Suggestioni d’Oriente per il 73° Maggio Musicale Fiorentino, multietnico, dedicato all’esotico in musica da Mozart alla contemporaneità e intitolato “Verso Oriente”. Inaugurazione il 29 aprile 2010 con DIE FRAU OHNE SCHATTEN (La donna senz’ombra) di Richard Strauss, il cui libretto fiabesco Hoffmansthal trasse da leggende indiane, arabe, cinesi: la dirige, affrontandola per la prima volta nella sua lunga carriera, ZUBIN MEHTA, e la mette in scena in un nuovo allestimento il grande YANNIS KOKKOS, alla sua prima regia per il Festival fiorentino.
Intorno a Mehta, che quest’anno festeggia 25 anni come Direttore Principale del Maggio, e all’amico DANIEL BARENBOIM, ruota buona parte del cartellone: il Maestro indiano è infatti sul podio anche del RATTO DAL SERRAGLIO mozartiano, ripresa di un fortunato spettacolo con la regia di Eike Gramms immortalato anche da un bel dvd Rai Trade/TDK, e di due concerti sinfonici, il primo eccezionalmente con la STAATSKAPELLE DI DRESDA (Mehta ha accettato di sostituire Fabio Luisi, dopo la sua rinuncia, per la sola parte italiana della tournèe della prestigiosa orchestra tedesca) – ancora Strauss con Also sprach Zarathustra e RUDOLF BUCHBINDER al pianoforte per il Concerto n.2 di Brahms -, il secondo con l’Orchestra del Maggio dedicato a Chopin nel bicentenario della nascita e BARENBOIM, protagonista anche di un recital solistico interamente incentrato sul compositore polacco. Fedele alla sua tradizione di attenzione alla contemporaneità, anche in questa edizione il Maggio Musicale presenta un’opera nuova, commissionata ad un autore italiano: MARCO BETTA firma NATURA VIVA, in prima assoluta al Teatro Goldoni il 15 e 17 giugno (anteprima per la stampa il 14), libretto di Ruggero Cappuccio cui darà voce CHIARA MUTI, al suo debutto al Maggio: opera astratta e di simboli, che dalla riflessione su tre stati della morte, per amore, giustizia e arte – ci sono riferimenti profondi a Paolo Borsellino e Caravaggio -, e da relitti musicali di avanguardie ma anche di antiche culture e ninnananne tradizionali, fa di Palermo e della Sicilia luoghi evocativi dove convergono segni d’Oriente e di Occidente. Il Maggio torna dunque – dopo un 2009 difficile ma anche dopo una Stagione invernale salutata da grandi successi di pubblico e di critica – ad una programmazione intensa con tre titoli d’opera, tanta danza e imperdibili concerti, che conferma il programma preliminare e lo arricchisce di nuovi stimolanti appuntamenti, in una 73° edizione che presenta numerose novità e debutti, a partire dalla nazionalità, e dall’età, di tanti artisti. È palestinese il pianista SALEEM ABBOUD-ASHKAR, nato a Nazareth, che Mehta ha voluto far debuttare a soli diciassette anni con la Israel Philharmonic ed ha già suonato al Carnegie Hall con Barenboim e alla Scala con Muti; è solista nel concerto diretto dal cinese LONG YU, direttore principale e artistico della China Philharmonic Orchestra, nel cui programma figura anche la Internet Symphony ‘Eroica’ di Tan Dun, commissionata da Google ed eseguita lo scorso anno a New York dalla You Tube Symphony Orchestra, formata da elementi selezionati attraverso provini web. È israeliano OMER MEIR WELLBER e venezuelano DIEGO MATHEUZ, due giovanissimi indicati dalla critica fra gli elementi più interessanti dell’ultima generazione di direttori d’orchestra; Matheuz, formatosi nel sistema educativo fondato da Abreu, accompagna inoltre il violinista armeno SERGEY KHACHATRYAN.
