“Vita di una collezione, una collezione di vita”, è un’importante esposizione dedicata ai Macchiaioli organizzata dal Comune di San Godenzo presso il Centro Culturale “Enrica Rainetti” di Castagno d’Andrea. La mostra che rimarrà aperta fino al 29 agosto ospita una raccolta di 77 opere andata dispersa dopo la morte del proprietario e che, per l'occasione, è stato possibile riunire in un'esposizione unica nel suo genere. La mostra si completerà poi in un'ottica biennale con l’esposizione che verrà realizzata sempre a Castagno il prossimo anno quando saranno i post-macchiaioli a completare un quadro artistico esaustivo della pittura in Toscana a cavallo tra ‘800 e ‘900. La visita all’interno del Centro Culturale “Enrica Rainetti” si apre con un richiamo alla pittura romantica per poi continuare con il vero Giovanni Fattori di quelle tavolette che danno il diritto al curatore Giuseppe Figna di definirlo come “l'ultimo grande pittore che abbia avuto l'Italia”.
E poi ancora Silvestro Lega, Telemaco Signorini, Cristiano Banti, Odoardo Borrani, Vincenzo Cabianca e molti altri tra i più significativi esponenti della “macchia”. A 130 anni di distanza da quando, proprio in quei luoghi, Fattori soggiornò trovando l'ispirazione per una delle sue opere più significative come il “Mercato del bestiame a San Godenzo” il piccolo Comune della Montagna Fiorentina torna ad accogliere i macchiaioli e lo fa con una mostra di eccellenza che assume ancor più un carattere speciale in quanto inserita in un ambiente del tutto al di fuori dai canonici centri di esposizione. “La volontà ed il coraggio che abbiamo messo in campo per realizzare questo evento – ha commentato il sindaco di San Godenzo Alessandro Manni - hanno trovato un’immediata risposta da parte di tutte quelle persone che hanno dedicato parte del loro tempo per darci una mano, in qualsiasi maniera, nel compiere una mostra davvero importante; e visto che negli ambienti amministrativi oggi è una parola che va tanto di moda, posso essere orgoglioso nel constatare che a San Godenzo e Castagno, grazie all’operosità delle persone, siamo riusciti per davvero a fare sistema.
Solo questo – ha concluso il sindaco - ha permesso la realizzazione di una mostra così importante in paese piccolo come il nostro”. Castagno d’Andrea si ripresenta così come uno centri più vivi nella promozione culturale della zona, come confermato anche dall’imminente inizio della 32° edizione dell’Estate Musicale, fiore all’occhiello di don Bruno Brezzi, a dispetto quindi di un decentramento geografico che di contro gli regala un fascino unico. Per l’occasione è stato inoltre realizzato un catalogo, presentato nel corso dell’inaugurazione, di circa 300 pagine con la riproduzione di tutte le opere.
Un testo semplice che consentirà anche ai non esperti di avvicinarsi alla storia dell'arte toscana del XIX secolo fornendo un innovativo strumento di consultazione e di informazione. di Alessandro Lazzeri