Firenze, 06.07.2010- Un viaggio in Oltrarno, attraverso la storia di case e palazzi. Il nuovo libro dello storico dell'arte Claudio Paolini, Architetture d'Oltrarno. Da piazza Giuseppe Poggi a piazza Santa Maria Soprarno (Ed. Polistampa, pp. 88, euro 6) ci racconta la zona di San Niccolò e via de' Bardi, strade di tracciato molto antico, originarie vie di accesso alla città, prendendo in esame le caratteristiche architettoniche degli edifici principali, con particolare attenzione alla loro storia e agli interventi conservativi effettuati nel corso degli anni. La zona descritta da Paolini, che fu riunita alla città solo con la costruzione dell'ultima cerchia di mura del 1282-1333, era anticamente dominata da povertà e indigenza.
Della miseria di un tempo oggi non c'è più traccia, se non per la presenza di nobili palazzi a fianco di più modeste case, un aspetto tipico dei tessuti urbani di antico impianto e particolarmente di Firenze. Come si legge nelle schede che formano il testo, grande impatto sulla fisionomia odierna del quartiere l'ha avuto il piano di ingrandimento della città di Firenze redatto da Giuseppe Poggi nel 1864 e attuato nel decennio seguente, in buona parte coincidente con gli anni che videro Firenze capitale d'Italia.
A quegli anni risalgono infatti l'isolamento della torre di San Niccolò, la creazione delle Rampe che salgono al piazzale Michelangelo e soprattutto la nascita dei Lungarni in questo tratto della città: molti edifici, che prima guardavano all'Arno col loro fronte secondario (orti, stalle e rimesse), furono ridisegnati con nuove facciate rivolte verso il fiume. Da piazza Poggi, con il suo carattere ottocentesco e comunque memore della tradizione architettonica fiorentina cinquecentesca, al carattere vivo e popolare del primo tratto di via San Niccolò, a quello più severo e "petrigno" di buona parte di via de' Bardi, l'itinerario consente di passare di suggestione in suggestione, variando prospettive e decoro delle facciate come difficilmente si può osservare altrove. Gherardo Del Lungo