Firenze d'estate è città dei turisti, ma anche delle due ruote che imperversano per le vie e per i vicoli. Non è difficile imbattersi in rottami abbandonati però, alcuni probabilmente per scelta, altre per evidente necessità, infatti molti mezzi allucchettati in strada vengono ritrovati senza pezzi e lì restano molto spesso fino a che la Polizia Municipale non provvede ad asportarli. Nella foto una delle rastrelliere ritenute più sicure perché permette di allucchettare saldamente l'intero mezzo e non solo la ruota anteriore facilmente stavccabile, nonostante questo in pieno agosto il mezzo si presenta privo di sellino e di ruota posteriore. Sui mezzi rimasti in mezzo alla strada viene apposta una fascetta da parte della Municipale in cui si avvisa il proprietario dell'imminente rimozione coatta della bicicletta posta fuori dagli appositi spazi o ritenuta un rottame.
Ecco che contestualmente in molti si ritrovano senza la bicicletta e davanti ai rivenditori locali non è inconsueto ascoltare commenti del tipo "Me ne hanno già rubate tre" piuttosto che "Continuo a ricomprare bici, un giorno, per la legge dei grandi numeri, mi ricapiterà una che ho già avuto". Il 12 febbraio del 2008 i presidenti delle commissioni sviluppo economico e ambiente e mobilità Francesco Ricci e Gregorio Malavolti organizzarono in Palazzo Vecchio il Convegno “Iniziative per contrastare i furti di biciclette a Firenze, proposte esperienze a confronto”.
Durante il convegno furono presentate le tecnologie più avanzate a livello nazionale per evitare i furti delle biciclette messe in pratica da quattro aziende leader del settore: l’Abus Italia sr Abus, Windex Informatica Scrl, Securmark Italia Srl, Easy Trust srl per divisione Easytag Bici sicura. "Un’occasione – spiegarono i presidenti delle commissioni - per vagliare queste importanti esperienze che in molte città italiane hanno dato buoni risultati e pensare, in un futuro a breve termine, di adottare anche nel nostro Comune uno di questi sistemi" "La rimozione delle biciclette ha un costo per l’Amministrazione - spiegava allora Malavolti -comunale poiché ad esempio quando scatta una sanzione e la contravvenzione supera il valore del mezzo, i proprietari evitano di ritirarla e i costi quindi di deposito e di spostamento sono a carico dell’amministrazione.
Oltre ad evitare costi economici di rimozione elevati con il sistema di targatura a quel punto sarebbe lo stesso possessore ad essere responsabile del proprio mezzo e si potrebbe recuperare la bicicletta dopo un furto risalendo direttamente al proprietario». Furono presentate esperienze già messe in pratica in altri comuni, come Brescia e Modena sotto l'occhio delle Forze dell'Ordine presenti per dare consigli utili e dare un quadro della situazione in città. Poche settimane fa, e sono passati ben 2 anni, il consigliere Marco Stella del Pdl che già aveva proposto una Mozione in merito alla creazione di un Registro della bicicletta, atto respinto dall'Amministrazione fiorentina di centro-sinistra il 29 settembre del 2008, è tornato sull'argomento, ricordando che "il Sindaco ha nominato il Consigliere Gallo, consigliere speciale per la bici" proponendo dunque al sindaco Matteo Renzi di "promuovere l’istituzione di un ‘registro delle biciclette’ a Firenze che consenta l’identificazione dei mezzi e l’attribuzione della relativa proprietà al fine di contrastare il fenomeno dei furti".