L'insediamento, che insiste su un’area di 4 ettari (40.000 mq) è ormai in corso di realizzazione senza una concessione edilizia delle autorità del Comune. Questo insediamento industriale, che ogni giorno dovrà smaltire tonnellate di materiale pericoloso viene realizzato in virtù di un Atto Dirigenziale della Provincia (n. 1901 del 4.06.2007) ai sensi dell’art. 208 del D. lgs n.152/2006, atto che ha seguito un accordo di programma fra Regione Toscana, Provincia di Firenze e Comune di Firenze.
Il progetto del centro è dello Studio Quadra, oggetto dell’indagine aperta dalla Procura della Repubblica sotto la denominazione Le mani sulla Città (come confermato dalle dichiarazioni ai giornali dello stesso dirigente dell’Urbanistica del Comune di Firenze che riferisce che “Con verbale 12.06.08 la Procura della Repubblica ha acquisito tutti gli atti inerenti la pratica edilizia B. 539/05 in riferimento al procedimento penale n. 18362/07, compreso la documentazione del progetto assoggettato ad autorizzazione unica e verificato in via tecnica anche tramite l’esame delle Commissioni Comunali Edilizia e per il Paesaggio del 3.05.07)”. Recentemente interpellanze della lista Spini per Firenze in Consiglio Comunale e nel Quartiere 4 hanno denunziato anomalie nella variante edilizia eseguita, difformità rispetto al progetto originario, dichiarazioni non veritiere circa la proprietà dell’area oggetto dell’intervento, ritardi nell’esecuzione del PUC che hanno portato il Dirigente del Comune di Firenze per l’Edilizia privata a richiedere la sospensione della Conferenza dei Servizi convocata dalla Provincia di Firenze in data 19 marzo 2010 e avente come oggetto “Autorizzazione unica ai sensi dell’art.
208 del D. Lgs. n. 152/2006 per modifica sostanziale ed esercizio dell’impianto di messa in riserva e trattamento di rifiuti pericolosi costituito da veicoli fuori uso, stoccaggio di rifiuti pericolosi e non pericolosi, recupero di rifiuti non pericolosi da ubicarsi in Loc. Ferrale nel Comune di Firenze”. Il 19 marzo erano presenti alla seduta della Conferenza dei servizi la P.O (Posizione organizzativa) Gestione Rifiuti e Bonifica Siti Inquinati della Provincia, due rappresentanti di ARPAT, la segretaria addetta alla verbalizzazione e il rappresentante legale della soc.
Ecofirenze; erano invece assenti i rappresentanti dell’Asl 10 e i tre rappresentanti del Comune di Firenze (Direzione Urbanistica Servizio Pianificazione Urbanistica, Direzione Urbanistica Servizio edilizia privata e Direzione Ambiente). Nonostante l’acquisizione di un parere scritto della Direzione Urbanistica Servizio edilizia privata che, sulla base di ben quattro aspetti indicati come carenti, chiedeva la sospensione del procedimento, la Conferenza dei servizi esprimeva parere favorevole, dal punto di vista tecnico, sanitario ed ambientale, al rilascio dell’autorizzazione Unica ai sensi dell’art.
2008 comma 15 per modifica sostanziale esercizio dell’impianto di messa in riserva e trattamento di rifiuti pericolosi costituiti da veicoli fuori uso, stoccaggio rifiuti pericolosi… da ubicarsi in località il Ferrale nel Comune di Firenze, ad eccezione della richiesta della modifica del permesso a costruire avanzata dalla ditta, che non può a questo punto essere sostituita nell’ambito dell’approvazione dell’art. 208 del Dlgs n,. 152/2006. La foto riprende il Centro unico di rottamazione del Ferrale visto dalle colline di Roveta.
Per rendersi conto delle dimensioni del nuovo centro va tenuto presente che le case che si vedono subito dietro sono l’insediamento PEP di Ugnano. Quella che si intravede dietro gli alberi del vertice di destra è la Villa Checcucci Lisi. Dietro la lunga fila di alberi che si vede al centro della foto (e che rappresenta il parco dell’acquedotto di Mantigano) scorre l’Arno dopo la confluenza della Greve. Anche i Comitati dei cittadini di Firenze si pongono numerose domande: "Come ha fatto la Soprintendenza a dare il nulla osta per gli aspetti paesaggistici? Come ha fatto l’autorità di bacino a dare parere favorevole a un insediamento che deve smaltire tonnellate di rifiuti pericolosi in un’area di esondazione e di rischio idraulico? Come hanno fatto i rappresentanti della Regione, della Provincia e del Comune a promuovere un accordo di programma che ha autorizzato un insediamento industriale di questa pericolosità nella porzione supersite dell’area agricola di pregio dell’Oltregreve?"