Sconfiggere il preconcetto che la ristorazione ‘mordi e fuggi’ sia stata inventata dagli americani. Ed entrare così nella dimensione del cibo di strada, sano e sfizioso, prerogativa tutta italiana, anzi toscana. L’appuntamento per appassionati e golosi è per il prossimo 25 aprile a Impruneta con “C’è trippa per gatti” festa dedicata a trippa, lampredotto e mangiari di strada. La manifestazione si svolgerà dalle ore 10 alle 20, nel piazzale della Casa del Popolo e nelle vie limitrofe.
La festa, organizzata dall’associazione "Maestri del gusto maestri dell’arte" presieduta da Leonardo Grassini, in collaborazione con il ristorante Il Pruneto sarà impreziosita anche da un gemellaggio enogastronomico con la Repubblica Ceca, in un confronto tutto da gustare tra gulash e peposo. Il peposo è uno dei mangiari di strada della tradizione locale imprunetina. Cotto dalle massaie della zona per i mariti al lavoro nelle fornaci, questo spezzatino veniva riscaldato proprio nei forni dai quali uscivano le sculture in cotto e le piastrelle per la pavimentazione che hanno reso Impruneta famosa nel mondo.
Durante la manifestazione verranno allestiti banchi con mostra-mercato di prodotti tipici, ci sarà spazio per pranzare, cenare, fare merenda o anche per una semplice degustazione. Trippa e lampredotto, fritture di coniglio e pollo disossato, porchette, affettati e pecorini, peposo, dolci toscani sono le pietanze che i visitatori troveranno a "C’è trippa per gatti", da confrontare con gli assaggi delle specialità ceche e da abbinare al vino dei produttori imprunetini. Il cibo di strada è da sempre uno degli alimenti più sfiziosi.
Mangiati direttamente dai banchetti, come già avveniva nell’antica Roma e nel Medioevo, i prodotti genuini, preparati semplicemente, si sono tramandati fino a oggi. Gli esempi sono molteplici: frutti di mare crudi pugliesi, olive all’ascolana marchigiane, piadina romagnola, focacce liguri, gnocchi fritti emiliani, lampredotto e trippa toscani, porchetta romana, pane e milza palermitani, crepes piemontesi. Ancora oggi gli esempi di chi offre cibo tipico direttamente in strada sono tanti: i trippai fiorentini, i chioschi di Palermo dove vengono serviti polpo bollito e stigghiole (budella di capretto, agnello o vitello alla brace), i venditori di ricci di mare a Cagliari.
Ci sono esempi in tutte le regioni d’Italia, a dimostrare che prima dell’avvento dei fast food, la nostra tradizione poteva vantare ben altre eccellenze.