Il direttore d'orchestra tuona contro la politica del ministro alla Cultura Bondi definito "senza vergogna". Zubin Mehta attacca senza mezzi termini Sandro Bondi, accusato di mal gestire la crisi delle fondazioni liriche e i tagli annessi. Il settantunenne indiano, figlio di un eminente violinista e direttore d'orchestra, cresciuto con la musica classica europea, da anni è il Direttore principale del Maggio, in un concerto con l'Orchestra fiorentina, è arrabbiato e diventa per sua stessa ammissione «cattivo» quando parla dei tagli statali. “Zubin Mehta pensi a dirigere l’orchestra e non si metta a fare politica.
Gli sprechi del Maggio musicale sono sotto gli occhi di tutti, tant’è che sono stati ammessi anche dalla nuova Soprintendente Francesca Colombo”. Questo il commento del consigliere regionale del PdL Tommaso Villa, componente della Commissione Cultura, alle dichiarazioni rilasciate oggi dal Maestro Zubin Mehta in merito alla riforma degli Enti lirico-sinfonici. “Mehta, utilizzando anche un linguaggio non appropriato ad un uomo di cultura quale lui è, ha evidenziato solo i tagli, omettendo di ricordare che il Maggio ha rappresentato negli anni sì un’eccellenza dal punto di vista della produzione artistica ma un fallimento dal punto di vista della gestione amministrativa a causa di spese insostenibili e delle poche repliche, con conseguente scarso ammortizzamento dei costi di allestimento.
Il ministro Bondi – ha aggiunto Villa - ha ascoltato le parti in causa ed è intervenuto adottando provvedimenti che concilino le proposte culturali con le esigenze di bilancio. Il maestro prenda esempio dalla Soprintendente Colombo, che con onestà intellettuale ha ammesso l’insostenibilità della situazione economica dello storico Ente musicale”. All'Universita' di Pisa si è arrivati invece al rinvio di lezioni ed esami contro i tagli. La decisione è del consiglio di facoltà di Scienze Politiche per protesta contro il Governo. "E’ semplicemente inaccettabile che un consiglio di Facoltà decida di rinviare la sessione d’esame e rinviare l’inizio degli esami per protesta contro la riforma dell’Università.
E che per di più aggiunga che tale scellerata decisione possa essere riprodotta in altre facoltà ed in altri atenei. Tutto questo nel silenzio assordante del Rettore uscente”. Questo il commento del consigliere regionale del PdL Tommaso Villa alla decisione adottata. “Di fronte ad una presa di posizione così grave sarebbe opportuno che il Rettore dell’Ateneo pisano intervenisse per ripristinare il diritto di tutti gli studenti a sostenere gli esami e iniziare le lezioni nel periodo previsto.
Un intervento che non crediamo si concreterà, con il rischio che la protesta si estenda anche agli due atenei toscani. Confidiamo che il nuovo Rettore adotti un atteggiamento diverso e non permetta che iniziative di stampo politico e propagandistico, peraltro non supportate da reali motivazioni, vadano a ledere i diritti degli studenti”.