“Ieri in Consiglio Comunale è stato risposto ad una nostra interrogazione in merito all’area ex-Fiat di Novoli, affermando che ‘a seguito della decadenza dell’autorizzazione regionale alla realizzazione di una superficie cinematografica nell’area in questione, può essere consentita la prosecuzione dei lavori edilizi per il completamento della struttura, in quanto la decadenza dell’autorizzazione regionale, per quanto impedisca l’esercizio della multisala prevista’ – afferma il Consigliere Comunale Tommaso Grassi - Oggi stesso verrà depositata una interrogazione sia in Comune che in Regione, dal Consigliere regionale Mauro Romanelli del gruppo Federazione della Sinistra / Verdi, in cui porremo l’attenzione sulla questione dell’interpretazione della normativa regionale che il Comune ha espresso ieri.” “Quanto sostenuto dal Comune non è assolutamente coerente con la normativa regionale – dichiarano il Consigliere comunale Tommaso Grassi, e quello regionale Mauro Romanelli – e appare una libera interpretazione che il Comune affida alla Legge Regionale e al relativo regolamento attuativo.
Non ci si rende conto che così si rischia di legittimare una struttura che non ha più le autorizzazioni con cui è stata costruita ? Viste le dichiarazioni del Presidente dell’Immobiliare Novoli, che rilancia affermando ‘io voglio il cinema’, sembrerebbe proprio che il Comune di Firenze, dopo una breve parentesi in cui si era opposto al Multiplex, sia diventato il miglior alleato degli atteggiamenti dei privati che pensano di continuare a fare i propri comodi sull’area di Novoli.” “Il Comune inoltre annuncia che i lavori sono stati sospesi dalla stessa proprietà: ma anche su questo nutriamo altrettanti dubbi in quanto cittadini e residenti nella zona continuano spesso a vedere personale nel cantiere e sulle impalcature: approfondiremo questo profilo e riproporremo la questione in Consiglio.” “Infine – concludono i due Consiglieri - riguardo alla impossibilità del Comune di Firenze di effettuare accertamenti perché il fascicolo depositato negli uffici comunali è stato sequestrato ed è tutt’oggi detenuto dall’autorità giudiziaria e che future attività di controllo da parte degli uffici potranno essere opportunamente svolte solo una volta che tale documentazione sia stata riacquisita, ci appare davvero paradossale: il Comune non è in grado di controllare un intervento edilizio sul proprio territorio e rinuncia così a svolgere la propria attività di controllo e di verifica.
Il Comune potrebbe per esempio fare un sopralluogo ‘fotografando’ la situazione attuale e poi effettuare eventuali verifiche una volta avuto indietro il fascicolo, anche se permane la difficoltà ad accettare che non ci sia la possibilità di controllare la corrispondenza tra il costruito e i titoli edificatori rilasciati quando è in corso un’inchiesta.”