Il Mugello non può permettersi di perdere un’identità e un’unità territoriale istituzionale. La Conferenza dei sindaci della Comunità Montana Mugello interviene sul provvedimento di riordino delle comunità montane con una mozione di indirizzo (proposta dal presidente Stefano Tagliaferri e approvata nel mese di luglio) con la quale, “a prescindere dalla cornice istituzionale e adeguamenti”, si impegna “a lavorare per confermare l’ambito territoriale Mugello, riconosciuto come contesto territoriale ed istituzionale in cui esercitare la governance territoriale e la condivisione istituzionale, secondo quanto fino ad oggi costruito”, confermando e valorizzando le gestioni territoriali (gestione associata delle funzioni comunali, governo locale per lo sviluppo rurale, gestione del Patrimonio Agricolo Forestale, Bonifica), così come è oggi la struttura sia da punto di vista di risorse umane che di patrimonio.
Sono quattro i capisaldi della posizione dell’ente montano mugellano (che peraltro segna una spesa della politica nella sostanza già azzerata): l’assunzione da parte delle istituzioni locali di un impegno deciso e costante per un “Mugello unito e dinamico”; la conferma dell’ambito territoriale; la conferma delle attività per lo sviluppo del territorio (dall’agricoltura allo sviluppo economico); la richiesta della conferma dalla Regione a sostenere le spese del personale legate a tali attività.
Insomma, per la Conferenza dei sindaci non va in “alcun modo dispersa l’esperienza di governo del territorio acquisita negli anni relativamente alle attività di conservazione e promozione del territorio, delle esperienze di gestione associata delle funzioni comunali, della programmazione per lo sviluppo socioeconomico”. Alla Regione Toscana si chiede che “confermi nel tempo le risorse fino ad oggi garantite (spese del personale) per continuare in sede locale l’esercizio delle deleghe per lo sviluppo rurale, delle gestioni associate e della progettazione per l’accesso a fondi per lo sviluppo socioeconomico” mentre a Governo e Regione la richiesta è che si accompagni “questa radicale trasformazione della governance della montagna, senza abbandoni improvvisi e tentativi di sfruttamento spregiudicato”.
D’altra parte, “le nostre zone - prosegue il documento - dovranno infatti attrezzarsi, attraverso la valorizzazione delle proprie doti ambientali (Green Economy), generando risorse utili per avviare questo nuovo processo che vuol superare la dipendenza diretta della montagna dai soli trasferimenti diretti da parte di stato e regioni: per questo obiettivo è comunque necessario che Governo e Regione dotino i comuni e gli enti montani di una specifica dote di risorse di avvio per questi investimenti in montagna”.
Occhi puntati e guardia alzata sul “processo che si sta avviando per l’area metropolitana - osserva la Conferenza dei sindaci - che potrebbe sfociare nella creazione di una macro provincia Firenze-Prato-Pistoia” per vigilare che “sia considerato in modo specifico il capitolo dei comuni rurali, delle aree montane, e del governo del territorio con approccio moderno basato su relazioni di reciprocità con la città”. Sarà il Bilancio sociale della Comunità Montana Mugello, aggiornato e ampliato, a fare da punto di riferimento e “confronto per verificare nel merito la sostenibilità istituzionale (spesa e rappresentanza territoriale) e monitorare gli effetti dell’eventuale cambio di cornice istituzionale, con lo scopo di difendere comunque le attese delle istituzioni locali e le esigenze delle popolazioni mugellane.
In tale documento - afferma la Conferenza dei sindaci - sarà reso evidente che il territorio mugellano nel suo complesso è diverso per natura e disperso per altitudine e dimensione rispetto ai contesti urbani, e questo specifico carattere ha reso necessario continui aggiornamenti, soprattutto negli ultimi anni, con risposte dinamiche da un punto di vista sociale, economico e istituzionale”. La Comunità Montana Mugello informa che il documento è stato inviato al presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, all'assessore regionale all'Agricoltura Gianni Salvadori, all'assessore regionale ai Rapporti Istituzionali Riccardo Nencini, al presidente della Provincia di Firenze Andrea Barducci.