl) ha criticato il documento illustrato dal governatore Rossi perché in esso, per quanto attiene l’agricoltura, “non c’è volontà di reale valorizzazione di questo settore primario, strategico e con valenza culturale e sociale”.
Marignani ha lamentato che le proposte avanzate dal centrodestra nel contro Dpef 2011 non sono state considerate, mentre ha aggiunto che “alcune posizioni storiche del centrodestra sono state raccolte tardivamente, come la soppressione di Arsia” ma non per “effettiva condivisione” bensì per “mera necessità di bilancio”. Positivo, ma condizionato alla necessità di maggiori chiarimenti, il giudizio sulla “costituzione di un organismo agro-forestale per le attività e responsabilità in tema di ricerca, certificazioni, tutela della biodiversità, controllo e vigilanza sui prodotti ecc.”.
Negativo, invece, il giudizio su Artea “che nel piano di tagli e riduzioni non viene toccata”. Giudizio negativo anche sul trasferimento del settore incremento ippico all’interno della struttura Parco di Migliarino, San Rossore e Massacciuccoli. Di documento da condividere e che “comincia a far emergere la gravità del contesto economico in cui si deve operare” ha parlato Paolo Bambagioni (Pd). “E’ un documento – ha detto – condizionato dagli effetti devastanti prodotti dai tagli della manovra del governo.
Le critiche dell’opposizione, quindi, mi sembrano del tutto ingenerose”. Secondo Bambagioni, il documento “ci pone di fronte a un processo di profonda ristrutturazione” del sistema ed è positivo che l’obiettivo sia quello, anche se in contesto di tagli, “di favorire l’economia e lo sviluppo” e di “superare questo momento con la coesione sociale”. Rosanna Pugnalini (Pd) ha apprezzato il documento presentato da Rossi, “perché emerge che la Toscana non si tira indietro e affronta la sfida” imposta dai tagli “pesantissimi, che sono un errore, decisi dal governo”.
Pugnalini ha affermato che le linee di bilancio mettono in chiaro “che non ci stiamo a smantellare lo stato sociale regionale e che continuiamo ad investire sull’istruzione, sugli anziani, sui giovani, sulla famiglia e continuiamo a tutelare la salute dei cittadini”. Apprezzamento al documento della Giunta anche da parte di Vincenzo Ceccarelli (Pd), “perché non ha fatto solo un elenco di lamentazioni, ma ha avanzato una proposta rigorosa di razionalizzazione della spesa pubblica e di riforma dei servi pubblici senza però rinunciare a fare investimenti”.
Secondo Ceccarelli, la manovra del governo penalizza le Regioni che in questi anni sono state virtuose e aggrava la situazione generale di crisi perché acuisce i problemi prodotti dalla riforma della scuola e dal patto di stabilità “che impedisce di spendere anche le poche risorse disponibili”. Ceccarelli ha anche criticato l’opposizione in Consiglio regionale: “Non si può dire ‘benvenuta manovra’ e poi criticare la Giunta regionale per la contrazione di servizi nei trasporti o nella sanità”.