Ma non è presto per scoprire le carte, visto anche che si tratta di un esordio per la prima gara che vale l'Europeo? "Se non ho dubbi, e spero di averne in futuro - ha dichiarato Cesare Prandelli nell'Aula Magna di Coverciano - mi sembra giusto far capire ai ragazzi chi sarà titolare, credo sia giusto che loro abbiano tempo per prenderne coscienza sia i titolari che quelli che resteranno fuori, i primi sarnno più carichi e desiderosi di fare gruppo, gli altri saranno pronti dopo aver assorbito l'idea.
La formazione l'avete vista, è quella" Dopo la fase atletica, per Montolivo e Cassano esercizi a parte, è stata la volta della corsa e della distribuzione delle casacche. I primi ad averla sono stati Pirlo e De Rossi, a ruota gli altri componenti dell'11 titolare: Sirigu, Cassani, Bonucci, Chiellini e Molinaro, De Rossi, Pirlo, Montolivo, Pazzini, Pepe e Cassano. Doppietta per FantAntonio, che segna dopo Pazzini e poi chiude i conti dopo il 3 a 3 di Pirlo.
Per l'altra squadra segnano Quagliarella Rossi e Gilardino per il momentaneo pareggio. Tra Sirigu e Viviano resta però aperta la scelta dell'ultimo minuto. Questo il 4-3-3 provato prima della gara di domani contro l'Estonia, partenza per Tallin prevista questo pomeriggio dall'aeroporto di Pisa. Giampaolo Pazzini (in foto a lato) ha incontrato i giornalisti nell'area stampa allestita nel giardino del Centro Tecnico Federale: "Questa è la prima convocazione del dopo Lippi che vede me e Cassano insieme, ne abbiam parlato, è sempre una questione d'orgoglio essere qui con questa maglia, per dire che saremo titolari, aspettiamo, anche se le buone probabilità ci sono e sarebbe molto bello, un premio anche per la nostra squadra (la Sampdoria, ndr).
Ci siamo fatti i complimenti a vicenda e poi ci siamo buttati nella preparazione" Rapporto con Prandelli: "Ci siamo visti, ci siamo salutati, poi abbiamo iniziato a lavorare, non abbiamo discusso tra noi, ma anche il mister ha detto che non c'era niente di particolare solo scelte tecniche" "Sembrava in questa estate che finissi in altre squadre - commenta - ma ho seguito le cose con molta serenità" "Tutti sono abituati a veder vincere l'Italia - spiega Pazzini - è normale, l'attesa c'è, c'è aspettativa attorno a questa maglia, se i risultati non arrivano si vede, non tanto per i nove mesi trascorsi, visto che in azzurro giochi poco, a distanza di tempo, forse più per le sette partite senza vittorie, quelle sì sono tante" "No, non ci voleva la Nazionale per vincere il ballottaggio con Gilardino - commenta - certo però la seconda gara sarà particolare, ho passato dei bei momenti a Firenze, tornare in quello stadio sarà emozionante" "Cassano non è nervoso - conclude - anzi l'ho visto sereno e sorridente, anzi non fa altro che parlare negli spogliatoi (ride)" Il mister Cesare Prandelli ha tenuto invece una conferenza all'interno del Centro Tecnico: "Ho seguito la prima di campionato uscendo dall'aspetto del tifoso, non solo incrociando le dita per i ragazzi in campo, sperando di poterli avere in buona condizione, ma di capire subito le alternative a possibili infortuni in modo da avere tre giocatori per ruolo, per non arrivare impreparati" "I ragazzi devono capire fin dal primo giorno il concetto di squadra - dice Prandelli - così si accorciano i tempi, meno rispettosi magari in partitina, ma pronti a mettere in campo le situazioni provate, e si va in campo per vincere, il lavoro diventa difficile per me il giorno dopo, quando tutti salutano tornano ai propri Club e non riescono ad analizzare quelle partite che abbiamo fatto" Prandelli ha sempre dedicato, nei suoi trascorsi in maglia gigliata, molta attenzione ai singoili, tanto che spesso si è detto che potesse essere il giusto mister per ragazzi come Cassano e Balotelli, non che si senta uno psicologo però "è importante anche il lavoro fuori dal campo" come ha sostenuto davanti alla stampa. Per Cassano si auspica nei 90 minuti, ma verrà valutata la sua tenuta a partita in corso.
"Perdere le prossime gare sarebbe un disastro, ma dobbiamo allontanare i pensieri negativi" è il consiglio di Prandelli. "Ci sono giocatori nel campionato italiano che si giocano la convocazione - avverte Prandelli - su tutti in attacco se la giocano Amauri, Borriello, Gilardino e Pazzini, ma è anche uno stimolo, è un bene che ci siano molti pretendenti ad una maglia" "Io non sono ansioso, nè teso, se lo fossi - scherza il Ct - dovreste portarmi all'ospedale, calma, c'è tempo per creare tensione" L'Italia è pronta a partire, nel bene e nel male costretta a vincere, con o senza il 'bel gioco' che resta il motto principale di ogni gestione prandelliana, visti i risultati del recente passato, senza dimenticare i momenti di trionfo, che però, proprio per esser stati cercati, voluti e meritatamente conseguiti, gridano vendetta sportiva. di Antonio Lenoci