Continuano gli appuntamenti del festival Autrici a Confronto XIV edizione, che nel mese di gennaio vedrà arrivare a conclusione la più importante produzione del Teatro delle Donne per il festival, cioè LA GABBIA di Stefano Massini (vincitore del premio Tondelli 2005).
Il parlatorio di un carcere di massima sicurezza. E’ qui, nella cornice asfittica di un tempo stanco, che si consuma l’incontro fra una giovane detenuta ex-brigatista e sua madre. Figure opposte, fin troppo. Due antipodi figli di un remoto cordone ombelicale.
La prima rigida, gelida, squadrata fra le tasche rettilinee di una anonima divisa penitenziaria. La seconda lucida, matrona, accesa come i riflessi dei suoi anelli, sgargiante come il biondo tinto di quei capelli da coiffeur. Maschere? Alibi? Chi dice il vero? Chi mente? Chi si inganna e su cosa? Dove finisce il dramma e comincia la farsa? Visi contratti. Controllo vigile di ogni sguardo. Silenzi pesanti. Parole come montagne, da non scalare. Domanda e risposta. Sì. No. Forse. Guardarsi ignorandosi.
Parlarsi senza ascoltarsi. E nel vuoto siderale di una stanza assistere al lento riaffiorare di discorsi perduti, occasioni mancate, incroci estremi per strade diverse. Due mondi separati, alieni, distanti. Pianeti lontani anni luce, fra i quali scorrono fiumi di parole non dette. La gabbia del carcere. La gabbia delle scelte. La gabbia dei ruoli: madre-figlia. La gabbia di frasi troppo strette e di parole che suonano errori. La gabbia di un appuntamento sempre rimandato, sfuggito, evaso. La gabbia ferrea di sbarre reali o immaginarie.
Sbarre che incastrano, fuori e dentro.
Ho pensato a questo testo come ad un gioco drammatico di identità svelate. Mi piace la scommessa di un dialogo estremo fra due donne che sembrano non aver niente da dirsi. Qui le resistenze sono fortissime. Il confronto nasce a fatica, filtrando fra un muro continuo di difese, menzogne, fughe reciproche. Affido a questi due ritratti di donna il compito di scendere a fondo, nelle viscere di una famiglia inesistente e dei relitti umani che ne avanzano.
Affido a questo parlatorio il ruolo di scenario drammatico per un incontro/scontro di alta tensione emotiva. Ed affido infine a questo ennesimo dialogo la mia voglia di investigare le BR, il loro grido, la loro ansia di futuro e l’utopia cieca di una rivoluzione radicale.
“La gabbia” è il frutto in divenire di uno studio teatrale. Si tratta di un percorso iniziato gradualmente, con la stesura in forma embrionale di un confronto a due, uno scontro/incontro fra una madre e una figlia che si traduce in un ring dialettico.
Da questo “esercizio” di scrittura – stimolato dall’interesse specifico del Teatro delle Donne per la tematica del rapporto donne/terrorismo - è nato quindi un frammento di teatro, un cosiddetto “corto”, un vero e proprio “dialogo breve”. E in tale forma il lavoro è stato presentato al pubblico come una fase di progettazione aperta. Gli elementi che ne costituiscono l’ossatura sono semplici, essenziali: ho messo insieme due attente interpreti (passate al vaglio di una lucida pulizia ritmica) dentro uno spazio scenico anomalo, imprevisto, tutto incentrato sul ribaltamento del rapporto ordinario platea-palco e sulla restituzione emotiva di una condizione di marcato voyeurismo (il pubblico assiste alla scena da dietro le sbarre di una imponente gabbia).
Dopo la prima fase estiva di stage-reading, il percorso si sviluppa adesso verso una forma ulteriore, mantenendo comunque tutti i cromosomi di una ricerca in fieri, e di uno stimolo alla riflessione, al dibattito, alla discussione. Stefano Massini
VENERDì 13 GENNAIO ore 18,30
INCONTRO:”Donne e Terrorismo” con Stefano Massini (autore e regista de’ La Gabbia), Pino Casamassima (autore del libro Donne di piombo), Luisa Cattaneo e M. Cristina Valentini (interpreti de’ La Gabbia)
Il Teatro delle Donne torna ad indagare il tema del terrorismo dal punto di vista delle donne dopo il bell’appuntamento di due anni fa con lo spettacolo di Silvia Baraldini e Vladimir Luxuria.
All’ incontro parteciperà Pino Casamassima, giornalista e autore dell’interessante libro “Donne di piombo” in cui vengono raccontate le storie di 11 terroriste (Mara Cagol, Angela Vai, Annamaria Mantini, Barbara Balzerani, Anna Laura Braghetti, Adriana Faranda, Barbara Azzaroni, Annamaria Ludman, Geraldina Colotti, Nadia Desdemona Lioce, Francesca Mambro).
Verranno lette alcune testimonianze dal libro e ci interrogheremo su come queste giovani donne, partite con le migliori intenzioni, con la positiva voglia di cambiare il mondo, abbiano finito poi con l’accettare la possibilità di dare e ricevere la morte.