Una medaglia d'oro, 6 d'argento ed 1 di bronzo. E' questo il risultato dell'indagine realizzata dal Sole 24 Ore e dal Centro studi Sintesi denominato "Il medagliere delle regioni 2000-2010". Un'indagine che utilizzando 43 indicatori e osservando un arco temporale di 10 anni vuole fotografare il cammino verso il federalismo delle singole regioni. E la Toscana, con 10,5 punti, si piazza a centro classifica, al nono posto. "E’ uscita oggi la 'pagella' del Sole 24 Ore in merito alle performance realizzate delle Regioni italiane negli ultimi dieci anni.
La classifica, fatta la media nazionale in alcune macroaeree di riferimento (ambiente, demografia, governance, lavoro, credito, economia, istruzione, salute), posiziona le singole regioni italiane per poi costruire una sorta di “medagliere” per una valutazione complessiva. Che cosa emerge? Emerge che negli ultimi 10 anni, un tempo quindi significativo per fare valutazioni di insieme, le Regioni che hanno raggiunto e ottenuto le migliori prestazioni sono il Lazio, la Lombardia e il Veneto seguite da un drappello di Regioni del centro-nord (Trentino Alto Adige, Emilia Romagna, Marche e Liguria).
La Toscana? Assolutamente dietro e distante dalle migliori, si trova ferma nella zona grigia della mediocrità. In sostanza non eccelliamo in nulla e soprattutto peggioriamo di anno in anno i nostri indicatori in quasi tutti i settori. Veniamo al dettaglio: nelle politiche ambientali, di governance, del lavoro, economiche, di istruzione, di salute e demografiche siamo, in dieci anni, peggiorati. Siamo cioè una regione che perde terreno, che si trova in un piano inclinato che ci vede, anno per anno, perdere postazioni in tutti i settori strategici: siamo, in sostanza, una Regione in retrocessione.
Ormai i dati sono sotto gli occhi di tutti: in questi dieci anni, mentre Lombardia, Veneto e altre regioni consolidavano la loro forza in tutti settori posizionandosi sopra la media nazionale e migliorando costantemente i propri parametri, la Toscana ha perso il passo". Commenta Stefania Fuscagni portavoce dell’opposizione in Consiglio regionale. "Chiederemo conto - aggiunge - di questa 'marcia del gambero' ma soprattutto, come abbiamo fatto fin dall’inizio della legislatura, porteremo all’attenzione della Giunta, settore per settore, le ricette del centrodestra cha hanno garantito la crescita chiedendo che anche la Toscana faccia scelte di sviluppo vero seguendo gli esempi del Veneto e della Lombardia visto che, numeri alla mano, le regioni dove governa la coalizione di centrodestra registrano progressi costanti e consolidati nel tempo.
Di questo e non di altro dovrebbe preoccuparsi la coalizione di centrosinistra abbandonando l’atteggiamento supponente e ammettendo che il 'modello toscano' e le magnificenze della coalizione di centrosinistra, così tanto autocelebrate ha perso il treno dello sviluppo". “Nell’indagine curata da Il Sole 24 Ore e dal Centro Studi Sintesi e pubblicata in data odierna proprio su Il Sole 24 Ore emerge un dato piuttosto preoccupante in merito alle performance ed ai livelli della Sanità Toscana -commenta anche Stefano Mugnai, Consigliere regionale PdL, Vice Presidente IV Commissione Consiliare- Un dato che conferma l’assoluta necessità per la sanità toscana e per coloro che ne hanno la responsabilità di abbandonare ogni atteggiamento autoreferenziale ed iniziare invece un sereno e serrato confronto sulle criticità che, purtroppo, non mancano.
La Sanità Toscana, infatti, è stata dipinta, soprattutto da chi ne era al vertice, come una delle migliori in Italia. In quella sorta di “mantra” ripetuto all’infinito ci veniva spiegato che il modello sanitario voluto da Rossi non solo era il migliore (per ricorrere all’aggettivo utilizzato dall’Assessore Scaramuccia in Commissione Consiliare), ma era costruito per migliorare nel tempo. Un modello, un sistema, pensato ed organizzato per dare risposte sempre più efficaci ed efficienti ai cittadini e non per alimentare, riprodurre, gestire quello stesso sistema.
Al contrario, abbiamo sempre pensato che le criticità nella sanità toscana fossero numerose ed evidenti e che il sistema in sé non fosse ottimale. Un sistema eccessivamente burocratico che mette al centro la struttura e non la persona (sia che si tratti di un paziente, di un familiare, ma anche di chi vi opera quotidianamente) e che, nel lungo periodo finirà per non essere all’altezza delle aspettative dei cittadini. Un lungo periodo che però è destinato a diventare breve in presenza di crisi economica e conseguente contrazione delle risorse disponibili.
Ebbene dopo la Corte dei Conti che aveva stigmatizzato la non virtuosità delle Società della Salute - che rimangono un punto dolente del sistema toscano, una sovrastruttura che rappresenta uno splendido esempio dell’impostazione ideologica e dirigistica di tutto il sistema socio-sanitario toscano - oggi arriva un nuovo segnale da Il Sole 24 Ore: la sanità toscana è una sanità che sta peggiorando le proprie performance (valutazione -1,2). E mentre la sanità Toscana segna il passo, altre realtà regionali come, ad esempio, la Lombardia - sempre secondo la ricerca pubblicata in data odierna - consolidano il proprio vantaggio migliorando ulteriormente le proprie performance.
Come si suol dire: i fatti, i dati, hanno la testa dura!”