Un unico ambito per l’acqua e tre ambiti dei rifiuti, quattro commissari regionali (uno per ambito), a cui si affiancheranno assemblee consultive formate dai sindaci appartenenti all’ambito di riferimento e la cui composizione riprodurrà, sostanzialmente, la composizione delle assemblee dei rappresentanti delle attuali Autorità. Sono questi, in sintesi, i punti chiave del riordino del sistema degli Ato in Toscana proposto dalla Regione Toscana e illustrato agli enti locali dall’assessore regionale Anna Rita Bramerini. “Una proposta che ci trova sostanzialmente concordi – afferma Sabrina Sergio Gori, sindaco di Quarrata e vicepresidente vicario di Anci Toscana – in cui i Comuni manterranno un ruolo fondamentale perché esprimeranno parere decisivo su vari aspetti, tra cui ad esempio la modulazione delle tariffe.
Segnaliamo l’esigenza che siano nominati amministratori unici (e non commissari) e che si possa disporre di un Comitato di vigilanza composto da un numero ristretto di sindaci in rappresentanza dei territori dell’ambito. Va in ogni caso garantito ai Comuni un processo partecipativo in materia di programmazione delle opere e dei servizi, nonché di individuazione dei criteri per la determinazione delle tariffe”. La riorganizzazione degli ambiti di riferimento, che avverrà entro il 2011, si è resa necessaria dal mutamento del quadro normativo nazionale che con la Finanziaria ha imposto l’abolizione degli Ato e affidato alle Regioni il compito di attribuire le funzioni finora svolte da questi ultimi.
Un quadro normativo “ancora incerto – prosegue Sergio Gori – ad esempio la Regione Veneto ha fatto ricorso alla Corte costituzionale dichiarando la soppressione degli Ato illegittima”. Con la riorganizzazione proposta “Anci Toscana e Regione Toscana – conclude Sergio Gori – stanno portando avanti un percorso di riduzione dei costi che consentirà di risparmiare circa 1 milione e 200mila euro l’anno”. (ob)