Anche questa attenzione ai talenti più interessanti della scena internazionale nel campo della direzione d’orchestra è ormai una delle direttrici delle scelte del Maggio. Accanto alla proposta di nuovi talenti, c’è il ritorno dei grandi nomi universalmente affermati: CHRISTOPHER HOGWOOD, alla testa dell’Orchestra del Maggio, dirige la Seconda Sinfonia Lobgesang di Mendelssohn, GIDON KREMER con la sua Kremerata Baltica presenta Le Stagioni di Cajkovskij e di Astor Piazzolla. La musica d’oggi trova un ulteriore appuntamento multimediale nel VISUAL CONCERT del Contempoartensemble guidato da Mauro Ceccanti, con prime assolute e prime esecuzioni in Italia della compositrice finlandese KAIJA SAARIAHO e del parigino JEAN BAPTISTE BARRIÈRE.
Mentre il doveroso omaggio al 250° anniversario della nascita del fiorentino LUIGI CHERUBINI si concretizza nella rinnovata collaborazione con l’Opera di Santa Maria del Fiore e la rassegna O flos colende, che vedrà il Coro del Maggio Musicale Fiorentino diretto da Piero Monti interpretare nella Cattedrale di Santa Maria del Fiore il 4 giugno il Credo e il Nemo gaudeat a otto voci, preceduto da pagine di musica sacra di Marco da Gagliano e Niccolò Jommelli. Particolare rilievo ha quest’anno la danza.
Anche in questo caso particolare attenzione ai nuovi linguaggi della coreografia di oggi con Impermanence, la creazione che GUILLAUME CÔTÉ firma con ZDENEK KONVALINA (in prima assoluta dal 18 maggio), di cui l’étoile canadese, oltre ad essere interprete insieme a MaggioDanza, firma anche le musiche originali. Alla Stazione Leopolda, in collaborazione con Fabbrica Europa, prima italiana della nuova creazione di FRÉDÉRIC FLAMAND per il Ballet National de Marseille, La vérité 25x par seconde (dal 20 maggio) con le scene dell’artista e designer cinese Ai Weiwei, mentre rientra a pieno titolo nel tema del Festival The Forgotten Seed, lo spettacolo di danza indiana di ALARMÉL VALLI accompagnata da strumenti tradizionali, per concludere con il Galà di danza che vedrà protagonista ancora una volta la Compagnia MaggioDanza diretta da Valdimir Derevianko. Per la prima volta i grandi nomi del jazz irrompono in modo organico nel cartellone del blasonato Maggio Musicale Fiorentino. ENRICO RAVA è protagonista di una serata nella sala principale del Teatro Comunale interamente dedicata a George Gershwin, con l’Orchestra del Maggio diretta da Paolo Silvestri, cui si debbono gli arrangiamenti; PAOLO FRESU prende parte a Canti d’ombra, uno spettacolo ideato e messo in scena da MASSIMO LUCONI quale omaggio alla poesia africana e a Léopold Sédar Senghor, grande intellettuale fra gli artefici della rinascita culturale e politica del continente e del Senegal, di cui fu Presidente per due decenni, e amico fraterno di Giorgio La Pira che conobbe a Firenze in occasione dei convegni interculturali sulla pace promossi dal Sindaco, con il quale intrattenne un lungo rapporto epistolare: con il coinvolgimento di musicisti e attori africani ed italiani - Papi Thiam, Dialy Mady Cissoko, Lamine M’Baye, Mirko Cosottini, Mirko Guerrini, Pap Faye e Fernando Maraghini -, la performance intende offrire una visione non stereotipata sull’essenza della negritudine. Torna anche MAGGIO OFF, le musiche altre, con sei appuntamenti intitolati “DisORIENTAMENTI” fra maggio e giugno (in collaborazione con PRG, Music Pool e Le nozze di Figaro), che vedranno il Music Contest preceduto dai concerti degli Elefunk, vincitori della precedente edizione, e dei vincitori del Concorso pianistico intitolato a LUCA FLORES, Antonio Siringo e Giuseppe Di Gregorio; di particolare interesse il recital dell’eclettica arpista CECILIA CHAILLY, e gli appuntamenti con RUFUS WAINWRIGHT – cantante, pianista e chitarrista canadese che vanta collaborazioni con Elton John e Sting, sue due canzoni nel film Brokeback Mountains, ed ha scelto Firenze come prima tappa italiana - e con TANYA TAGAQ, un’artista che ha saputo elaborare in chiave personalissima il canto di gola proprio delle donne inuit, per la prima volta in Italia. Il concerto di chiusura sarà diretto quest’anno da KURT MASUR: sui leggii la Nona Sinfonia di Ludwig van Beethoven, per concludere con il celebre Inno alla gioia sui versi di fraternità universale di Schiller l’edizione numero 73 del più antico, ma sempre nuovo Festival musicale italiano.
