''Don Quixote''

Sabato 6 marzo ore 20:30 al Maggio Musicale Fiorentino il visionario cavaliere creato da Miguel de Cervantes sarà il protagonista del balletto coreografato da Vladimir Derevianko, direttore di MaggioDanza, sulla musica di Ludwig Minkus.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 marzo 2010 16:14
''Don Quixote''

Sabato 6 marzo ore 20:30 al Maggio Musicale Fiorentino andrà in scena "Don Quixote" il visionario cavaliere creato da Miguel de Cervantes sarà il protagonista del balletto coreografato da Vladimir Derevianko, direttore di MaggioDanza, sulla musica di Ludwig Minkus (adattata da Manfred Grafe) che viene eseguita "live", per la direzione di Aleksandr Sotnikov, dall’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino. Lo spettacolo sarà replicato domenica 7 marzo alle 15:30 e martedì 9 e mercoledì 10 alle 20:30. Don Chisciotte della Mancia (titolo originale in lingua spagnola: El ingenioso hidalgo don Quijote de la Mancha) è l’opera letteraria principale del Siglo de oro (1605 e 1615). Trama del romanzo Il protagonista della vicenda - di circa cinquant'anni, forte di corporatura, asciutto di corpo e di viso - è un hidalgo spagnolo di nome Alonso Quijano, morbosamente appassionato di romanzi cavallereschi, alla lettura dei quali si dedica nei momenti di ozio.

Le letture lo condizionano a tal punto da trascinarlo in un mondo fantastico, nel quale si convince di essere chiamato a diventare un cavaliere errante. Si mette quindi in viaggio, come gli eroi dei romanzi, per difendere i deboli e riparare i torti. Alonso diventa così il cavaliere Don Chisciotte della Mancia e inizia a girare per la Spagna. Nella sua follia, Don Chisciotte trascina con sé un contadino del posto, Sancho Panza, cui promette il governo di un'isola a patto che gli faccia da scudiero. Come tutti i cavalieri erranti, Don Chisciotte sente la necessità di dedicare a una dama le sue imprese.

Lo farà scegliendo Aldonza Lorenzo, una bella contadina sua vicina, da lui trasfigurata in una nobile dama e ribattezzata Dulcinea del Toboso. Purtroppo per Don Chisciotte, la Spagna del suo tempo non è quella della cavalleria e nemmeno quella dei romanzi picareschi, e per l'unico eroe rimasto le avventure sono scarsissime. La sua visionaria ostinazione lo spinge però a leggere la realtà con altri occhi. Inizierà quindi a scambiare i mulini a vento con giganti dalle braccia rotanti, i burattini con demoni, le greggi di pecore con eserciti nemici.

Combatterà questi avversari immaginari risultando sempre sonoramente sconfitto, e suscitando l'ilarità delle persone che assistono alle sue folli gesta. Sancho Panza, dal canto suo, sarà in alcuni casi la controparte razionale del visionario Don Chisciotte, mentre in altri frangenti si farà coinvolgere dalle ragioni del padrone. Infine, dopo un sonno di sei ore, Don Chisciotte si sveglia consapevole di aver recuperato il senno, prima di morire. "Giace qui l'hidalgo forte/che i più forti superò,/e che pure nella morte/la sua vita trionfò./Fu del mondo, ad ogni tratto,/lo spavento e la paura;/fu per lui la gran ventura/morir savio e viver matto". L’opera trasformata in musica e danza (la Prima a Dresda risale al 1 aprile 2004) sarà interpretata dai danzatori Umberto De Luca (Bruno Milo 9, 10) Don Quixote; Giuseppe Saiola (Paolo Arcangeli 9, 10) Sancho. Le scene e i costumi sono firmati da Roberta Guidi di Bagno.

Alle luci Marco Filibeck. In collaborazione con l'Accademia di Danza del Teatro alla Scala diretta da Frédéric Olivieri. di Silvia Languasco

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