In piazza Dante sabato sera dalle 19 alle 21 si potranno degustare gratis i vini grossetani, tra i quali ben 45 etichette di Montecucco Doc, rosso e sangiovese, prodotte alle pendici del monte Amiata. Il consorzio del Montecucco Doc partecipa infatti al primo “Maremma Wine Shire”, il Salone dei Vini della Maremma Toscana, in programma dal 14 al 16 maggio presso l’area fieristica del Madonnino a Braccagni “Grossetofiere” (Grosseto), organizzato dalla camera di commercio di Grosseto in collaborazione con GrossetoFiere e Luca Maroni.
Tra gli oltre 150 espositori una buona rappresentanza del Montecucco Doc con i grandi vini (sangiovese e rosso) prodotti alle pendici del monte Amiata, in un comprensorio di 7 Comuni, tra 150 e 400 metri sul livello del mare: Arcidosso, Campagnatico, Castel del Piano, Cinigiano, Civitella Paganico, Roccalbegna e Seggiano. Sabato sera il “Maremma Wine Shire” si trasferirà nel centro di Grosseto. Oggi quasi tutte le cantine associate al Consorzio del Montecucco Doc (50 aziende) hanno un punto vendita aziendale e sale degustazione per eventi e tasting guidati.
Il 30% di queste aziende offre anche il pernottamento, con un livello di qualità medio-alta, in immobili rurali recuperati, arredati con gusto, quasi sempre con la ristorazione interna. Nell’insieme si tratta di un’offerta enoturistica di oltre 130 posti letto, in un territorio tra mare e montagna, di grande bellezza paesaggistica e interesse storico e culturali. Dieci anni fa con il nome del Montecucco Doc venivano prodotte poche decine di migliaia di bottiglie e sul territorio si contavano una decina di cantine.
Tra il 2000 e il 2010 il Montecucco Doc si fa largo nella costellazione dei grandi vini toscani, crescendo in qualità e quantità. Un passaggio fondamentale per lo sviluppo della denominazione è stata la nascita del Consorzio di Tutela, fondato da 21 produttori nel 2000, due anni dopo il riconoscimento della Doc. La capacità di essere quotidianamente al fianco dei produttori, l’attività di promozione del marchio, l’attenzione posta alla qualità del prodotto finito, sono tutti elementi che hanno permesso al Consorzio di conquistare la fiducia delle aziende locali più importanti, alle quali si sono aggiunte con il tempo alcune delle più importanti case vitivinicole nazionali.
Dopo il 2000 la denominazione è cresciuta nei numeri, ma l’ultimo decennio è stato determinante anche per gli investimenti in nuovi vigneti e cantine. Un fenomeno ancora più interessante se si pensa che la Doc Montecucco è stata riconosciuta soltanto nel 1998. A distanza di dodici anni i produttori adesso aspettano la Docg.