"L’autorizzazione aveva per oggetto 'la realizzazione, la trasformazione e l'adattamento di immobili da destinare a sale e arene per spettacoli cinematografici': i tentativi, anche recenti ed autorevoli, di sostenere che si sarebbe riferita semplicemente all’attività a questo punto appaiono francamente patetici". E' quanto dichiara Maurizio Paoli presidente fiorentino e vicepresidente Toscano Anec oltreché vicepresidente vicario Agis Toscana. "Ove dovesse ripartire quello che da molti viene definito 'il mercato delle vacche' cioè l’acquisto di licenze cinematografiche (che in realtà non esistono più da oltre una decina d’anni) e quindi per meglio dire di ‘posti cinema’ acquisendoli dagli intestatari delle autorizzazioni, chiariamo subito che anche l’autorizzazione del Manzoni è decaduta e la Regione non potrà che prenderne atto rapidamente.
Né d'altronde si possono dimenticare i vari e numerosi passaggi di incerta legittimità che hanno caratterizzato questa vicenda: basti ricordare, per rimanere nell’ambito ‘regionale’, che i lavori fuori terra sono iniziati nell’estate 2007 nonostante che la Regione in data 21 marzo 2007 avesse una prima volta negato l’autorizzazione e siano stati quindi privi di autorizzazione per quasi un anno, senza che nessuno dei soggetti preposti al controllo intervenisse a sanzionare l’illecito" aggiunge Paoli. "Crediamo che questo elemento di chiarezza, che giunge dopo ben nove anni di battaglie, non possa che trovare il gradimento e la soddisfazione di quanti hanno sempre compreso come un nuovo multiplex nell’area fiorentina avrebbe avuto effetti devastanti: vogliamo a questo proposito sentitamente ringraziare quanti sono stati al nostro fianco.
A questo punto, crediamo che la questione non sia più 'se hanno i permessi lo faranno', come affermava il sindaco ancora pochi giorni fa, ma il prendere atto che i permessi non ci sono e quindi trovare una diversa destinazione all’edificio, che altrimenti rischia di restare il triste simbolo di una gestione urbanistica quantomeno disinvolta" conclude il rappresentante di Anec e Agis. “La Regione Toscana ha dichiarato decaduta definitivamente l’autorizzazione per l’attività cinematografica della multisala di Novoli” affermano il consigliere regionale Mauro Romanelli e quello comunale Tommaso Grassi dei Verdi. “Adesso non esistono più scuse e motivazioni per ritenere ancora possibile l’apertura del Multiplex a Novoli.
Sicuramente con oggi viene posto fine ad una lunga battaglia di cittadini, associazioni e forze politiche che si sono impegnate per garantire il rispetto delle Leggi e della normativa vigente in materia cinematografica e per evitare che fosse concessa una inaccettabile sanatoria: salvaguardare le funzioni commerciali di vicinato e i cinema di Quartiere è stato il nostro obiettivo” aggiungono i due esponenti politici. “Il regolamento e la Legge regionale affermano infatti che l’autorizzazione comprende ‘la realizzazione, intesa come l'attività di costruzione di nuovi impianti con conseguente zonizzazione dell'area relativa al nuovo impianto, o come gli interventi consistenti nella demolizione e ricostruzione’ e quindi la sua decadenza fa venire meno il titolo per continuare a costruire l’immobile stesso.
Con la quantità di posti per i cinema nella provincia di Firenze oltre i limiti della legge regionale è impossibile recuperare per il privato nuove licenze per aprire il Multiplex di Novoli: staremo comunque vigili perché non si utilizzino escamotage di qualche tipo per riaprire nelle prossime settimane la discussione sulla multisala di Novoli. Adesso è ancor più urgente per l’amministrazione definire una volta per tutte il futuro dell’area ex-Fiat di Novoli, adeguando il piano, rimuovendo la funzione cinematografica e commerciale dall’edificio UMIF, e decidendo una volta per tutte quale sarà il destino della capacità edificatoria ancora non realizzata e in quali tempi realizzare le opere di urbanizzazione per collegare il nuovo edificato con le direttrici di viale Guidoni e via di Novoli” continuano Romanelli e Grassi.
“Adesso quel manufatto deve essere abbattuto, in quanto privo delle autorizzazioni: sarebbe un messaggio forte ma etico, che costituirebbe un chiaro monito per il futuro. In alternativa, come è stato già proposto, potrebbe essere destinato ad ospitare sale d'essai e un centro di produzione cinematografica e musicale, o l'arte contemporanea – concludono i due esponenti Verdi –. Non è infatti pensabile che la nuova area di Novoli possa diventare solo un’area dormitorio”.