La data conclusiva, anticipata rispetto alle precedenti edizioni per rendere il Festival più compatto ed intenso, sarà il 22 giugno, in una location che, come per il Galà di Danza, si sta definendo insieme al Comune di Firenze, e che vedrà poi il prolungamento dell’attività con una Stagione estiva in cui figureranno opera lirica, balletti e concerti. Nelle due giornate che precedono l’inaugurazione ufficiale, si terrà un CONVEGNO INTERNAZIONALE di studi incentrato sul capolavoro di Strauss, dedicato ai cittadini onorari di Firenze Zubin Mehta e Max Seidel e intitolato Fra Commedia e Tragedia – Richard Strauss e “Die Frau ohne Schatten”, promosso dalla Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino e dal Kunsthistoriches Institut in Florenz – Max-Planck Institut, a cura di Mario Ruffini e Giovanni Vitali.
La seduta inaugurale avrà luogo il 27 aprile nel Salone dei Cinquecento, con una lectio magistralis di Alberto Arbasino, cui seguiranno nei giorni successivi, nell’Aula Magna dell’Università di Firenze, gli interventi dei maggiori studiosi internazionali di Strauss, da Franco Serpa a Quirino Principe, da Francesco Orlando a Siegfried Mauser, Piero Mioli, Gunther Lesnig, Cesare Orselli, Volker Schierliess, Elio Matassi, Jean-Jacques Velly, Giangiorgio Satragni, Bernard Banoun; le sessioni saranno presiedute da Riccardo Chiaberge, Sandro Cappelletto, Dino Villatico e Carla Moreni. Numerose le collaborazioni attivate virtuosamente nel corso di tutto il Festival per coinvolgere le principali istituzioni della città: oltre a quelle fra Maggio, Kunsthistoriches Institut, Università degli Studi e Comune di Firenze per il convegno, e con Fabbrica Europa e l’Opera di Santa Maria del Fiore per la danza e Cherubini, preziosa fra tutte è quella con l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, partner della serata inaugurale del 29 aprile e principale fra i Soci Fondatori privati del Teatro. Alla Biblioteca delle Oblate si terranno presentazioni di libri di argomento musicale, e l’Associazione Amici del Teatro del Maggio sarà vicina come sempre al suo Teatro dando vita anche quest’anno al Concorso per le più belle vetrine dedicate al Festival, presentando i titoli d’opera nei quartieri, accogliendo gli artisti dopo gli spettacoli, e promuovendo l’8 maggio la riunione a Firenze della confederazione che raccoglie le associazioni che in Italia sostengono le istituzioni liriche e musicali. A Palazzo Strozzi, dove è in corso la mostra De Chirico, Max Ernst, Magritte, Balthus.
Uno sguardo nell’invisibile, si inaugurerà in occasione dell’apertura del Maggio una sezione (visitabile gratuitamente) nella quale verranno esposti per la prima volta tutti i bozzetti, i figurini e i disegni approntati da De Chirico per I Puritani di Vincenzo Bellini andati in scena con grande successo e scandalo nel 1933. La mostra, con un proprio catalogo, sarà curata da Moreno Bucci, responsabile dell’Archivio Storico del Teatro, cui si deve anche la raccolta, in un volume edito da Olschki e patrocinato dalla Fondazione Marchi, di tutti i disegni e modellini custoditi dall’archivio.
Il primo volume de “I disegni di un Teatro” raccoglie 1800 fra bozzetti, figurini e modellini creati per il primo decennio di spettacoli del Maggio fra il 1933 e il ’43, interamente digitalizzati e corredati da schede critiche e indicazioni bibliografiche, e costituirà un’opera unica nel suo genere in Italia per completezza; sarà oggetto di una presentazione al pubblico nel corso del Festival, e i successivi inventari saranno pubblicati con cadenza biennale. Dal 4 marzo saranno in vendita i biglietti per tutti gli spettacoli, ma solo online su www.maggiofiorentino.com; al botteghino l’acquisto partirà dal 1° aprile. I rinnovi degli abbonamenti sono in corso fino al 17 marzo, mentre la sottoscrizione dei nuovi sarà possibile dal 23 al 30 marzo.