Torna a Firenze dopo ben 22 anni Mikhail Pletnev

Siul palco anche la giovane violinista Tamaki Kawakubo con il prezioso Stradivari “Muntz” del 1736 concessole in uso dalla benemerita Nippon Music Foundation.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 marzo 2010 18:29
Torna a Firenze dopo ben 22 anni Mikhail Pletnev

Torna a distanza di ben ventidue anni sul podio dell’Orchestra e del Coro del Maggio Mikhail Pletnev, il direttore russo amico di Gorbachev e fondatore in patria della prima orchestra indipendente e di iniziative no-profit a favore dell’arte. Polistrumentista, pianista e compositore, Pletnev è oggi uno degli artisti più famosi ed influenti della Russia, e dalla patria propone il repertorio doc che il pubblico del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino potrà ascoltare venerdì 19 marzo (ore 20:30) e domenica 21, alle 16:30: Cajkovskij, per iniziare, con il celeberrimo Concerto in re maggiore op.

35, che sarà interpretato dalla giovane violinista Tamaki Kawakubo, vincitrice dei prestigiosi concorsi Sarasate e Cajkovskij che l’hanno lanciata in una luminosa carriera internazionale, con il prezioso Stradivari “Muntz” del 1736 concessole in uso dalla benemerita Nippon Music Foundation. E poi la Prima Sinfonia in mi maggiore op. 26 per soli, coro e orchestra di Alexandr Skrjabin, opera monumentale di rarissimo ascolto – l’ultima esecuzione al Teatro Comunale di Firenze risale addirittura al 1979, diretta da Riccardo Muti che l’ha incisa mirabilmente con la Philadelphia Orchestra -, anche per la durata (cinquanta minuti) e la visionarietà del linguaggio musicale che pure, in questo primo cimento sinfonico datato 1899, è ancora lontano dallo sperimentalismo utopico che più tardi avrebbe voluto coniugare suoni, luci, colori, tastiere luminose, in una mistica esaltazione dei sensi. Incandescente e lirica, la Sinfonia si articola in sei movimenti, l’ultimo dei quali contempla le voci del Coro e di due solisti – qui il mezzosoprano Cristina Sogmeister e il tenore Giuseppe Varano -, per l’intonazione di una poesia scritta dallo stesso Skrjabin che, riecheggiando l’anelito beethoveniano della Nona, perora una solenne invocazione all’arte, spirito libero e potente che governa il mondo, per concludere declamando “Venite, nazioni, innalziamo la nostra lode all’arte / sia gloria all’arte, per sempre gloria!” Biglietti da 15 a 35 euro, con MaggioCard a 10 euro; info telefoniche 055.2779350. L'immagine è tratta dall'album di Francesco Di Maio su Flickr.

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