di Mauro Banchini
Firenze- Uno faceva il partigiano, l'altro collaborava con i servizi alleati come agente segreto. Ugo Pignotti (1899-1958), pittore fiorentino, fu uno dei migliori amici di Rodolfo Siviero (1911-1983), lo “007 dell'arte”. Amicizia e stima che proseguirono anche nel dopoguerra quando Siviero fu incaricato, come ministro plenipotenziario, di rappresentare il governo italiano nelle trattative per la restituzione delle opere d'arte trafugate dai nazisti. Il ministro stimava molto il pittore, tanto da acquistare ben 11 dipinti per la sua collezione e scrivere varie recensioni critiche sul lavoro dell'amico conosciuto nella Firenze degli anni Trenta, al Caffè delle Giubbe Rosse che entrambi frequentavano con Rosai, Soffici, Montale, Palazzeschi.
L'antico sodalizio - che si estese anche al figlio di Ugo, il poeta visivo Lamberto Pignotti, anche lui assiduo frequentatore di casa Siviero – adesso rivive in una mostra che si inaugura questo sabato 6 giugno (ore 10:30) restando aperta fino al 6 settembre.
L'iniziativa è della Regione Toscana, proprietaria del Museo Casa Siviero in lungarno Serristori, e si svolge in collaborazione con gli “Amici dei musei fiorentini”. La mostra (“Ugo e Lamberto Pignotti”) riunisce le diverse espressioni dei due artisti: il genere del paesaggio toscano sulla scia dei Macchiaioli per il padre Ugo e il movimento di avanguardia sorto negli anni Sessanta (“Poesia Visiva”) per il figlio Lamberto, che univa poesia e pittura utilizzando il linguaggio dei mass-media e della pubblicità proprio per contestare i valori del consumismo veicolati da quei media.
Un modo interessante per osservare l'evoluzione artiistica fiorentina tra la generazione degli anni Trenta e le avanguardia della seconda metà del Novecento.
Orario di apertura: nei mesi di giugno e settembre il sabato dalle 10 alle 18; nei mesi di luglio e agosto il sabato 10-14 e 15-19; la domenica e il lunedì 10-13.