“Da qualche anno i Governi che si succedono (da Prodi a Berlusconi) hanno iniziato una sorta di tiro al bersaglio nei confronti della montagna. La Finanziaria 2008 preparata dal governo Prodi (commi da 16 a 22 dell’articolo 2) affidava alle Regioni il compito di provvedere, con legge, al riordino delle Comunità montane. Poi è arrivato Berlusconi ed ha calcato la mano: abolizione dlele Comunità montane. Poi il ripensamento: affidiamole alle Regioni. Poi il taglio dei fondi. E via di seguito.
Perchè tutto questo?” Il percorso lo ha indicato, con una certa amarezza, Oreste Giurlani, presidente di Uncem Toscana, che rappresenta 160 comuni montani attraverso 14 Comunità montane e 5 Unioni speciali di comuni. E, purtroppo, la storia continua... La manovra predisposta in questi giorni dal Governo Berlusconi apporterà tagli drastici agli enti locali e metterà in crisi, ancora di più il sistema montagna. “La Regione Toscana - dice Giurlani - sta dimostrando la sua vicinanza alla montagna mettendo a disposizione una parte dei fondi tagliati dallo Stato ma non basta.
Purtroppo si deve registrare un attacco continuo alla montagna, già debilitata dalla mancanza di infrastrutture, di servizi, con scarse risorse. Come faccio a riconoscermi in uno Stato che in modo ignorante e demagogico si lava la coscienza bastonando le popolazioni montane. L’attacco delegittimante costante nei confronti delle Istituzioni della montagna sono il segnale, da un lato, di una miopia politica che non capisce che nelle aree rurali montane c’è un potenziale di risorse che da sole ne garantirebbero la sopravvivenza e, dall’altro, di un volontario attacco alla democrazia dei territori, e quindi del nostro paese, per liberarsi di enti e Istituzioni che hanno competenza in merito allo sviluppo economico dei territori stessi”. “Temo che l’attacco alla montagna e alle sue istituzioni - prosegue Giurlani - sia perseguito con lo scopo di sbarazzarsi di protagonisti che possono competere su temi come acqua che è vita e risorsa: meno gente c’è con cui 'contrattare' e più sarà facile per i poteri forti appropriarsi di risorse che sono dei territori da dove queste risorse vengono prodotte.
Noi rivendichiamo il nostro sacrosanto diritto di esistere, prima come territori montani con la loro dignità (che significa servizi e pari opportunità), con il nostro orgoglio, con la nostra storia di autonomia e libertà; e contestualmente vogliamo esistere come Enti e Istituzioni di un territorio che non può fare a meno delle municipalità che vivono e si reggono sul volontariato civile e tanto meno può fare a meno di istituzioni come le Comunità Montane riviste e riorganizzate al fine di creare sinergia e sviluppo economico".
Tutto questo sarà spiegato con una manifestazione pubblica a Roma il 24 giugno ed il giorno successivo nell’incontro programmato al Quirinale tra il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e la giunta nazionale dell’Uncem, guidata dal presidente Enrico Borghi, dove sarà presente anche Giurlani, nella sua qualifica di vice-presidente nazionale Uncem.