“Apprezziamo le dichiarazioni del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi che vuole garantire un sostegno concreto agli artigiani e ai piccoli imprenditori – afferma Valter Tamburini presidente Cna Toscana e presidente Rete Imprese Italia–Toscana - e la politica attuata dalla Regione per favorire l’accesso al credito delle imprese. E riconosciamo l’importanza di Fidi Toscana, la finanziaria della Regione, ma non si deve dimenticare un altro strumento altrettanto importante per il credito alle pmi: i confidi delle associazioni d’impresa che hanno sostenuto le imprese anche prima dell’operatività di Fidi Toscana e continuano a farlo.
In particolare Artigiancredito Toscano (ACT), il confidi regionale di tutte le associazioni dell’artigianato toscano”. ACT nell’anno 2009 ha garantito 660 milioni di finanziamenti alle imprese toscane e altri 437 milioni in questi primi sette mesi del 2010 per un totale di 1miliardo e 97milioni; 20.000 pratiche in totale che hanno interessato circa 15.000 imprese le quali occupano oltre 45.000 lavoratori. E il tasso di sofferenze registrato dai finanziamenti ACT è molto basso: si è passati dal 1,33% del 2008 all’1,72% del 2009 e la previsione per il 2010 è di rimanere comunque sotto il 2%.
ACT associa nella regione 60.000 imprese artigiane e pmi di tutti i settori e il numero dei soci è in costante crescita: sono 10.000 i nuovi soci ACT negli ultimi tre anni. “Sono dati che non hanno bisogno di molte parole – continua il presidente Tamburini - anche ACT ha un ruolo fondamentale per il credito alle imprese toscane, nonché una funzione importante di ammortizzatore tra banche e imprese. Per questo chiediamo al presidente della Regione un sostegno che si fondi sia sulla garanzia pubblica (Fidi Toscana) che su quella privata (ACT e glu altri confidio).
Sostenere solo la garanzia pubblica rischia di essere limitativo specie in un momento difficile come questo”. Conclude il presidente Tamburini: ”L’artigianato toscano sta attraversando una situazione ancora difficile, con dati che continuano ad essere fortemente negativi, come ha confermato l’indagine congiunturale sul primo semestre 2010 presentata la settimana scorsa dall’Osservatorio regionale e realizzata da Unioncamere con Regione, CNA e Confartigianato, CGIL-CISL-UIL e con il supporto tecnico di IRPET.
In termini occupazionali il dazio maggiore continuano a pagarlo gli imprenditori: le cessazioni superano gli addetti espulsi dalle aziende. Un contesto che dovrebbe sollecitare nuove riflessioni sulle dinamiche a sostegno dello sviluppo della Toscana. È quindi necessario insistere sul credito. E il sistema bancario deve cambiare e innanzitutto imparare a non applicare pedissequamente i ‘parametri’, ma conoscere meglio le aziende. A questo fine il rapporto con le associazioni di rappresentanza delle imprese e con i loro confidi è essenziale”.