Si celebrano oggi i 40 anni di attività del Centro Ricerche Novartis Vaccines di Siena, polo di eccellenza mondiale nel campo della ricerca immunologica, fondato nel 1970 dal professor Paolo Neri e oggi affidato alla guida di Rino Rappuoli, responsabile globale della Ricerca Novartis nel settore dei vaccini. Molto più che semplici laboratori. Qui, infatti, sono stati ottenuti risultati eccezionali in campo vaccinologico: dal primo vaccino ricombinante contro la pertosse a quello coniugato contro il meningococcico di tipo C, fino al vaccino per prevenire l’infezione da Helicobacter pylori, attualmente in fase avanzata di sviluppo clinico.
Tappe, queste, che sono state ripercorse oggi nel corso di una cerimonia presso il Centro Ricerche Novartis Vaccines, che ha visto la partecipazione di autorità locali, stampa, ricercatori dell’azienda, ma anche coloro che, in questi stessi laboratori, hanno lavorato per anni prima di cedere il passo alle giovani leve. "In quaranta anni il lavoro di centinaia di donne e uomini ha fatto sì che Siena fosse riconosciuta come una delle capitali mondiali dell’immunizzazione" ha sottolineato Rino Rappuoli.
"La ragione di questo successo è l’avere costantemente mantenuto la ricerca scientifica alla base del processo che avrebbe portato a vaccini sempre più innovativi. Senza l’innovazione, infatti, non sarebbe stato possibile raggiungere quei livelli che oggi hanno attratto e stanno attraendo a Siena giovani professionisti da tutto il mondo e che saranno il motore dei futuri traguardi. Il processo di Ricerca e Sviluppo di un vaccino è una grande scommessa" ha dichiarato sempre Rappuoli "basti pensare che sono necessari 10-15 anni per svilupparne uno, con un costo approssimativo che varia tra i 300 milioni e un miliardo di dollari". Forte è il legame che lega il Centro Ricerche alla città: a Siena ha preso il via un importante progetto imprenditoriale che, nel corso degli anni, ha attratto molti ricercatori, dall’Italia e dall’estero.
Siena è divenuta un simbolo nel mondo dei vaccini e un nome conosciuto nel mondo scientifico non solo negli ultimi anni. Proprio da Siena sono partite le grandi campagne per debellare la poliomielite. È Siena la città scelta dal virologo polacco Albert Sabin per sviluppare il proprio vaccino. "A quarant’anni di distanza, la nascita del Centro Ricerche appare un fatto straordinario" ha aggiunto il suo fondatore Paolo Neri. "La decisione di “metterlo al mondo” non fu certo il risultato di accurate analisi strategiche sul futuro dell’azienda".
Questo, però, non gli ha impedito di svilupparsi. "Grazie all’assenza di rigidi vincoli aziendali" ha proseguito Neri "e al collegamento con importanti istituzioni internazionali - dal Carlsberg Laboratorium di Copenaghen, all’Hormone Research Laboratorium dell’Università di California, dal Rockfeller Institute alla Harvard University - molti suoi giovani ricercatori hanno infatti potuto maturare esperienze fondamentali". Un patrimonio di esperienze e competenze che indiscutibilmente ha accresciuto la già solida reputazione del vecchio Istituto Sieroterapico Sclavo e il suo prestigio. "L’anniversario del Centro Ricerche è l’occasione più consona per celebrare il successo di una realtà scientifica e industriale che conta oggi complessivamente oltre 2000 collaboratori" ha commentato Francesco Gulli, Amministratore Delegato di Novartis Vaccines and Diagnostics Italia.
"Questa realtà toscana e italiana è oggi in grado di coltivare talento individuale e innovazione strutturale, e di sviluppare così eccellenze a livello mondiale che rendono l’Italia protagonista nella scena internazionale, in uno scenario di mercato ad alta competitività". Il futuro della ricerca immunologica pone numerose sfide ambiziose. "Il primo obiettivo da raggiungere a breve sarà quello di sviluppare vaccini contro la meningite meningococcica, una malattia che in poche ore può provocare la morte di soggetti sani, lasciando, nella migliore delle ipotesi, gravi complicazioni come danni cerebrali, disabilità di apprendimento, perdita dell’udito e di funzionalità degli arti" ha sottolineato Rappuoli, che ha proseguito "A medio termine il secondo obiettivo sarà prendersi cura, proprio grazie alla vaccinazione, dei problemi legati alla salute mondiale del XXI secolo, per esempio l’invecchiamento della popolazione, riuscire a prevenire il cancro e sconfiggere le patologie emergenti nei paesi del terzo mondo".
Il Centro Ricerche Novartis Vaccines Il Centro Ricerche ospita attualmente 400 ricercatori provenienti da tutti i continenti, impegnati in attività di ricerca clinica e pre-clinica, ed è l’unico sito in Italia, insieme all’annessa struttura produttiva della vicina Rosia, in grado di garantire ogni anno la distribuzione di oltre 500 milioni di dosi di vaccino in tutti i mercati, compresi quelli statunitense e giapponese, noti per gli alti standard qualitativi richiesti. Il dinamismo scientifico e industriale di questo polo di eccellenza è testimoniato anche dal consistente programma di aggiornamento tecnologico effettuato nel corso del triennio 2006-2009, che ha comportato investimenti in immobilizzazioni per circa 170 milioni di euro e la destinazione di risorse economiche per attività di ricerca e sviluppo per altri 400 milioni di euro (+106% nel 2009 rispetto al 2006), nonché dai piani per il futuro che prevedono l’espansione del sito produttivo e l’ampliamento dei laboratori del Novartis Institute for Global Health.