È durato quasi otto anni e ha coinvolto restauratori, storici dell'arte, istituti e centri di ricerca. Il "Progetto Fattori", fondato sullo studio e il restauro di 58 opere dell'artista livornese custodite nella Galleria d'arte moderna a Palazzo Pitti, è finalmente sfociato nella pubblicazione di un volume intitolato "Con la matita e col pennello. Giovanni Fattori. Indagini e restauri dei dipinti della Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti" (Mauro Pagliai Editore, pp.
384, euro 34). Muriel Vervat autrice di numerose pubblicazioni sulla tecnica del restauro e curatrice dell'opera insieme alla storica dell'arte Giovanna Damiani , sottolinea come i dipinti studiati coprano l'intero arco esistenziale e creativo di Fattori, dalle prime opere giovanili, come l'Autoritratto (1854), fino all'ultima fatica del Cavallo bianco (1903). "Il lavoro", spiega la Vervat "ci ha permesso di mettere in luce i mutamenti dell'arte di Fattori nel tempo, in particolare per quanto riguarda i materiali utilizzati e le tecniche di esecuzione.
Parliamo di un'artista che, pur lavorando nella continuità della tradizione, è sempre stato affascinato dalle innovazioni tecnologiche". La restauratrice fa l'esempio dei colori: "Basti pensare alle tinte blu: se nelle prime opere prevale il blu di Prussia, in seguito si evidenzia un uso sempre più diffuso del blu cobalto, che all'inizio era molto costoso. Nelle ultime opere abbiamo ritrovato anche il blu oltremare. Allo stesso modo si è facilmente riscontrata l'evoluzione nei supporti adoperati da Fattori, che inizialmente dipinge su materiali autoprodotti, passando poi a utilizzare prodotti nuovi, come il compensato o il cartone pressato".
Le informazioni raccolte, oltre ad approfondire la conoscenza di uno dei maggiori pittori italiani dell'Ottocento, consentiranno di poter intervenire in futuro sui dipinti di Fattori e dei Macchiaioli con opere calibrate di manutenzione e restauro. Il volume, in libreria in questi giorni, è stato realizzato con il contributo del Polo Museale Fiorentino, dell'Ente Cassa di Risparmio, e il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Cultuali.