C'è preoccupazione, anche fra gli utenti, per i tagli al trasporto pubblico previsti nella Finanziaria governativa. Non solo per la possibile diminuzione di corse e, quindi, il rischio di sovra-affollamento dei mezzi, ma anche per il possibile aumento delle tariffe, ticket ed abbonamenti, che comporterebbe un ulteriore aggravio per le famiglie messe in difficoltà dal perdurare della crisi economica. “Ci saranno dei tagli per i treni del Valdarno e del Mugello dal prossimo gennaio ed è già previsto l'aumento del prezzo del biglietto e degli abbonamenti?” E' questa la principale domanda che il portavoce del Comitato Pendolari Valdarno Direttissima, Maurizio Da Re, e il presidente del Comitato Pendolari “Mugello, attaccati al treno”, Paolo Omoboni, rivolgono con una lettera all'assessore regionale ai trasporti, Luca Ceccobao, che, secondo loro, continua a tenere i pendolari all'oscuro delle sue intenzioni sulle conseguenze dei 200 milioni di euro di tagli per il trasporto pubblico, di cui 70 sui treni regionali. “Saranno tagliati i treni con pochi passeggeri ma anche le pochi corse notturne e festive? - scrivono Omoboni e Da Re all'assessore Ceccobao - Ci sarà la cancellazione del Pegaso, l'abbonamento integrato treno+bus, e saranno garantite le risorse per le manutenzioni e per la pulizie delle carrozze? E sul capitolo investimenti, gli acquisti di nuovi treni slitteranno negli anni - continuano i rappresentanti dei comitati pendolari - e quindi non è chiaro se arriveranno i Vivalto per il Valdarno e i Minuetto diesel per il Mugello? La situazione è critica, visto che già ad aprile la Regione Toscana aveva comunicato che per la linea Faentina non ci sarebbero stati investimenti”. “Nulla è ancora dato a sapere dei nuovi orari di dicembre - è la critica all'assessore di Da Re e Omoboni - non vogliamo che ci siano presentati all’ultimo momento, per limitare le proteste ed evitare il confronto con i pendolari”. I due rappresentanti dei pendolari sono preoccupati dal possibile aumento delle tariffe ferroviarie.
“Sarebbe una vera stangata per i pendolari se si avverassero aumenti fra il 15 e il 35% come ipotizzato ad esempio in Lombardia nei giorni scorsi - protestano Omoboni e Da Re - rischiamo dai 100 a oltre 200 euro in più all'anno”. “E se infine verranno tagliate anche le corse degli autobus - concludono i portavoce dei due Comitati - che scenari drammatici si prospettano sui treni che già oggi sono sovraffollati?” La posizione della Provincia di Firenze “Fa bene il presidente della Regione, Enrico Rossi, a denunciare i tagli imposti dal Governo che fatalmente andranno ad incidere sul trasporto locale della Toscana, e fa bene il Pd a protestare con forza per le difficoltà che, soprattutto gli studenti e i lavoratori, dovranno sopportare.
Però, se dobbiamo dolorosamente fare una scelta, credo che alla fine non si debbano ridurre i collegamenti ferroviari. Ad esempio, non si possono toccare le corse previste nel ‘Memorario’, il sistema che in poco tempo ha garantito un incremento vertiginoso dei passeggeri su ferro”. Laura Cantini, vicepresidente della Provincia di Firenze, interviene così a sostegno dei pendolari che rischiano di essere penalizzati dalla decurtazione del servizio di trasporto pubblico a seguito della manovra finanziaria.
“Sono d’accordo con l’assessore Ceccobao quando ipotizza una sola gara d’appalto nella Regione per affidare il Tpl, o comunque a livello sovra provinciale: non a caso la Provincia di Firenze pur essendo la più grande della Toscana, sta ragionando in termini metropolitani e di superprovincia anche per affidare i servizi, fermo restando che la programmazione dei trasporti debba farsi con e sui territori. In questa ottica di ottimizzazione - aggiunge la vicepresidente - dobbiamo salvaguardare a tutti i costi il trasporto ferroviario.
Ad esempio l’idea dell’alta velocità toscana dai capoluoghi di provincia verso Firenze è molto buona, ma a patto che si tratti di un servizio aggiuntivo rispetto ai collegamenti attuali, altrimenti sarà un vero problema. Due esempi per tutti: il tratto Siena-Empoli e quello Arezzo-Firenze”. “E’ impensabile - precisa Laura Cantini - che per garantire il collegamento diretto da Siena si possano ‘saltare’ le stazioni di Poggibonsi, Certaldo e Castelfiorentino che dopo l’introduzione del Memorario registrano un numero altissimo di passeggeri e servono un bacino superiore alla città (60.000 Siena, oltre 70.000 gli altri tre comuni) a cui vanno aggiunti i residenti dei comuni limitrofi e i turisti che gravitano su altri centri, come ad esempio San Gimignano e Montaione (terzo comune della provincia per flussi turistici, dopo Firenze e Figline Valdarno).
L’unico modo per garantire il collegamento veloce con Siena - specifica la vicepresidente della Provincia di Firenze - è quello di completare il raddoppio del binario ancora unico tra Granaiolo e Empoli, per incrementare il transito dei treni su questa tratta e quindi avviare eventualmente anche il collegamento diretto Siena-Firenze”. “Una situazione speculare la troviamo sulla tratta Arezzo-Firenze - afferma la Vicepresidente della provincia -. Quando venne occupato il territorio valdarnese per costruire l’Alta velocità si disse che questo sacrificio sarebbe servito per garantire ai pendolari il collegamento verso Firenze.
