Il 72% degli italiani ritiene che la lingua italiana unifichi il Paese e il 76% considera il 150° anniversario dell’Unità d’Italia una ricorrenza importante. È quanto emerge dal sondaggio realizzato dall’Istituto Piepoli e presentato ufficialmente questa mattina alla Camera dei Deputati durante il Convegno sul tema “L’italiano all’estero: strategie di promozione e tutela”, promosso dalla Società Dante Alighieri. Altro tema toccato dall’indagine è quello dell’impegno governativo per l’incremento della conoscenza della lingua italiana nel mondo: secondo il 28% degli italiani lo Stato dovrebbe diffondere arte e cultura italiane quali veicoli per la promozione del nostro idioma; il 20% parla di scuole italiane nei principali Paesi all’estero, il 17% di corsi di lingua per immigrati in Italia e il 7% della valorizzazione dei film italiani nel mondo; completano le risposte la classifica le richieste di una maggiore attivazione del Ministero degli Affari Esteri e l’organizzazione di conferenze. Perché il 150° è una ricorrenza importante? “Perché è giusto valorizzare la nostra storia” (29%); “l’Italia è la nostra Patria” (14%); “è un traguardo di cui bisogna essere fieri” (10%); “al di là delle differenze siamo tutti italiani” (8%).
Il 16% che considera il 150° una ricorrenza che ha poco senso è così suddivisa: “soldi da spendere diversamente”, “fiducia nel federalismo” e “troppe differenze nel Paese” (4%); “indifferenza” (3%) e “retorica” (1%). Durante la Tavola Rotonda svoltasi alla Camera, alla quale hanno preso parte i parlamentari eletti nelle ripartizioni estere, le Università, e in generale, i rappresentanti degli enti che certificano la lingua italiana nel mondo e le maggiori Istituzioni che si occupano della nostra lingua, è emersa la necessità di un maggiore coordinamento in ambito di strategie di promozione e tutela del nostro idioma, senza trascurare il ruolo delle nuove tecnologie e prevedendo maggiore attenzione per le Comunità italiane all’estero e investimenti più cospicui in lingua e cultura.