Più forza al settore manifatturiero e un'azione decisa per l'attrazione di nuovi investimento: poggia su questi pilastri il Documento di programmazione economico finanziaria, approvato oggi dal Consiglio regionale, dopo una “due giorni” di dibattito conclusa dal presidente Enrico Rossi. Secondo il presidente l'opposizione ha sottovalutato le caratteristiche di indirizzo e programmazione dell'atto presentato dalla giunta e dimostrato uno "scarso approfondimento" dei suoi contenuti.
"La manovra correttiva del governo – ha proseguito – non ci dice ancora quale sarà l'impatto effettivo né in quali settori i tagli colpiranno di più. Per questo ci siamo affidati a proiezioni in base alla quota di accesso della Toscana ai fondi nazionali. Le Regioni escono sconfitte dal promo confronto con il governo, l'incertezza ci domina, anche se dobbiamo guardare ai prossimi appuntamenti, che riguardano il federalismo fiscale e la Finanziaria 2011. Questo è il quadro di difficoltà oggettiva in cui ci troviamo: la politica di austerità poteva essere fatta diversamente e temo che i tagli lineari non producano gli effetti sperati ma effetti recessivi.
Con volontà pervicace si colpisce lo stato sociale anche se la causa della crisi non sta nel costo del welfare quanto nel capitalismo finanziario e nei movimenti speculativi. Queste vicende mi fanno tremare le vene ai polsi per quanto riguarda la Toscana". "La giunta Martini ha avuto il coraggio di presentare – ha proseguito Rossi – una indagine dell'Irpet che prospettava rischi di deperimento economico e sociale della nostra regione. Quella analisi metteva in evidenza la caduta del manifatturiero (dal 24% del 2000 al 18% del 2009) e dell'export (dall'8 al 6%) mentre gli investimenti risultavano prevalentemente attratti dalla rendita e dal settore delle costruzioni.
Con questa prospettiva abbiamo detto che dovevamo misurarci e lo abbiamo fatto, lavorando per traghettare oltre la crisi il nucleo centrale della nostra industria manifatturiera. Su questo abbiamo riversato gran parte del nostro impegno. Con qualche risultato. Nel 2009 la Toscana ha registrato una perdita del Pil (-5%) inferiore a quella di altre regioni, considerate più dinamiche (Piemonte -6,4, Lombardia -7,5, Veneto -7,2). Nel primo trimestre del 2010 l'export toscano cresce del 13,5% e traina quello delle altre regioni.
Manifatturiero e nuovi investimenti: questa è la scelta di fondo, su cui dovremo continuare a discutere quando parleremo di Piano regionale di sviluppo. Senza dimenticare i cassintegrati, i giovani che stiamo perdendo al lavoro e alla formazione. Cruciale sarà anche concentrare gli investimenti nei distretti e soprattutto il sostegno al credito che, come abbiamo visto anche con il caso Lucchini, risulta cruciale". Il presidente Rossi ha quindi ricordato la presentazione imminente di un progetto della giunta per il contenimento dei costi e infine ha concluso esprimendo soddisfazione per la sentenza della Corte Costituzionale sulla legge toscana sull'immigrazione, invitando il Consiglio a sviluppare un'azione sul Parlamento per il riconoscimento della cittadinanza ai bambini di genitori migranti che nascono in Italia.
In Toscana, ha ricordato, sono 8000 bambini l'anno.