Ora non solo si intende far posto sulla Direttissima ai tanti treni Freccia Rossa e ai prossimi convogli Ntv di Montezemolo e Della Valle, ma addirittura c’è chi pensa di saltare stazioni ad alto flusso di passeggeri, come Figline, per garantire il collegamento veloce del capoluogo aretino. Se le scelte fossero queste la Provincia di Firenze non potrà che appoggiare le giuste proteste dei comuni interessati”. Intanto Siena Mobilità aderisce alla campagna regionale “No tagli al Trasporto” Meno risorse a disposizione, meno bus per i cittadini ma anche livelli tariffari più elevati, minori investimenti a sostegno della qualità dei servizi e rischi per il personale addetto.
Sono queste le problematiche a cui va incontro il trasporto pubblico locale se saranno confermati i tagli imposti dal Governo nell’ambito dell’ultima Finanziaria. Per questo Siena Mobilità ribadisce l’allarme, già diffuso alcune settimane fa, e dice fortemente “no” ai tagli delle risorse destinate ai servizi di trasporto pubblico locali che mettono seriamente a repentaglio l’attuale primato nazionale nella qualità e quantità dei servizi bus erogati. Per alzare ancora di più la voce e coinvolgere attivamente i cittadini-utenti, l’azienda senese aderisce alla campagna promossa a livello regionale da Confservizi Asstra Toscana, Legambiente e Anav Toscana, ovvero le associazioni delle aziende pubbliche e private di trasporto pubblico locale su gomma, per denunciare le problematiche che riguardano il settore.
In particolare, in seguito al Decreto Legge 78 del 31 maggio 2010 è previsto un taglio complessivo delle risorse pari a 320 milioni di euro nel corso del 2011 e di 360 milioni di euro nel 2012. “Il settore dei trasporti pubblici vive una situazione gravosa già da alcuni anni - spiega il presidente di Siena Mobilità, Massimo Roncucci - adesso, con queste decisioni del Governo, rischia di abbattersi una vera e propria scure sui nostri livelli di servizi che andranno ad avere ripercussioni dirette sui cittadini-utenti.
Per questo abbiamo deciso di coinvolgere il più alto numero di cittadini toscani in una forma di protesta pacifica ma che riesca a farsi sentire il più possibile. Ancora la Regione Toscana non ha comunicato l’entità del taglio al settore del trasporto pubblico locale ma le ricadute maggiori ci saranno sul nostro settore e non su altri. Non esistono automatismi tra i tagli che il Governo nazionale applica alle Regioni e il taglio che la Regione Toscana ha ipotizzato per il trasporto pubblico locale.
Infatti ci aspettiamo che la Regione Toscana non penalizzi un servizio fondamentale per la coesione sociale, la competitività dei territori, la vivibilità delle nostre città e che trovi tutte le risorse libere nel bilancio regionale da dedicare a questo settore per tamponare gli effetti drammatici dei tagli governativi. Inoltre, il disegno di legge di stabilità per il triennio 2011-2013 prevede che relativamente all’anno 2011 le singole Regioni possano chiedere che i ridotti trasferimenti nei settori del trasporto pubblico e dell’edilizia sanitaria pubblica siano compensati dalle risorse della programmazione regionale dei Fondi per le aree sottoutilizzate, i cosiddetti FAS.
Mi auguro, come sembra, che la Regione Toscana intenda avvalersene per almeno una parte: in tal caso ciò sarebbe una boccata di ossigeno, almeno per il 2011”. “Se il nostro territorio vuole conservare posizioni di alto livello nelle classifiche della qualità della vita e soprattutto il primato nazionale per i servizi del trasporto pubblico locale (come è emerso dall’ultima classifica di Ecosistema Urbano) – sottolinea Massimo Roncucci - sarà fondamentale attivare sinergie per tutelare il nostro settore e quindi salvaguardare la vivibilità della nostra città.
Per questo motivo porteremo avanti il confronto con la Provincia di Siena e i comuni interessati del territorio per gestire nel migliore dei modi quella che ad oggi sembra essere un’indispensabile riorganizzazione dei servizi”. Siena Mobilità, infatti, per compensare i tagli ed assicurare l’attuale livello di servizi sarebbe costretta a varare un aumento dei livelli tariffari attualmente in vigore. Non solo: riducendo i servizi, i tagli al personale saranno inevitabili e si potrebbero avere ripercussioni anche sul livello degli investimenti a favore del rinnovamento del parco mezzi e probabilmente sugli attuali livelli della forza lavoro. La campagna, lanciata nei giorni scorsi a livello regionale, dice no ai tagli e sottolinea, altresì, l'importanza di stanziare risorse per introdurre nelle flotte, bus meno inquinanti e più veloci, la necessità di nuove corse e linee per soddisfare le diverse esigenze dell'utenza e quindi l’importanza di abbattere gli attuali livelli di traffico che affogano i centri urbani.
In questi giorni sui bus urbani ed extraurbani della flotta di Siena Mobilità saranno affisse locandine informative per sensibilizzare l’opinione pubblica su tematiche di stretta attualità e pericolose per il futuro. Saranno inoltre distribuite cartoline in cui gli utenti saranno chiamati a dire la loro. Attivo anche il sito Internet www.notaglialtrasporto.it per raccogliere adesioni alla campagna, compilando una cartolina elettronica. Nei primi giorni di lancio della campagna sono già oltre mille le cartoline inviate dagli utenti.