Affrontate le tematiche relative all’attività giovanile dei club professionisti all'interno di un incontro che si è svolto nell’aula magna del Centro Tecnico Federale di Coverciano Hanno partecipato ai lavori il vicepresidente FIGC e presidente del Club Italia Demetrio Albertini, il coordinatore delle Squadre Nazionali Giovanili Arrigo Sacchi, il presidente dell’AIAC Renzo Ulivieri, i responsabili del Settore Giovanile delle 42 società di Serie A e Serie B, i tecnici delle Nazionali Giovanili e delle Rappresentative di Lega Pro e Lega Dilettanti, i rappresentanti del Settore Tecnico e del Settore Giovanile e Scolastico. Demetrio Albertini: "Entro due anni vedremo di lavorare sulla ristrutturazione del settore giovanile così come nato da un aperto confronto con i club italiani ed europei" Arrigo Sacchi: "Il gap è grande, i bilanci devono essere corretti e ci sarà un impegno maggiore a far crescere i giocatori in società.
In Spagna sono avanti da un certo punto di vista. Il fatto oggi di prendere molti stranieri significa che non è andata come speravamo non ci sono stati investimenti in tal senso. Abbiamo fatto un corso per responsabili del settore giovanile proprio per acculturarsi, migliorare la qualità e non solo in un settore che risulta determinante. Siamo noi che non curando la crescita degli italiani favoriamo l'inserimento degli stranieri" "L'investimento è competenza di ogni singola società - interviene Albertini - occorre dare l'opportunità di avere un certo numero di giovani italiani disponibili in rosa, ma senza obbligo di farli giocare.
Oggi con il mercato libero non possiamo immaginare di mettere un blocco per gli stranieri, certo il rischi di contro è avere giovani non maturi da proporre al grande palcoscenico calcistico" Ancora Sacchi: "Se vi facessi vedere i grafici vi farei vedere le sorprese, la Spagna ci ha surclassati in questo, dobbiamo capire i vantaggi del settore giovanile, nel Milan avere giovani era tradizione e certezza, la spina dorsale, gli stranieri non danno alcune certezze ma magari ne danno altre.
Il problema non è la provenienza ma la qualità dei giovani, sotto l'aspetto tecnico ma anche culturale" "Ma non credo neppure che il problema sia solo questo di provenienza - prosegue Sacchi - il problema è la carenza di strutture dove crescere" Della stessa idea il DS viola Pantaleo Corvino che uscendo dall'Aula Magna ha rilasciato alcune dichiarazioni "Sono soddisfatto dei nostri alberelli che crescono - riferimento anche a Gulan che ha fatto il suo esordio contro il Parma - abbiamo parlato oggi di molte cose, ma ritengo che il tema della carenza delle strutture sia essenziale per puntare sui giovani, la loro crescita passa attraverso le strutture minori che dovrebbero essere potenzialmente valide ed efficaci, essere delle vere scuole di calcio" L'incontro odierno di carattere tecnico e di confronto potrà sicuramente vedere nuove date e nuovi appuntamenti, anticipa Albertini "Oggi a livello formale è stato importante, a livello sostanziale ha messo degli argomenti sul tavolo adesso dobbiamo passare ai fatti concreti" AL